giovedì 30 dicembre 2010

Antifurto e animali domestici

Avevamo già brevemente parlato di cosa fare nel caso in cui si abbia un animale domestico che rimane necessariamente a casa quando uscite — un gatto, ad esempio.

Ribadiamo anche il concetto che diamo per scontato che si tratti un animale di piccola taglia (un cane, un gatto, NON un elefante), e che si muova liberamente per la casa (pesci e criceti in genere non creano problemi). Magari non un’iguana di 30 kg che passeggia sui mobili e si parcheggia davanti a un sensore…

Se state ancora progettando l’impianto e avete la possibilità di affrontare il problema prima di effettuare l’installazione, consiglio di ricavare all’interno dell’appartamento o della casa una zona protetta solo da contatti magnetici e senza rivelatori volumetrici. In genere non è difficile avere due o più spazi comunicanti — maggiore lo spazio, più contento sarà il vostro amico domestico, dove si può rinunciare alla protezione volumetrica. Per esempio in una parte centrale di un appartamento oppure utilizzando una stanza con finestre dove l’accesso dall’esterno sia difficile e quindi basti un contatto di apertura sul serramento.

Se invece questo dettaglio vi è sfuggito, oppure si tratta di una new entry in casa, allora potete cercare di adattare un ambiente in modo da rispettare i requisiti di cui sopra. Per capirci, supponiamo che il sensore copra il corridoio: chiudendo la porta della/e stanze che non hanno sensori volumetrici avete creato una sotto-zona isolata a sufficienza per il vostro animale. Caso estremo: non è possibile creare un ambiente isolato privo di rivelatori volumetrici. Non è così remota come ipotesi in quanto in genere si cerca di non lasciare ‘buchi‘ quando si progetta un impianto di allarme. Oppure le condizioni di rischio (alloggio al primo piano, casetta isolata, etc.) non lo permettono. Allora sostituite uno (o più) sensori con dei rivelatori di tipo PET Immune (immuni agli animali domestici). Questi sensori eseguono un’analisi grazie ad un piccolo microprocessore in grado di distinguere una presenza di piccola taglia tipica degli animali domestici da quella più voluminosa tipica dell’uomo. In genere costano leggermente di più di un normale sensore, ma vista la necessità e soprattutto se il numero di sensori da sostituire è limitato alla zona franca che avete riservato al vostro nuovo compagno di stanza, la spesa non è eccessiva e non dovete tenere disinserito l’allarme di casa.

PS: questo post è dedicato al mio amico Paolo che mi ha scritto di aver adottato un’iguana di 30 kg. La soluzione della zona franca senza rivelatori volumetrici va bene anche per te! Se invece vuoi veramente provare quanto i sensori PET Immune siano sensibili, fai pure… ma poi facci sapere come è andata.

mercoledì 22 dicembre 2010

Formazione Spettacolo a Sicurezza 2010: Il video.

Alla recente fiera Sicurezza 2010 di Milano mi è capitato di assistere ad un curioso ma innovativo modo di parlare di sicurezza e di formazione. Ho pensato di fare cosa gradita riproponendo il breve video che illustra in modo brillante e divertente cosa è successo: buona visione!

martedì 21 dicembre 2010

Quale protezione perimetrale antifurto scegliere?


Riceviamo da un lettore questa domanda:
Come affidabilità è “meglio” una protezione perimetrale esterna o il classico allarme su porte e finestre ? Come affidabilità intendo il metodo più difficile da eludere.
Se parliamo di grado di sicurezza, ovvero di affidabilità nella rilevazione del tentativo di intrusione, i sistemi – se di buona qualità, si equivalgono.
La scelta dipende da fattori di installazione ed ambientali: ad esempio, se ha un perimetro molto grande da coprire con diversi accessi (porte o finestre) da proteggere, una o più barriere o sensori da esterno potrebbero essere più facili e meno costosi da installare; ma se si tratta di un alloggio in un condominio, con un terrazzo ed una paio di finestre, la protezione perimetrale puntuale (quella con contatti magnetici su porte e finestre) è sicuramente più economica ed altrettanto efficace.
Chiaramente, entrambe le tipologie non sono inattaccabili ed hanno i loro punti deboli, ma la sicurezza si ottiene anche e soprattutto da una buona analisi del rischio e della progettazione dell’impianto in modo che integri le lacune di cui sopra ed offra delle ridondanze in caso di superamento della prima protezione perimetrale. Il nostro consiglio è quello di integrare sempre una protezione volumetrica anche all’interno: il costo addizionale è veramente contenuto (parliamo di poche decine di euro) ed il risultato in termini di maggiore sicurezza è elevato.

giovedì 9 dicembre 2010

Barriere da esterno inattaccabili ?

Un lettore ci riporta una singolare situazione accaduta nella sua azienda:
La mia azienda ha un sistema antintrusione perimetrale a microonde. Ogni volta che lo testiamo si comporta egregiamente. Tuttavia nelle ultime settimane si sono verificati furti nei quali il sistema non è mai scattato. Grazie alle videocamere abbiamo visto i ladri attraversare indisturbati il cono-sigaro tra i pali del sistema perimetrale. A questo punto abbiamo il dubbio che esista un modo per eludere il sistema antintrusione. Vi risulta possibile una cosa come quella che ci sta succedendo? Qualche idea?
Leggendo il suo post la prima cosa che mi ha colpito è stato l’aggettivo ‘indisturbati’ riferito all’attraversamento della zona protetta: in genere questo è sintomo della certezza di avere reso il sistema di allarme inabile a rilevare il furto e l’esperienza ci insegna che il miglior modo per ottenere questo risultato è quello di spegnere i sensori, ad esempio escludendo la zona, o – per non correre rischi – l’intero sistema.
Avete controllato il registro storico (log) in centrale? Siete sicuri (molto sicuri, diciamo al 100%) che l’allarme fosse inserito e che la zona associata alla barriera da esterno non fosse esclusa? So che sembra banale, ma nella maggioranza dei casi una situazione simile si risolve sempre con l’analisi dettagliata degli inserimenti e disinserimenti del sistema e delle eventuali esclusioni manuali delle zone.
La telecamera riprende anche la barriera? Si vede armeggiare vicino agli elementi tx e rx? Potrebbero avere manomesso il collegamento? Sono abbastanza scettico sul fatto che si possa attraversare una barriera microonde che, come mi riporta, funziona correttamente quando la testate, senza avere paura che l’allarme scatti. Non che da un punto di vista teorico si possa affermare tassativamente che queste barriere siano assolutamente inattaccabili, ma ostentare certezza nell’attraversarle senza timore mi spinge a pensare ad un sabotaggio di altro tipo e non ad un’elusione della barriera. Questo tipo di tecnologia infatti ha fama di essere uno dei più difficili da eludere e questo è il motivo per cui viene utilizzato nelle applicazioni di alta sicurezza — in genere soffre del problema opposto, quello di generare falsi allarmi quando il segnale viene indebolito o perturbato a causa dell’ambiente o delle condizioni meteo (la nebbia, ad esempio).
Ora, non conosco con precisione le caratteristiche tecniche del suo prodotto specifico, ma in genere questi sistemi sono dotati di codifiche abbastanza sofisticate tali da poter escludere di poter fare qualunque tipo di sabotaggio senza verificarne con cura l’effettivo funzionamento…
Se dovessi scommettere un caffè, lo punterei sull’esclusione della barriera dalla centrale o sul mancato o ritardato inserimento del sistema di allarme: provi a verificare il log di sistema in coincidenza delle date dei furti e consulti il suo installatore sulla eventuale possibilità di esclusione della zona e ci faccia sapere (soprattutto …se abbiamo vinto il caffè)

martedì 7 dicembre 2010

Allarme e pre-allarme porte e finestre

Riceviamo da un lettore:
Se volessi installare dei sensori per porte e finestre wireless ed essere avvisato, in caso di intrusione, senza sirena ma a mezzo di un segnale piu’ discreto come dei beep e’ possibile ? E se esiste questo sistema fai da te come lo devo chiedere ad un eventuale venditore?
Sì, esiste ed è molto semplice da realizzare. Basta collegare i sensori (con fili o senza fili, non fa differenza) ad una zona collegata ad un pre-allarme o ad un’uscita ausiliaria (per chiarezza, non quella associata alla sirena esterna). Il pre-allarme potrebbe essere fornito da un buzzer intermittente già fornito in centrale (alcuni modelli di allarme lo hanno in dotazione anche sulla tastiera) ed il gioco è fatto. Alternativamente, se il buzzer non è presente, lo collega all’uscita ausiliaria di cui sopra ed ottiene lo stesso risultato.
Per utilizzare questa funzione basterà attivare la sola zona (parzializzata) collegata ai sensori interessati.
Quindi basta che chieda una centrale con parzializzazione (o funzione giorno/notte, che dir si voglia) eventualmente specificando se ha un pre-allarme (buzzer) a bordo o se deve collegarlo esternamente.
Esistono anche dei sensori che hanno già questa funzione implementata — normalmente conosciuta come ‘gong’. Tipicamente sono quelli che si utilizzano nei negozi a protezione della porta e che, a impianto spento, segnalano l’ingresso di una persona. Utile quando non si è sempre davanti al banco o quando l’ingresso non è in vista diretta dal posto in cui normalmente si opera.

lunedì 22 novembre 2010

Detrazione IRPEF per antifurto o TVCC: come si accede?

Riceviamo spesso richieste dai nostri lettori sulle modalità tecniche e soprattutto pratiche per avere la detrazione IRPEF relativa ai sistemi antifurto casa.
Ringraziamo gli amici del sito secsolution.com per questa completa ed esaustiva guida in due parti che spiega nel dettaglio modalità da seguire, procedure burocratiche e soprattutto errori da non compiere per ottenere la detrazione del 36% che spetta per tutte le spese sostenute per l’installazione di misure antintrusione e sistemi di videosorveglianza.
Detrazione IRPEF per antifurto o TVCC: come si accede? Prima parte.
Detrazione IRPEF per antifurto o TVCC: come si accede? Seconda parte 
 

SICUREZZA 2010: pienone

Quest'anno erano in tanti a nutrire dei dubbi sulla buona riuscita della fiera Sicurezza. Vuoi per la perdurante insicurezza congiunturale, vuoi per l'assenza di vari player mondiali, vuoi per una promozione meno assidua e brillante delle precedenti edizioni, vuoi per il ritorno di un biglietto d'ingresso che all'estero è una regola, ma che in Italia non va proprio giù: quale che fosse la motivazione, il dubbio c'era e il numero ridotto di espositori lo testimoniava senza appello.

Leggi tutto l'articolo... SICUREZZA 2010: pienone

lunedì 15 novembre 2010

Predisposizione antifurto su finestre

Riceviamo da un lettore:
Buongiorno,
ho visto la predisposizione dell’allarme che il costruttore ha fatto in casa mia;
Su ogni porta-finestra/finestra ho un cavo rosso che spunta di 30cm da un angolo in BASSO, ma non dovrebbero essere in alto i cavi?
Non riesco proprio a capire..

Cosa ne pensate?
Grazie,
Giuseppe
Buongiorno Giuseppe
in effetti in genere la predisposizione per i contatti di apertura viene fatta nella parte alta del serramento perché per motivi estetici si preferisce fare il collegamento all’interno del cassone dell’avvolgibile. Inoltre – oltre ad una questione di praticità – è anche più semplice trovare la tubazione in quanto spesso si fa il passaggio per la predisposizione del serramento motorizzato, sfruttando quindi la medesima discesa.
Ora non saprei se il suo impiantista ha dovuto per necessità seguire una strada diversa oppure se ha fatto questa scelta per altri motivi, ma la sua curiosità è più che giustificata… provi a chiederglielo e ci faccia sapere: adesso siamo curiosi anche noi !

domenica 7 novembre 2010

Un saluto a Paolo Tura

Un saluto a Paolo Tura

La notte scorsa si è spento Paolo Tura, un grande personaggio della sicurezza italiana.
Per me sei stato un Amico ed un maestro: grazie per i tuoi consigli, per le nostre eterne discussioni, per i bei momenti che abbiamo trascorso insieme.

Ciao, Paolo.

mercoledì 3 novembre 2010

Falsi allarmi su barriere antifurto da esterno

Riceviamo da un lettore questo quesito:
ho installato due barriere antifurto, pero’ a causa della pioggia e dei temporali ho dovuto disattivarle. A questo punto non so quale decisione prendere perchè ho fatto una spesa e sono costretto a causa dei falsi allarmi a disinserirle.
La protezione perimetrale esterna è sicuramente quella più soggetta a falsi allarmi: le problematiche meteorologiche e l’alta perturbabilità dell’ambiente esterno, rispetto a quello interno, impongono un maggior rigore nella verifica dell’installazione e della scelta del posizionamento dei sensori — soprattutto delle barriere.
La soluzione di escludere un componente dall’impianto è, oltre che anti-economica, anche un po’ drastica: per esempio potrebbe provare a collegare le barriere al solo pre-allarme ed attivarle quando lei è in casa, in modo da avere una segnalazione più ‘discreta’ e poter tentare di circoscrivere il problema.
Di che tipo di barriere si tratta?
Barriere troppo sensibili installate in campo aperto (nel giardino ad esempio) daranno SEMPRE problemi in caso di vento forte, a causa di oggetti anche di dimensioni importanti che attraversano il fascio protetto; ma anche la nebbia potrebbe causare problemi, ad esempio. Barriere a stilo installate sugli infissi sono meno sensibili a queste problematiche e tendono a patire maggiormente l’interferenza da raggi solari – problema nella maggior parte dei casi risolvibile facilmente con una modifica della posizione degli elementi; barriere a doppia o tripla tecnologia sono più immuni di quelle a tecnologia semplice.
Forse è solo un problema di installazione: ci faccia avere qualche altro dettaglio e saremo felici di vedere con lei se possiamo salvaguardare il suo investimento.

giovedì 21 ottobre 2010

Fiera Sicurezza 2010 a Milano

Per gli appassionati di sicurezza che ci scrivono chiedendo di avere novità sui nuovi prodotti e le nuove tecnologie per il proprio antifurto, segnaliamo che tra poco si terrà SICUREZZA 2010, la 15.a rassegna internazionale biennale di sistemi di antintrusione, antincendio, difese passive, impiantistica elettrica ed automazione edifici.

Un appuntamento obbligato per gli installatori ed i professionisti della security, ma anche un momento per chi vuole scoprire qualcosa di più ed avere consigli per il proprio sistema di allarme: a FieraMilano Rho dal 17 al 19 novembre 2010.

Potete trovare tutte le informazioni sull’evento visitando il sito della manifestazione.

domenica 26 settembre 2010

Falsi allarmi e sirene che suonano

Riceviamo da un lettore questo quesito:
Ho letto con interesse i suoi consigli e le sue risposte su “allarmi falsi” che rivelano una chiarezza che é frutto certamente di competenza e passione. Complimenti! Nei giorni scorsi le sirene esterne e poi anche interne del mio impianto, non inserito, hanno per circa 2 ore suonato fino alla ripresa della corrente che l’Enel (senza preavviso) aveva disattivato per oltre 4 ore. Cosa può fare l’utente mentre è in casa, anche per scongiurare una denuncia per disturbo della quiete pubblica? E il tecnico installatore con tele-assistenza o con la presenza fisica? E’ proprio vero che non esiste alcuna possibilità di impedire o di interrompere questo inconveniente, anche se decido di rinunciare per qualche tempo all’utilizzo dell’impianto?
Grazie.
Come forse avrà già avuto modo di leggere nelle pagine di questo blog, dobbiamo premettere che la condizione di sirene che suonano (per mancanza di corrente o per falso allarme) non è una condizione normale. Se le batterie della centrale sono in ordine e cariche al punto giusto, l’autonomia del suo impianto dovrebbe andare ben oltre le due ore — diciamo che il tempo giusto dovrebbe essere tra le 24 e le 48 ore. Quindi un primo consiglio per scongiurare la denuncia per disturbo alla quiete pubblica è fare una regolare e corretta manutenzione dell’impianto e verificare che sia tutto in ordine.
Detto questo, ci sono altre soluzioni per evitare il problema di cui lei è stato purtroppo vittima. Certamente un servizio di assistenza remota, fornito da un installatore o da un istituto di vigilanza possono bloccare le sirene remotamente. Ma anche lei personalmente potrebbe fare questa operazione collegando un’uscita del combinatore telefonico pilotabile a distanza (tipicamente un relè attivato da un codice via telefono) al blocco delle sirene ed ottenendo lo stesso risultato. Comunque in entrambi i casi è necessario avere una batteria in tampone (carica!) che tenga bloccate le sirene.
Esistono inoltre in commercio sirene che hanno una funzione di auto-esclusione, vale a dire che dopo un numero determinato di cicli di allarme (di solito tre) si tacitano da sole a meno che la condizione di allarme proveniente dalla centrale sia resettata (quindi che ritorni il blocco e vada nuovamente via). Questa è sicuramente più facile e pratica come soluzione ma se le sue sirene non hanno questa funzione implica una sostituzione dei prodotti.
Un’ultima nota: anche se ‘decide di rinunciare all’utilizzo dell’impianto’ il problema non cambia. Acceso o spento (o meglio, attivo o disattivo) che sia il suo impianto d’allarme se manca corrente e le batterie della centrale sono scariche, le sirene suonano! Se decide di non usare l’impianto per un lungo periodo e teme che possa mancare corrente, le consiglio di chiedere al suo installatore di scollegare fisicamente la sirena (dall’impianto e dalla sua batteria interna) o perderà in popolarità tra i suoi vicini di casa…

domenica 12 settembre 2010

Impianto totalmente senza filo

Riceviamo da un lettore questo quesito:
Come si definisce un impianto totalmente senza filo??? Forse le sembrerà banale, ma se ad esempio la centrale è alimentata dalla rete a 230Vca e i rivelatori sono tutti via radio l’impianto è totalmente wireless??
Ai fini certificativi il collegamento di alimentazione 230Vca deve essere certificato se effettuato modificando l’impianto — collegando i fili all’interno di una scatola di derivazione o prendendo alimentazione da un quadro, per esempio. Se utilizzo una classica spina presso-fusa come previsto dalla norma ricado nel caso di un apparecchio utilizzatore e quindi non modificando l’impianto non sono soggetto a certificazione supplementare (così è il caso di quando si collega un qualunque elettrodomestico).
Quindi, per rispondere alla sua domanda, ai fini della certificazione da rilasciare, un impianto d’allarme totalmente senza fili – quindi alimentato totalmente a batteria e senza collegamento alla rete – o con collegamento alla rete tramite spina – quindi equivalente ad apparecchio utilizzatore – non ha obbligo di certificazione da parte dell’installatore.

domenica 8 agosto 2010

I tele-servizi per l'antifurto

Spesso sentiamo parlare di servizi remoti legati all’antifurto per la casa o per l’azienda: tele-assistenza, tele-gestione e tele-sorveglianza. Spieghiamo brevemente di cosa si tratta per capire quale servizio vi può essere utile ed in cosa esattamente consistono.

In generale per tele-assistenza si intende la possibilità di un impianto di essere controllato a distanza dall’installatore (non dall’utente) per tutte le operazioni di manutenzione tecnica e per la diagnosi di eventuali malfunzionamenti o guasti. In pratica, l’installatore può verificare, tramite un apposito software, il corretto funzionamento della centrale o eventuali problemi (ad esempio il basso livello di carica delle batterie, un sensore difettoso, etc.). Oltre ad avere una diagnosi più precisa dei guasti, questa funzione consente di risparmiare tempo e soldi non solo perché se il problema può essere risolto a distanza non è più necessario l’intervento in loco, ma anche per la maggiore accuratezza della diagnosi stessa permettendo all’assistenza di intervenire sapendo già a priori quale problema si dovrà affrontare.

La tele-gestione invece è la capacità dell’utente di poter gestire il proprio impianto a distanza – tipicamente tramite l’ausilio di un telefonino GSM o di un PC. Permette di attivare o disattivare l’impianto a distanza, di vedere lo stato dell’impianto e di eseguire altre funzioni personalizzate a seconda della programmazione della centrale.

La tele-sorveglianza è il servizio offerto dagli istituti di vigilanza (le guardie giurate), che ricevono gli allarmi dal vostro impianto in una centrale operativa tramite un collegamento telefonico, dati o radio. Tutti gli impianti antifurto possono utilizzare questo servizio in quanto, anche se non dotati dell’apparecchiatura necessaria, essa può essere installata separatamente a cura dell’istituto stesso.

martedì 3 agosto 2010

Falsi allarmi irregolari

Riceviamo da una lettrice:
il nostro impianto di allarme (che e’ stato regolarmente revisionato negli anni passati) suonava anche quando nom era inserito e non c’era una intrusione. Il nostro tecnico ha ipotizzato fossero le batterie che non venivano cambiate da quattro anni. Abbiamo cambiato le batterie ma comunque il problema persiste. Ad orari più disparati, per pochissimi secondi, più volte al giorno il nostro allarme suona. Il tecnico e’ tornato nuovamente a casa, ha verificato i cavi e lo stato della centralina. Era tutto ok. A quel punto ha ipotizzato potesse trattardi di un problema elettronico della centralina. L’antifurto avrà almeno una decina di anni. [...] A suo riguardo di cosa potrebbe trattarsi? Eventuali elettrodomestici , rete wi fi o altri campi magnetici potrebbero essere la causa dell’anomalia. Grazie in anticipo per l’aiuto.
I problemi ‘irregolari’ sono i più difficili da risolvere, ma proviamo a fare delle ipotesi per vedere se riusciamo ad isolare la causa: la prima cosa da fare è cercare di identificare da dove proviene l’allarme. Se il falso allarme avviene anche (o solo?) ad impianto non inserito direi che possiamo escludere un difetto nei sensori. La centrale cosa segnala? Allarme sempre dalla stessa zona, da zone diverse, allarme 24H manomissione, o nulla? Suona solo la sirena – per pochi secondi come dice nella sua mail – o succede anche altro?
Per quanto mi dice, se la centrale non segnala allarmi e la sirena suona ad impianto disinserito, il mio sospetto immediato cadrebbe sulla sirena, o comunque sul circuito della centrale che controlla la sirena. Poiché le batterie sono state sostituite (anche quella della centrale, vero?), una causa potrebbe essere una temporanea perdita di controllo od un’interferenza sulla linea di collegamento.
Nel primo caso, la centrale non invia correttamente la tensione di blocco alla sirena – probabilmente a causa di una temporanea sovratensione o di un disturbo sulla linea elettrica – e la sirena quindi suona. Quando, dopo pochi secondi, la tensione normale si ristabilisce, la centrale riacquista il controllo e tutto torna a posto. Nel secondo caso è la linea che collega la centrale alla sirena che subisce l’interferenza, ma il risultato è lo stesso. Questo difetto potrebbe anche in teoria presentarsi nel circuito stesso della sirena, ma è meno probabile.
Poiché il suo problema si presenta più volte al giorno, provi a chiedere al suo installatore di fare questo semplice test: scolleghi la centrale dalla rete elettrica, isolandola fisicamente scollegando i cavi dell’alimentazione primaria 230V – possibilmente un giorno che è a casa. La batteria della centrale dovrebbe poter alimentare l’impianto per diverse ore senza problemi (o chieda all’installatore di provvedere con una batteria più capiente montata provvisoriamente solo per la durata del test).
Se i falsi allarmi non si presentano più, allora il problema è nella centrale e si può risolvere facilmente verificando il corretto isolamento della linea elettrica di alimentazione, i collegamenti di terra o installando un filtro di protezione sovratensioni per stabilizzare la linea.
Se la sirena suona ancora ad intervalli irregolari, allora il problema è nella linea di collegamento tra centrale e sirena. Anche in questo caso dovremo verificare il corretto isolamento della linea di collegamento centrale-sirena (passa dentro una tubazione che potrebbe causare interferenza? Il cavo è danneggiato?) ed eventualmente sostituirlo con uno di grado superiore.
La mia personalissima sensazione è che l’ipotesi dell’interferenza sull’alimentazione della centrale sia la più accreditata: il test che le ho suggerito toglierebbe ogni dubbio a riguardo se, ad impianto alimentato a sola batteria, gli allarmi non si presentassero più.
Spero di esserle stato di aiuto ma, se avesse altri elementi o dettagli sul problema, resto a sua disposizione. E comunque ci faccia sapere come è andata a finire!

sabato 31 luglio 2010

Fotocellule ed interferenza solare

Riceviamo da un lettore:
Devo proteggere delle porte ,attualmente uso fotocellule ma il sole le inibisce quando si aprono non si chiudono piu fino a che non va via il sole ,cosa posso mettere in sostituzione, grazie

Le fotocellule sono di diversi tipi: quelle normalmente utilizzate per la sicurezza dei cancelli automatici hanno un elemento che trasmette un raggio di luce che viene riflesso a chiusura del circuito. Quando il raggio è interrotto il circuito si apre e segnala il passaggio (bloccando il cancello ad esempio). Immagino che lei debba proteggere il passaggio, non l’apertura, e che quindi la porta sia sempre aperta.
Le fotocellule non sono molto usate nella sicurezza perché facilmente ingannabili ma – da quanto mi sembra di capire – il sole fa interferenza ed impedisce il funzionamento corretto. A dire il vero è un problema un po’ anomalo ma, se la cosa può essere d’aiuto, potrebbe provare ad invertire i due elementi della fotocellula — magari l’angolo d’incidenza del sole varia in modo tale da non interferire. Può anche provare a schermare il sole con un semi-cilindro lungo qualche centimetro di cartone, giusto per essere sicuri che il problema è veramente quello.
Se non dovesse funzionare, può utilizzare delle barriere infrarosso attivo che hanno elementi tx e rx (trasmettitori e ricevitori) incrociati e sono meno sensibili (meno, ma non del tutto!) alle interferenze solari; e poi ci sono anche rivelatori da esterno con lenti a tenda che vanno molto bene per la protezione delle porte.
Le possibili alternative sono molte: se potesse essere più specifico sul tipo di protezione che desidera e fornire qualche dettaglio sono certo che si può trovare la soluzione migliore.
Ci faccia sapere!

giovedì 29 luglio 2010

Antifurto senza falso allarme

Ci scrive un lettore:

Ho letto su internet che ci sono antifurti che non danno falsi allarmi. è vero? com’è possibile? grazie

Alla prima domanda riesco a rispondere, alla seconda purtroppo no.
Non esistono, ripeto NON ESISTONO, sistemi antifurto che possano in qualsivoglia modo garantire di essere immuni ai falsi allarmi. Il motivo è molto semplice: spesso, molto spesso — in una statistica dell’associazione britannica dei costruttori di sistemi di allarme di alcuni anni fa si parlava di circa un 83% — i falsi allarmi non dipendono dall’impianto ma da cause ‘esterne’: mancata disattivazione da parte dell’utente, finestre o porte lasciate aperte, forti temporali che causano aperture impreviste di finestre o caduta di oggetti voluminosi, etc.
A questo si deve aggiungere la mancata indispensabile manutenzione che causa falsi allarmi se le batterie sono scariche quando, soprattutto in estate, viene a mancare corrente a causa di un temporale o di una interruzione di fornitura.
Certo, pur non essendo direttamente imputabile all’impianto, il falso allarme si verifica ugualmente e quindi è IMPOSSIBILE che un prodotto garantisca totale immunità ai falsi allarmi, per sofisticato che sia. Alcuni sensori sono particolarmente immuni (i doppia tecnologia, ad esempio, o i contatti magnetici) ma questo non significa che siano TOTALMENTE immuni ai falsi allarmi. Un contatto magnetico montato su un infisso è estremamente improbabile che generi un falso allarme – potrebbe in teoria se l’infisso si deformasse in maniera drammatica generando uno spazio equiparabile ad un’apertura. Ma se la finestra si apre per un colpo di vento, il falso allarme avviene. E spesso, come riporta la statistica di cui sopra, il problema è proprio questo.
Quindi, caro lettore, alla prima della sue domande rispondo: NO, non è vero. Ma alla seconda non so rispondere perché secondo me non è possibile.

lunedì 26 luglio 2010

Antifurto da esterno per terreno agricolo

Riceviamo da un lettore:
Ho un terreno agricolo parzialmente recintato dove i ladri si appostano e quando vedono che lasciamo casa si apprestano ad entrare. ho il sistema di allarme ma vorrei sapere se esistono rilevatori senza fili da sparpagliare sul terreno che in caso di presenza emettono un impulso ad una piccola centrale che ci avverte a loro insaputa di queste presenze. Esiste qualcosa del genere senza svenarsi?
Non credo che esistano dei rivelatori di questo tipo, ma il suo problema forse si può affrontare con altre tecnologie.
Una soluzione che potrebbe essere applicabile è quello di utilizzare sensori volumetrici o barriere per esterno: esistono in versione senza filo e non hanno costi proibitivi ma bisogna vedere se sono installabili nel suo terreno e a quale distanza si trova la centrale dalla casa. Entrambe trasmettono l’allarme via radio e sono alimentati a batteria.
In alternativa, forse un po’ più caro ma sempre abbordabile, è la soluzione con telecamere dotate di motion detection (rivelazione di movimento) che ‘memorizzano’ l’immagine inquadrata e segnalano un’intrusione analizzando i cambiamenti della stessa. Qui forse può installare la telecamera direttamente sulla casa e sfruttare la potenza dell’obbiettivo – dipende sempre dalla distanza che deve coprire.
In ogni caso, tutte le soluzioni possono essere collegate ad una centrale, probabilemnte anche alla sua già esistente, e generare un pre-allarme silenzioso collegato ad un combinatore telefonico che vi avvisa, ad esempio, sul telefono cellulare o tramite un piccolo segnalatore acustico.
Speriamo di aver risolto il suo problema!

martedì 13 luglio 2010

Antifurto: consigli per le vacanze

Molti lettori ci hanno scritto per sapere come verificare il corretto funzionamento del proprio antifurto casa prima di partire per le vacanze estive. Il primo consiglio è quello di far fare un’ispezione al proprio installatore di fiducia – controllo della carica delle batterie e verifica funzionale. Ma per chi parte con un viaggio last minute e magari non ha tempo, consigliamo di fare alcune semplici operazioni piuttosto che affidarsi alla buona sorte e partire con l’angoscia di ricevere un falso allarme.
Una delle cause più comuni dei problemi estivi sono le fastidiose sirene che suonano per ore al primo temporale. Spesso il problema è dovuto semplicemente alla batteria della centrale che ha esaurito la propria capacità di ricarica e basta una semplice sostituzione per ovviare a fastidiose liti con i vicini o denunce per disturbo della quiete pubblica.
Quindi, se siete in grado di misurare la carica di una batteria (scollegata dalla centrale e con uno strumento ed un carico opportuno) eseguite l’operazione e verificate che i valori siano quelli presenti sui dati di targa. Se non siete esperti, ma desiderate fare un test empirico ma efficace, togliete corrente all’appartamento abbassando l’interruttore generale automatico ed attendete qualche minuto: se l’impianto va in allarme non partite senza sostituire la batteria della centrale perché rischiate che al primo temporale o alla prima interruzione di corrente elettrica – non così inusuale nei mesi estivi – l’impianto inizi a suonare per i motivi di cui sopra e prosegua fino all’esaurimento della batteria della sirena (che potrebbe essere carica e funzionare per ore se non per giorni – e notti).

martedì 6 luglio 2010

Passaggio cavi allarme in tubazione elettrica

Riceviamo da un lettore questo quesito:
Volendo installare un sistema antifurto alla mia nuova casa avevo richiesto la predisposizione per la protezione perimetrale. Pur avendola pagata, al momento di chiamare l’installatore, questi si accorge di non aver effettuato alcuna predisposizione. Tuttavia mi tranquillizza dicendomi che può usare le stesse canaline usate per la rete elettrica usando, in questi casi cavi di una specifica schermatura (credo si riferisse ai cavi del sistema di allarme essendo quelli del circuito elettrico già passati). Se non ricordo male la norma di legge prevede che sui canali dei fili elettrici non devono passare altri cavi.E allora:
ha ragione l’installatore?? in tal caso che tipo di cavi deve usare? devo richiedere una certificazione??
In effetti il passaggio dei cavi del sistema di allarme nella stessa tubazione della rete elettrica non è – per usare un eufemismo – proprio un lavoro ‘ben fatto’, tuttavia la norma prevede che – qualora si verifichi questa situazione – il cavo debba essere di isolamento maggiore (grado 3 o grado 4) per evitare interferenze.
Intanto, essendo questi cavi di sezione maggiore, bisogna vedere se ci passa, e poi – sempre seguendo la regola del lavoro ben fatto – i cavi dovrebbero essere facilmente sfilabili…
Detto ciò, rimane il costo maggiore di un cavo GR3 o GR4 rispetto al comune cavo da antifurto che poteva essere utilizzato se la predisposizione fosse stata eseguita come previsto. E magari anche il tempo (maggiore) necessario per intubare i cavi a maggiore isolamento (e diametro) in una tubazione già occupata.
Quindi, sì, in effetti il suo installatore ha ragione dicendo che può ovviare al problema, ma COMUNQUE le deve rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto ed attestare, tra l’altro, che i cavi passati nella stessa tubazione dell’impianto elettrico corrispondono al grado di isolamento previsto dalla norma.

sabato 3 luglio 2010

Detrazione fiscale IRPEF per antifurto

Riceviamo questa domanda da un lettore :
E’ ANCORA VALIDA LA DISPOSIZIONE DELLA FINANZIARIA CHE DAL 2008 E FINO AL 2011 SIA POSSIBILE DETRARRE DALL’IRPEF (36%) E AD IVA AGEVOLATA DEL 10% IL PREZZO PAGATO PER LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA TRAMITE IMPIANTO ANTIFURTO PER CASA PRIVATA FACENDO APPOSITA DOMANDA ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE DI PERTINENZA E PAGANDO LA FATTURA TRAMITE BONIFICO POSTALE O BANCARIO ?
La materia fiscale è sempre in rapida evoluzione ed io non sono un fiscalista ma, a memoria, cedo che la detrazione IRPEF di cui lei parla sia valida per tutte le spese sostenute fino al 31 dicembre 2010. Proverò a verificare con un esperto di settore e mi riprometto di aggiornare questa informazione appena disponibile, ma nel dubbio verifichi anche Lei con il suo commercialista.

giovedì 1 luglio 2010

Proteggere il terrazzo con antifurto

Riceviamo da un lettore :
Volevo chiedere che tipo di sistema adottare per evitare intrusione su un mio terrazzo, dal quale si accede alle finestre della mia casa , (che presto dotero’ di sistema di allarme interno idoneo), e dal quale terrazzo, in un suo angolo , molto vicino alla strada in altezza che vi passa sotto (circa 2,4 mt )sono entrati recentemente dei ladri.. Sto’ pensando a proteggere tale angolo con delle inferriate , stile caserma, ma ho paura che sia un ulteriore punto di presa per meglio arrampicare da parte di tali malviventi.Cosa consigliate in alternativa all’inferriata , di costo modico e poco impattante essendo un privato?
Grazie
Le inferriate possono rappresentare un punto di presa ma, se come dice nel suo post, sono già riusciti comunque ad entrare credo che rappresentino una buona difesa ed un ulteriore ostacolo da superare – con il rischio di essere visti dalla strada magari. In aggiunta potrebbe installare un sensore da esterno a protezione del terrazzo, orientato verso le finestre e collegato con la (futura) centrale di allarme o con una centrale monozona con sirena. Il costo di questo sistema è sicuramente accessibile ed è anche facilmente e velocemente installabile praticamente in quasi tutte le configurazioni di balconi, finestre e terrazzi.

venerdì 4 giugno 2010

Antifurto per la casa: decidono le donne !

Prendo spunto da un articolo di Ilaria Garaffoni (Il sistema d'allarme è donna, pubblicato su A&S Italy) per affrontare un tema importante: cosa vuole la donna da un antifurto?
Come scrive Ilaria,

Tra le mura domestiche, è la donna a sollevare il problema della sicurezza, quindi è lei il decision maker. Poi magari sarà l'uomo a scegliere a chi rivolgersi e cosa acquistare, (...) ma la donna è più concreta, la donna teme per la sicurezza dei figli, dei quali si sente spesso più responsabile del coniuge. Queste argomentazioni si elevano al quadrato se si tratta di donne single, e si elevano al cubo se si tratta di mamme single, una popolazione in costante aumento, anche in considerazione dell'impennata di divorzi che da tempo sta investendo il paese.

Per chi come me opera da anni in questo settore, l'interesse rosa per i sistemi antifurto può suonare come una novità. In fondo l'antifurto è, come dice mia moglie, "una roba tecnica", noiosa, incomprensibile ed appartenente alla sfera del tecnologico, ergo "roba per mio marito". Ma necessaria. Quindi la richiesta è di un sistema semplice da usare, che offra una protezione anche quando si è all'interno della casa (soprattutto per quando sono da sole e con i figli !) e possibilmente che non sia troppo invasivo da un punto di vista estetico. Difficile? No, anzi.
A conferma di questa tesi devo dire che infatti sono molte le richieste su questo blog che ricevo da lettrici alla ricerca di qualche spiegazione, consiglio o chiarimento su un antifurto da installare in casa. Un fatto che riporto con piacere proprio perché lo spirito di questa mia iniziativa è quello di creare un po' di cultura della sicurezza, cercando di avvicinare chi ha bisogno di sicurezza ad un mondo che è sempre stato molto (troppo !) tecnico e lontano dalle semplici necessità quotidiane di chi vuole semplicemente sentirsi al sicuro all'interno delle mura di casa propria.
In molti paesi l'antifurto è ormai diventato parte integrante degli impianti domestici, come l'impianto elettrico. Una "roba tecnica" che, se è semplice da utilizzare, diventa oggetto quotidiano e comune. E forse dagli esempi degli altri paesi, soprattutto dalla cultura anglosassone e del nord Europa, presto riusciremo anche ad apprezzare la necessità di sistemi come quelli antincendio o la rilevazione di gas. Pensate che in Germania alcuni anni fa hanno realizzato una campagna di sensibilizzazione sull'argomento incendio domestico finanziando l'installazione di rivelatori di fumo e di gas per le abitazioni private: piccoli investimenti che salvano centinaia di vite all'anno. In Italia la prevenzione degli incendi e delle fughe di gas è nata solo alcuni anni fa con l'introduzione dell'obbligatorietà per legge nei luoghi pubblici, ma la sicurezza, come diciamo sempre in questo blog, deve nascere da voi - non può essere solo un obbligo (ed un costo) imposto.

Predisposizione antifurto via cavo e perimetrale

Riceviamo da una lettrice questa domanda:
Buona sera,
chiedo un consiglio ad un esperto.
Ho acquistato un appartamento al piano terra con giardino. L’appartamento è già predisposto con impianto antifurto (mancano solo sirena e tastiere) ed è del tipo con fili e micro contatti in ottone inserite nei serramenti di finestre e portafinestre. Ora sarei intenzionata a metterlo in funzione acquistando ciò che rimane, ma l’installatore ha invece consigliato di mettere un allarme diverso, da esterno, con sensori ai muri esterni senza fili che, una volta attivato, creano una raggio volumetrico che fa scattare l’allarme al passaggio. Il dubbio è quale in effetti sia più sicuro e pratico, visto che per questa ultima soluzione mi è sembrato l’utilizzo mi è sembrato più complicato (tenere l’ennesimo ulteriore telecomando con sé, ricordarsi di attivare/disattivare le zone al passaggio, e costi di manutenzione poco chiari, solo le batterie da cambiare una volta all’anno ?, e la non possibilità di tenere un cane. Help !!!!
La predisposizione che ha trovato nel suo nuovo appartamento è la classica protezione volumetrica con contatti sul perimetro (porte e finestre). In termini di sicurezza e praticità va sicuramente bene, nel senso che aprendo una porta o una finestra segnala l’allarme. Credo, se non è già previsto, che al massimo potrebbe aggiungere uno (o più) sensori infrarosso volumetrici nell’ingresso e nelle stanze per avere una copertura completa. Se il cane dovesse restare in casa da solo può isolarlo in una zona senza sensori volumetrici o mettere dei sensori particolari (legga qui per maggiori dettagli: E se ho un animale domestico ? ).
La proposta che l’installatore le ha fatto riguarda la protezione perimetrale esterna: trattandosi di un appartamento al piano terra con giardino, può proteggere la sua abitazione anche quando lei è all’interno con dei sensori come quelli descritti. In genere questo tipo di protezione è utile se si è soli in casa o se, come succede d’estate, si tengono porte e finestre aperte per il caldo: segnalare un’intrusione nel momento in cui avviene significa avere tempo per reagire in modo adeguato ed evitare spiacevoli sorprese.
Sulla modalità di utilizzo bisogna fare un attimo chiarezza: il perimetrale (l’insieme dei sensori che proteggono l’esterno) si attiva in genere la notte quando si va a dormire e si disattiva al mattino quando ci si sveglia. Non è necessario attivare e disattivare le zone al passaggio ogni volta. Inoltre l’allarme proveniente dal perimetrale dovrebbe essere una segnalazione ‘locale’, quindi una sirena intermittente da interno o equivalente – quanto basta per segnalare un pericolo nel silenzio della notte. Se poi in casi particolari lo vorrà attivare anche di giorno, al massimo avrà un fastidioso beep-beep quando esce in giardino (sicuramente sopportabile se mi protegge dal rischio di trovarmi un estraneo in casa!). Infine, ricordiamo che il perimetrale è una funzione della stessa centralina che è collegata agli altri sensori, tecnicamente si chiama parzializzazione o giorno/notte, e si attiva dalla medesima tastiera già in uso per l’impianto. In questo blog troverà diversi articoli in merito se desidera approfondire questi concetti. Può guardare qui La parzializzazione oppure consultare l’INDICE PER ARGOMENTO che trova in alto sotto la barra del titolo.
Avendo già la predisposizione nelle finestre e porte-finestra, sicuramente non le consiglierei di usare un sensore per esterno via radio. Basta collegarsi alla predisposizione di uno dei contatti e collegare anche i sensori da esterno usando lo stesso cavo (che ha più conduttori). In questo modo risparmia, non ha costi di manutenzione (batteria) per quei sensori esterni e sfrutta la centrale, la tastiera e la sirena che ha già.
Spero di essere riuscito a rispondere e resto a disposizione per altre domande che sicuramente avrà!
grazie
m.

giovedì 3 giugno 2010

Antifurto casa collegato a cellulare GSM

Avere un antifurto e non sapere quando scatta l'allarme o, peggio ancora, non fare niente quando scatta l'allarme, è un po' come comprare un'auto per tenerla sempre parcheggiata in garage.
Gli impianti antifurto hanno lo scopo di segnalare - non di impedire - un'intrusione all'interno dell'area protetta e come tale la segnalazione è la parte più importante e rilevante del loro lavoro. Tipicamente ci sono due tipi di segnalazione: quella locale (ad esempio, la sirena esterna) e quella remota (ad esempio, il combinatore telefonico).
Il combinatore telefonico è un apparecchio che Vi avvisa telefonicamente in caso di allarme (ma anche di guasto dell’impianto). Potete ricevere un messaggio vocale pre-registrato, un SMS o anche una foto o un video (in questo caso serve un collegamento ad una telecamera). Il combinatore è programmato per chiamare più numeri telefonici a Vostra scelta (in genere da un minimo di 3 – il Vostro cellulare, un recapito al lavoro, un vicino di casa – fino ad un massimo di 8 – parenti e amici tutti -) in modo da essere sicuri che l’allarme raggiunga almeno un destinatario.
I combinatori possono utilizzare la linea PSTN (quella tradizionale con la presa tripolare che avete in casa) o GSM, o entrambe. Possono essere utilizzati indipendentemente dal tipo di allarme che avete (via cavo o senza fili wireless) perché sono collegati direttamente alla centralina e necessitano esclusivamente della connessione telefonica (la presa) o di una sim GSM, anche ricaricabile. In situazioni particolarmente a rischio come ville isolate o capannoni in zone industriali si preferisce utilizzare il collegamento GSM o quello doppio GSM+linea fissa per maggior sicurezza vista la possibilità di effettuare un taglio cavi della linea PSTN.
Recentemente molti utenti hanno segnalato problemi con le linee emulate (quelle dell'ADSL tipo Vodafone Station, Fastweb e simili), ma in realtà si tratta semplicemente di impostare il combinatore in modalità Blind Dial, ovvero esclusione del controllo del tono di libero, ed il combinatore funziona perfettamente.
Esistono modelli che Vi permettono anche di inviare comandi all’impianto via tastiera del telefono quando ricevete la chiamata d’allarme (ad esempio, far smettere di suonare la sirena o accendere le luci). Indipendentemente dal tipo di collegamento, comunque, i combinatori possono chiamare qualunque numero fisso o cellulare.
Tra i numeri che potete programmare, è possibile inserire anche le Forze dell'Ordine o gli Istituti di Vigilanza privati. Prima di effettuare il collegamento dovete compilare una modulistica e fare richiesta presso la caserma dei Carabinieri o la Questura competente. Per i Carabinieri trovate le istruzioni in questa pagina, per la Polizia di Stato in questa pagina. Per gli Istituti di Vigilanza privati è necessario fare un contratto con un canone mensile o annuale, mentre ovviamente, per le Forze dell'Ordine il servizio è gratuito.

mercoledì 2 giugno 2010

Consiglio per antifurto casa

Si avvicina l’estate e ricevo molte richieste di lettori che chiedono consigli per un antifurto casa da installare prima di partire per le vacanze. Se anche voi siete alla ricerca di qualche suggerimento pratico su quale antifurto scegliere (via radio? via filo?) sul tipo di protezione (volumetrica interna? contatti sulle finestre e sulla porta? perimetrale?) o su come scegliere un installatore, potete consultare questa piccola guida alla sicurezza antifurto della vostra casa partendo dall’indice per argomenti, dove troverete informazioni generali su come si sceglie un sistema di allarme, su come è fatto e sulle diverse tecnologie.
Ci sono anche le risposte ai quesiti più comuni (cosa fare se avete un animale domestico, quali certificazioni mi deve rilasciare l’installatore, etc.)
Inoltre, navigando nei vari post di questo blog troverete anche diverse discussioni nate da domande specifiche dei lettori che potranno soddisfare la vostra curiosità e rispondere alle vostre domande. Se non troverete la risposta che cercavate potete scrivere un commento e Vi risponderò in breve tempo. Tutte le vostre richieste di informazioni, chiarimenti o suggerimenti saranno gradite – a condizione che si tratti di domande in linea con quanto trattato in questo blog e NON inerenti ad un prodotto/costruttore/installatore specifico.

sabato 22 maggio 2010

Installare e certificare allarme wireless

Riceviamo da un lettore:
Ho una ditta individuale, sono soltanto io, ed installo principalmente impianti di allarme wireless. Volevo chiederle se la Legge mi obbliga a rilasciare al cliente delle certificazioni particolari, come ad esempio quella di cui al DM 37/08 (cosa che peraltro non sarei in grado di emettere) oppure è obbligatorio solo nel caso in cui si effettuino installazioni di una certa tipologia. Le chiedo questo perchè un probabile cliente mi ha chiesto se sono in grado di rilasciarla avendone lui sentito parlare, facendo riferimento ad una certificazione di lavoro eseguito secondo la "regola dell'Arte".
Ribadisco la premessa che, non essendo un avvocato, il mio parere è personale, ma con piacere Le rispondo per cercare di fare ulteriore chiarezza: il DM 37/08 ha sancito l'abrogazione della legge 46/90, dettando le nuove regole per l'installazione degli impianti elettrici e di altri tipi specificati nell'oggetto del DM. Stiamo quindi parlando di una legge la cui osservanza, come tale, è obbligatoria. Quindi, in sintesi, se la tipologia dell'impianto è tra quelle descritte nel campo di applicazione credo che non ci siano dubbi sull'obbligo di rilasciare la dichiarazione di conformità secondo quanto prescritto nel DM 37/08.
La 'Regola dell'Arte' è un principio simile, almeno nello spirito, a quello che nel nostro Codice Civile si chiama 'la diligenza del buon padre di famiglia'. Siccome sarebbe impossibile descrivere minuziosamente cosa si può fare (e cosa non si può o deve fare), la legge prevede che in termini generali si debba agire come farebbe un buon padre di famiglia - vale a dire con buon senso e responsabilità. Non sono rari i casi in cui il giudice ha riconosciuto tale diligenza in caso di violazione di clausole contrattuali, riconoscendo quindi anche il merito di aver comunque cercato di fare tutto ciò che era possibile per adempiere correttamente.
Questo principio è stato adottato anche dalle Corporazioni che definivano 'la regola dell'Arte' l'insieme delle tecniche corrette per eseguire i lavori. Il nostro sistema legale ha ereditato il medesimo spirito nel definire che «Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio di un'attività professionale la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata (...) e il prestatore d'opera è tenuto a procedere all'esecuzione dell'opera secondo le condizioni stabilite dal contratto e a regola d'arte». E quando esiste uno standard tecnico (ad esempio una norma ISO, CEI, UNI, etc.) tale norma è la Regola dell'Arte per definizione. Anche nel DM (art. 5 comma 3 e art 6 comma 1) è esplicitamente affermato che gli impianti ed i progetti eseguiti secondo le norme vigenti sono considerati a regola d'arte.
Quindi : la regola dell'arte è 'come' viene effettuato il lavoro e il DM stabilisce per legge che bisogna seguire la regola dell'arte e rilasciare obbligatoriamente la certificazione e quali sono i requisiti per progettare e certificare. Dunque: se l'impianto d'allarme è collegato alla rete elettrica la certificazione (per la parte elettrica) è OBBLIGATORIA. Se invece parliamo della parte 'allarme' da un punto di vista prestazionale, la norma di impianto (e di prodotto) è VOLONTARIA. Questo non significa che non debba essere osservata ma, in caso di contenzioso, dovrà dimostrare ad un giudice (e credo non sia facile) che la SUA regola dell'arte - cioè i princìpi che Lei ha seguito - sono equivalenti o migliori della norma.

giovedì 20 maggio 2010

Sistema di allarme efficiente per garage

Riceviamo da un lettore:
Salve, pochi giorni fa hanno tentato di forzarmi la saracinesca del mio garage .
Ho pertanto ora più che mai intenzione di inserire un sistema di allarme efficiente che disorienti i malviventi .
Avevo pensato ad una sistema di allarme non disattivabile dai ladri ( magari con un colpo di mazza), non visibile dall’esterno ma che allo stesso tempo garantisca tanto rumore in caso di scasso o di ingresso nel garage e luce all’interno dello stesso, magari ad intermittenza in modo da poter far notare dall’esterno la situazione di pericolo .
Attualmente ho una saracinesca anti taglio, con motorino e una campana applicata a terra .
Cosa mi consiglia ???
Credo che per il suo caso la soluzione migliore sia una centrale monozona con sirena incorporata e flash. Questo tipo di sistemi di allarme compatti sono un perfetto rapporto qualità/prezzo per piccoli locali come garage e cantine e possono essere collegati ad un semplice contatto magnetico di apertura (posto sulla saracinesca) o ad un sensore volumetrico infrarosso passivo all’interno del garage — o ad entrambi per maggiore sicurezza.
Le centrali monozona compatte sono dotate di sirena simile a quella da esterno e flash lampeggiante e, volendo, può collegare l’uscita dell’allarme con un relè per l’accensione delle luci. Essendo installata all’interno non è disattivabile “con un colpo di mazza”, anche se la presenza di un lampeggiante supplementare esterno svolge funzione deterrente e potrebbe tenere lontano un ipotetico scassinatore prima che faccia un danno alla saracinesca.

domenica 2 maggio 2010

Installare un impianto d’allarme wireless

Riceviamo da un lettore:
Ho la necessità di installare un impianto d’allarme nella mia casa. Siccome sono un appassionato del fai-da-te sono intenzionato ad acquistare via internet il materiale ed effettuare il montaggio in proprio. Cosa ne pensa? Potrebbe consigliarmi quali caratteristiche deve avere un buon allarme wireless? Grazie
Il primo consiglio che le posso dare è quello di analizzare bene cosa e dove deve proteggere la sua casa. All’interno di questo blog troverà altri articoli che illustrano in maggior dettaglio argomenti come la parzializzazione (se vuole utilizzare l’allarme anche quando è in casa, la notte), la protezione del perimetro, i dispositivi di attivazione (che nel caso del senza fili sono tipicamente la tastiera od il telecomando), ed altri ancora — se vuole può utilizzare il link in alto nella pagina INDICE PER ARGOMENTO .
Cerchi di fare una buona analisi del rischio, stabilendo dove posizionare i sensori in modo che diano la massima copertura desiderata ed installi la centrale in un posto mediamente equidistante dalle periferiche per garantire una buona comunicazione. Si ricordi anche che la centrale deve comunque essere di difficile accesso e debitamente protetta da almeno un paio di sensori.
Faccia anche una prova di portata prima di fissare i componenti al muro: prima li programma per fare l’apprendimento dei codici da parte della centrale, poi li posiziona provvisoriamente dove idealmente dovrebbero essere installati, ed infine verifica che ci sia l’adeguata copertura radio soprattutto di tastiere/telecomandi e sirene che in genere sono gli elementi che possono dare più problemi.
Per quanto riguarda invece il materiale, la qualità nel wireless è particolarmente importante perché, oltre alle prestazioni del lato sicurezza ci sono anche quelle della radio: dal momento che ha deciso di installare l’impianto da solo, si affidi al consiglio di un distributore di sicurezza qualificato e comunque verifichi assolutamente di acquistare materiale con la debita certificazione: ovviamente CE, meglio se conforme anche alla normativa CEI 79-16 (o suo equivalente europeo EN50131), meglio ancora se con il marchio IMQ.
Legga molto bene le istruzioni e… buon lavoro! Non sarà facilissimo, ma sicuramente la sua passione per il fai-da-te l’aiuterà a superare le piccole problematiche installative del senza filo. Ricordi solo una cosa, last but not least, come dicono gli inglesi: la buona riuscita di una installazione di un impianto di allarme non è solo il frutto di sapere montare e programmare adeguatamente i prodotti. Proteggere la sua casa significa individuare i punti deboli, fare una buona analisi del rischio e decidere di conseguenza come e con quale tecnologia risolvere il problema. E fare sempre la necessaria manutenzione dell’impianto: piccoli ma importanti dettagli che le serviranno per dare affidabilità al sistema d’allarme e sicurezza per lei e la sua famiglia.
… e se avrà ancora bisogno di qualche consiglio ci scriva: sarà un piacere per noi aiutarla !

mercoledì 28 aprile 2010

Installare un antifurto senza fili e senza falsi allarmi

Riceviamo da una lettrice questo quesito:
Volevo chiederle un consiglio per il mio caso; ho un appartamento di 100mq in cui vorrei installare un antifurto senza fili che vada a coprirmi anche terrazzo di circa 150 mq adiacente all’appartamento e garage sottostante della stessa ampiezza, evitando che scatti però al solo passaggio di un animale. Inoltre, volevo sapere se mi può consigliare per l’acquisto di un prodotto con un buon rapporto qualità-prezzo o almeno il costo di un prodotto come da lei descritto. In particolare, può indicarmi la potenza approssimativa che deve avere la centralina affinchè il segnale non venga interrotto dalle porte in ferro che sono a protezione delle finestre. in attesa di una sua risposta cordiali saluti
Per quanto riguarda il passaggio di animali, è sufficiente che scelga dei sensori da esterno adatti per quel tipo di protezione: sicuramente il suo installatore di fiducia La saprà consigliare in merito e troverà una soluzione adeguata in base alla disposizione delle porte e delle finestre che danno sul terrazzo (barriere, sensori volumetrici o protezione con contatti per l’apertura). Un buon impianto deve fornirLe la sicurezza richiesta in base all’area che Lei desidera proteggere e quindi solo da questo fattore può dipendere la scelta della tecnologia da utilizzare.
Per quanto riguarda invece la “potenza” della centrale via radio non ci sono requisiti particolari: l’intensità del segnale radio è stabilita dalla normativa e come tale non possono esserci centrali più “potenti” di altre. In fase di installazione si dovrà effettuare una prova di copertura radio e verificare che i sensori non siano schermati dalle porte in ferro. Se così fosse, l’installatore dovrà provvedere a spostare la centrale in un posto più vicino o meno disturbato, oppure installare un ripetitore del segnale radio che permetta alla centrale di funzionare correttamente.
Infine per quanto riguarda il costo bisogna fare i conti con il numero (ed il tipo) di sensori necessari: volendo fornire una stima molto approssimativa e spannometrica basata sulla sola metratura del suo appartamento credo che la spesa minima possa aggirarsi intorno ai 1500 / 2000 euro fino ad un massimo di 2500 / 3000 se dovesse utilizzare sensori particolari per l’esterno — ma prenda questa mia valutazione con beneficio d’inventario perché non so quante porte, finestre ed ingressi deve proteggere.
Spero di avere risposto e ricambio i Suoi saluti,
Mauro

mercoledì 7 aprile 2010

Falsi allarmi provocati dai sensori esterni

Riceviamo da un lettore questa domanda:
Falsi allarmi provocati dai sensori Pir esterni:ne so qualcosa e sono un dramma per la mia tranquillità.Ho un rustico in collina dove non ci abito,ambiente molto difficile: alberi che si agitano col vento,volatili,animali vari.Quando si verificano giornate di sole ventose,il continuo alternarsi di vampate d’aria piu o meno calda unito al movimento delle piante mi provoca una raffica di falsi allarmi tanto sui sensori via filo,che quelli via radio,nonostante siano modelli appositamente studiati per questo ambiente.Ho provato a spostarli infinite volte in zone più ombreggiate,a schermarli,a ridurne il raggio di azione( a scapito anche dell’efficacia)..tutto inutile,sono solo riuscito a ridurre i falsi allarmi,ma quasi ogni giorno almeno una volta il dilemma: Ladri o la solita storia?
Capisco e condivido la sua frustrazione per una situazione che, come abbiamo avuto modo di segnalare più volte, rappresenta sempre una criticità nei sistemi antifurto. La protezione esterna, soprattutto se perimetrale, presenta sempre delle problematiche non indifferenti in zone perturbate come quella che ci descrive.
Ci sembra di capire che lei ha scelto dei sensori volumetrici da esterno – infrarosso in quanto leggiamo che sono sensibili al movimento dell’aria calda, o doppia tecnologia. Ridurre il raggio d’azione o schermarli in effetti non fa altro che diminuirne l’efficacia e non credo sia una valida alternativa. Proviamo a pescare nel cilindro delle soluzioni: i falsi allarmi provengono da tutto il perimetro o c’è solo uno o due lati ‘deboli’? Proteggere i varchi (porte, finestre) con delle barriere infrarosso attivo che si montano sugli infissi e sono immuni dai movimenti degli alberi e delle correnti di aria calda può essere una soluzione? Nei casi più disperati può ricorrere a dei sensori infrarosso a tenda montati all’interno delle finestre? Credo che in un caso come il suo si debba trovare un compromesso tra la protezione ‘esterna’ nel senso di area (giardino ad esempio) in campo aperto e protezione perimetrale (la protezione dall’intrusione in casa). Ci faccia avere qualche dettaglio in più, magari specificando esattamente l’area che le crea problemi ed eventualmente se ritiene che una soluzione più vicina ai muri di casa possa essere accettabile e vediamo insieme di trovare una risposta al suo, purtroppo reale, dilemma.

lunedì 22 marzo 2010

Antifurto per cantiere mobile

Riceviamo da un lettore questo quesito:
Salve, volevo sapere se esistono sistemi affidabili per il mio caso specifico e che spese ci sono:volevo proteggere un cantiere mobile cioè ho dei mezzi(ruspe,rulli ecc..) che lavorano lungo una strada.Di giorno lavorano mentre alla sera devono essere raggruppati in uno spazio ristretto e protetti da un sistema d’allarme per poter evitare che qualche ladro rubi il gasolio all’interno dei mezzi.
La domanda è molto interessante… e difficile! Proviamo a rispondere con qualche consiglio pratico, anche se poi nello specifico bisognerebbe sapere qualche dettaglio in più.
Diamo per scontato che ci sia possibilità di avere corrente elettrica – se non c’è, bisognerebbe avere un gruppo di continuità che alimenti l’impianto per la notte (il consumo comunque non è elevato). Il vero punto della questione non è come segnalare il tentativo di furto, ma quanto tempo Le serve per intervenire a seguito di un allarme. La segnalazione si può fare in diversi modi, tutti abbastanza semplici, installando un normale contatto di apertura (un pulsante, un contatto magnetico o qualunque cosa che faccia la stessa funzione) sul tappo del serbatoio. Il pulsante, normalmente chiuso, quando si apre segnala ad un combinatore telefonico GSM l’allarme ed invia la chiamata. Se vuole anche una segnalazione locale può utilizzare una centrale di allarme da cantiere (quelle utilizzate per la protezione dei ponteggi, per capirci) e collegare una sirena o un relè per l’accensione delle luci (se ci sono). Se ci sono più mezzi da proteggere può pensare di usare dei contatti di apertura via radio ed inviare gli allarmi ad un’unica centrale con combinatore GSM che invia la telefonata.
L’affidabilità del sistema è molto alta (il contatto di apertura è meccanico e non ci sono rischi di falso allarme) ed il combinatore telefonico GSM è velocissimo a chiamare (o ad inviare SMS). Il costo è abbastanza contenuto: un contatto (o un pulsante) costa pochi euro, un buon combinatore GSM con la batteria ed il necessario per funzionare non dovrebbe superare i 200-250 euro tutto compreso. Con la soluzione della centrale via radio costa qualcosa di più, ma anche in questo caso credo che il gioco valga la candela.
Certo, rimane il problema dell’intervento: dove si trova il cantiere? Quanto tempo ci vuole per intervenire? Perché se da quando riceve l’allarme servono 40 minuti per arrivare al cantiere allora forse bisogna trovare un’altra soluzione… Ci faccia sapere!

domenica 28 febbraio 2010

L'importanza della predisposizione per l'antifurto

Se state pensando ai lavori da fare per ristrutturare la vostra casa, forse è giunto il momento di pensare alla predisposizione dell'antifurto. Qualche tubo in più posato durante i lavori per l'impianto elettrico possono, subito o quando deciderete di installare un sistema di allarme, farvi risparmiare soldi e risolvervi molti problemi tecnici. Vediamo perché: molto schematicamente, un sistema antifurto è composto di una centrale, delle periferiche di ingresso (i sensori volumetrici ed i contatti magnetici), delle periferiche di uscita (la sirena ed il combinatore telefonico) e di uno o più dispositivi di comando (tastiera, chiave elettronica o telecomando). Ricordiamo che ci sono tre tipologie di impianto antifurto: con i fili (anche detto filare), senza fili (anche detto via radio o wireless) e misto (filare + via radio).
Per i sistemi filari, fare la predisposizione dell'impianto equivale a fare posare i tubi per il passaggio dei cavi per il collegamento dei componenti alla centrale e/o del combinatore telefonico, se presente. Il tipo di cavo da utilizzare è indicato nella documentazione del prodotto ma, tipicamente, si utilizza cavo schermato anti-fiamma 4x0.22+2x0.50 quindi non molto grande. Se non potete stendere tubi potete utilizzare una canalina esterna ma, importante!, ricordate sempre che nei tubi dove passano cavi della corrente elettrica (per Legge) non devono passare altri cavi se non certificati da un elettricista abilitato - e comunque devono essere cavi con schermatura speciale.
Per i sistemi via radio non è necessaria predisposizione. Comodo, ma... i sistemi wireless costano di più, non possono sfruttare tutte le tecnologie per problemi di consumo e hanno un costo di manenimento legato alla sostituzione periodica delle batterie.
Per i sistemi misti filare+via radio valgono le considerazioni di cui sopra, con l'aggiunta che sostanzialmente potete prendere i pregi di entrambe i sistemi e scartarne i difetti. Le centrali che supportano sia sensori cablati che senza filo Vi permettono di effettuare un'installazione semplice sia dove c'è la predisposizione (il tubo), sia dove la stesura del cavo rappresenta un problema.
Dove dovete predisporre i tubi?

* dalla/e porta/e di ingresso a dove installerete la centrale (nel ripostiglio, ad esempio) per gli attivatori (chiave elettronica o tastiera) + contatto magnetico di apertura
* dalle finestre (o porte-finestra) se sono accessibili dall'esterno alla centrale (ottimo per contatti magnetici che costano poco e vi proteggono anche quando siete in casa)
* dalla centrale al balcone (o all'esterno) per la sirena
* dalle stanze dove volete mettere dei sensori alla centrale
* IMPORTANTE: ricordatevi di portare la LINEA TELEFONICA alla centrale - vi servirà per il collegamento del combinatore telefonico

Quanto sopra è una breve e sintetica introduzione alla predisposizione per l’antifurto scritta in collaborazione con gli amici di convivendo.net: se desiderate approfondire l’argomento della ristrutturazione della vostra casa, potete trovare maggiori dettagli e fare domande (o commenti) anche nel sito www.convivendo.net e scaricare gratuitamente un e-book per principianti alle prese con i problemi di ristrutturare casa.

venerdì 12 febbraio 2010

Nasce una nuova rivista specializzata per la sicurezza

Per tutti coloro che ci chiedono di approfondire in modo un po' più tecnico gli argomenti di questo blog, segnaliamo - come abbiamo già fatto per altre testate - la nascita di una nuova rivista di sicurezza antifurto e TVCC (ma non solo). Al grido di why be normal? si è presentata al pubblico e alla stampa l’effervescente squadra di A&S Italy: una rivista che nasce oggi, ma con vent’anni di esperienza nell’editoria specializzata in security.

per maggiori informazioni:
Nasce A&S Italy, il brand globale della security con l’anima italiana
Sito ufficiale A&S Italy

mercoledì 10 febbraio 2010

Da dove partire per proteggere il giardino

Riceviamo da un lettore questa domanda:

Sto costruendo una nuova casa e sono stati passati tutti i tubi per un collegamento filare.
Tuttavia, in giardino mi sarebbe piaciuto realizzare (anche successivamente) una barriera.
Adesso la domanda che ti pongo è la solita? Cosa mi consigli?
Alcuni Amici miei hanno consigliato una marca, tuttavia girando su internet leggo pareri discordanti.
Dovendo creare un buon sistema di allarme, da che basi mi consiglieresti di partire?

La scelta più importante da fare per una protezione del giardino è quella di un buon installatore che ti monti e ti fornisca la necessaria manutenzione per le tue barriere da esterno (o quello che deciderai di usare).
La protezione perimetrale non è facile da realizzare e non dipende solo dalla buona qualità del prodotto: un ottimo prodotto installato male inevitabilmente darà risultati disastrosi con ripetuti falsi allarmi (o peggio ancora, alarmi persi !) ed alla fine ti costringerà a disabilitare la funzione.
Capisco la tua necessità di voler sapere se esiste un prodotto migliore di un altro, ma onestamente qualunque risposta in merito sarebbe di poco aiuto. E' molto importante valutare soprattutto come un prodotto si adatta alla tua particolare configurazione ambientale: ci sono alberi? ci sono cespugli? ci sono animali che circolano liberamente? se sì, di che taglia? è una zona ventosa? d'inverno c'è spesso la nebbia?... e avanti così con altre cento domande. E non esiste un prodotto perfetto: alcuni vanno meglio in alcune situazioni, altri in altre.
Un installatore che ti offre un contratto di manutenzione ti porterà di sicuro un prodotto di buona qualità: è contro il suo interesse dover correre a fare la verifica o l'assistenza (senza compenso!) ogni volta che c'è un falso allarme. Conosce pregi e difetti dei componenti che installa e sa benissimo che un sistema che poi dà problemi è una cattiva pubblicità, oltre che un costo, soprattutto per lui e per la sua azienda.
Inoltre la protezione esterna si può effettuare in diversi modi: con dei sensori da esterno (infrarosso o doppia tecnologia), con delle barriere infrarosso attivo, con delle barriere a microonda, proteggendo il perimetro, proteggendo i passaggi, creando delle trappole... se non hai ancora risposte a queste domande, risposte che ti può dare un installatore solo dopo un sopralluogo, chiedersi quale prodotto installare (e poi, ancora, di quale marca) è un po' come mettere il carro davanti ai buoi...

Giusto per confermare quanto sopra, i pareri discordanti che hai letto in giro sul prodotto consigliato dai tuoi amici non sono altro che la conferma che, se installato bene ed in particolari condizioni, il prodotto funziona. Se installato male o a protezione di aree non idonee, lo stesso prodotto non funziona.

Spero di essere riuscito a darti una base da cui partire e su cui riflettere e resto a tua disposizione se vorrei fare altre domande.

martedì 9 febbraio 2010

Le onde emesse dai sistemi antifurto senza fili sono dannose?

Riceviamo da un lettore questa domanda:
vorrei sapere se le onde emesse dalla centralina e dai sensori sono dannose per le salute
Premesso che non sono un medico, direi proprio di no.
Innanzitutto i sistemi senza filo operano su frequenze radio e con modalità di trasmissione approvate dall’ETSI e vagliate dai maggiori organi competenti in materia di salute pubblica. Inoltre la trasmissione radio non è continua, quindi l’esposizione è minima e molto ridotta nel tempo: un sensore invia un pacchetto dati solo quando rileva un allarme (o un passaggio se l’impianto è disattivo). La potenza è molto bassa (siamo nel campo dei cosiddetti LPD, LOW POWER DEVICES, ovvero apparati di bassa potenza o SRD Short Range Devices, apparati a breve raggio - e quindi parliamo di potenza massima di 10 milliwatt) ed il tempo di trasmissione è brevissimo. Nella maggior parte dei casi (impianti monodirezionali) la centrale non trasmette proprio in quanto non comunica con i sensori ma solo con gli avvisatori di allarme (la sirena) e tutto il lavoro che svolge è in ricezione.
Per quanto mi risulta, non esiste nessun caso di esposizione dannosa non solo per i sistemi di allarme, ma per l’intera categoria degli LPD/SRD.
Quindi, per fare un esempio, sia in termini di esposizione che di potenza non siamo neanche lontanamente vicini ad un campo come quello di un wi-fi o dei trasmettitori per telefoni cellulari.

domenica 24 gennaio 2010

La sostituzione della centralina via radio

Riceviamo da una lettrice:
Buongiorno
sono stata contattata di recente dall’installatore dell’antifurto nella mia abitazione.
l’antifurto risale al 2004 ed è costituito da una centralina più 7 sensori posizionati sulle porte e finestre che si interfacciano via radio con la centralina su un’unica frequenza.
ci è stata proposta la sostituzione della centralina con una multifrequenza (alla modica cifra di 1.300 €) per evitare problemi di malfunzionamento dell’antifurto attuale in quando, essendo una centralina monofrequenza, può essere disturbata dalle onde ‘presenti nell’etere’. l’installatore non garantisce più il corretto funzionamento dell’impianto che potrebbe suonare quando non deve e viceversa; si potrebbe anche verificare il caso di impossibilità di spegnimento con l’apposito telecomando.
è corretto quanto riportato dalla ditta dell’antifurto? è normale che dopo solo pochi anni di installazione non ci sia più certezza del funzionamento del sistema? quali sono le normative al riguardo?
Buongiorno Paola
La Sua è una situazione molto complessa: proviamo a fare un po’ di chiarezza in base a quanto ci scrive.
Iniziamo dal “sono stata contattata“: suppongo che, se sono stati loro a contattare lei, il suo antifurto per adesso funzioni. Da un punto di vista strettamente logico, se un fornitore mi contatta per un problema tecnico i casi sono due: o la casa costruttrice sta facendo un richiamo del prodotto perché è emerso un potenziale pericolo o malfunzionamento — in questo caso la sostituzione del prodotto in genere è gratuita (poiché il costo del richiamo è a carico del costruttore) e si può applicare solo un eventuale contributo legato all’intervento — oppure la ditta installatrice ha deciso di effettuare la sostituzione del prodotto per motivi contingenti. Diciamo che nel Suo caso non si tratta di richiamo ed analizziamo la seconda ipotesi: un esempio potrebbe essere che, a causa di recenti installazioni di ponti radio, cellule telefoniche GSM molto vicine o altre cause simili, nella sua zona si verificano ripetuti falsi allarmi e quindi l’installatore segnala la situazione a tutti i proprietari di impianti potenzialmente soggetti al problema per doveroso scrupolo. Tertium non datur, come dicevano i latini: o il prodotto è richiamato, o l’installatore mi consiglia di sostituirlo per comprovati problemi tecnici. Qualunque altra ‘richiesta’ per me ricade nell’opzione aggiornamento del prodotto (migliori prestazioni, prodotto più nuovo, più moderno, etc.) ed è una questione puramente commerciale e non tecnica. Quindi, o l’installatore mi dimostra le ragioni di questa sua richiesta, oppure non ha alcun diritto di “non garantire il corretto funzionamento dell’impianto“.
Quindi, se il problema tecnico esiste davvero, e il suo installatore lo deve documentare e certificare, si rivolga al produttore dell’impianto chiedendo per quale motivo esiste questo problema e se per caso questa sostituzione fa parte di una campagna di richiamo del prodotto. Se il problema invece si rivela essere non documentabile o sporadico mmhhh… forse è solo un modo non molto elegante di proporre un aggiornamento del prodotto – operazione commerciale per altro legittima se effettuata con la necessaria trasparenza.
Giusto comunque per dare ulteriore conforto tecnico a quanto sopra, la normativa non prevede l’obbligo della multifrequenza (e comunque non diversamente da quanto lo prevedesse nel 2004) anzi, a dirla tutta, l’osservanza della normativa TUTELA dalle interferenze “presenti nell’etere” — quindi, al massimo, un problema del genere potrebbe essere causa di richiamo. Certamente nella realtà ci sono segnalazioni di problemi simili che sfuggono alla regolamentazione in vigore: forse ricorderà il caso eclatante, che venne anche mostrato in alcune trasmissioni televisive, degli abitanti di una zona di Roma che sentono un’emittente radio del Vaticano nel loro citofono… Ci sono zone dove i disturbi radio possono creare situazioni che portano a sconsigliare l’utilizzo dei sistemi antifurto wireless senza fili ma, se come abbiamo detto all’inizio, fino ad ora il suo antifurto ha funzionato, credo che continuerà a farlo anche senza la multifrequenza.
Spero di averLe risposto in modo completo, ma se ha ancora dei dubbi, ci scriva senza indugio… e ci faccia sapere come va a finire… siamo curiosi!
Cordiali saluti
Mauro

lunedì 4 gennaio 2010

Antifurto via radio o via cavo? - 2a parte...

Avevamo già affrontato questo delicato argomento qui (e Vi invito a rileggere il post prima di andare oltre), ma vista l'importanza della questione proviamo a scendere in alcuni dettagli tecnici e consigli pratici. Fatta questa doverosa premessa, vediamo insieme quali possono essere vantaggi e svantaggi di queste due diverse tecnologie:
Antifurto filare (via cavo)
:: PREGI ::
* Permette di utilizzare qualunque tipo di periferica
* Necessita di sostituzione di batterie solo per centrale e sirena (le batterie utilizzate sono ricaricabili e durano diversi anni se di buona qualità)
* A parità di tecnologia, ha un costo minore sia di prodotto che di manutenzione/consumo

:: DIFETTI ::
* Necessita di predisposizione per il passaggio cavi, in genere presente (o facilmente realizzabile) negli appartamenti di nuova costruzione/ristrutturazione e nei locali commerciali ed uffici dotati di contro-soffittature, pavimenti flottanti o canalizzazioni. In locali industriali / uffici in genere si possono avere canalizzazioni esterne dove non ci sono particolari esigenze estetiche, ma in appartamento il passaggio cavi può essere un (grosso) problema
* A causa della presenza del cavo può essere difficile installare le periferiche esattamente nel punto desiderato

Antifurto senza fili (wireless, via radio)
:: PREGI ::
* Non necessita di passaggio cavi, quindi permette facile ed estetica installazione senza interventi strutturali (tubazioni o simili)
* Si possono installare le periferiche esattamente nel punto desiderato privilegiando comodità e sicurezza
* In genere, l'installazione è più rapida
* Risolve il problema di installare un antifurto in siti dove non c'è l'allacciamento di rete elettrica (locali adibiti a magazzino, garage, etc.)

:: DIFETTI ::
* Non permette di utilizzare qualunque tipo di periferica: alcune tecnologie consumano ancora troppo per poter essere alimentate a batteria e non sono disponibili in versione wireless
* Necessita di sostituzione di batterie per tutte le periferiche (ed eventualmente anche la centrale, se a batteria)
* A parità di tecnologia, ha un costo maggiore sia di prodotto che di manutenzione/consumo (le batterie utilizzate non sono ricaricabili e la durata varia da impianto ad impianto)

In pratica...
Facciamo un esempio: supponiamo di dover realizzare un impianto con 5 contatti di apertura, 3 sensori volumetrici e 1 sirena esterna in un appartamento. In buona sostanza, la presenza (o la facilità ad avere) la tubazione fa la differenza: se esiste, l'installazione, il cablaggio ed il collaudo di un impianto come descritto si realizzano facilmente in una giornata di lavoro ed il costo del materiale è decisamente inferiore all'equivalente wireless. Se la canalizzazione per il passaggio cavi deve essere realizzata - diciamo che si può fare facilmente - e se stiamo dentro una giornata di lavoro, probabilmente è ancora più conveniente il via cavo. Se necessita di opere di muratura o, ovviamente, se non si può fare per motivi estetici, strutturali, architettonici o - più frequentemente - "mia moglie mi ha detto che piuttosto di far fare una traccia nel muro e ridecorare o vedere una canalina esterna in sala preferisce avere i ladri in casa due volte l'anno", allora andiamo sul senza filo.

Il mio (spassionato) consiglio...
La mia personale interpretazione di questo dilemma è che per sfruttare al meglio la tecnologia, la scelta migliore è sempre la più semplice. Mi spiego: avete la predisposizione o potete farla senza grandi sforzi? Scegliete il filare. Avete appena finito di rimodernare il vostro appartamento, non avete modo di passare cavi ed un recente furto dai vostri vicini di casa vi ha spinti a valutare l'installazione urgente di un antifurto? Scegliete il via radio. Avete la possibilità di passare qualche cavo ma in alcune stanze non c'è modo di passare nei tubi? Installate un sistema misto, centrale e periferiche via cavo dove possibile ed espansione radio dove non arrivate con i fili.
Pensate alla scelta che avete fatto per distribuire la vostra connessione banda larga ad internet: via cavo (ethernet LAN) o wireless (wi-fi)? Se potete portare la LAN dove volete, il via cavo è più comodo e costa meno. Se il cavo non arriva, allora connessione tramite wireless. Ma se la borchia ADSL (e relativo hub/modem/router) ve la installano in sala e voi il computer lo portate anche in balcone, in cantina ed in soffitta, che fate? Installate anche una rete wi-fi, quindi un sistema misto cavo LAN ethernet vicino o raggiungibile dalla borchia ADSL e poi via radio nelle altre stanze. Semplice, no ? ;-)

domenica 3 gennaio 2010

Dove posizionare la centrale dell'antifurto ?

Per quanto riguarda la posizione, la teoria dice che la centrale dovrebbe essere ‘centrale’ – scusate il gioco di parole – rispetto alle periferiche e protetta, come tutte le centrali. In pratica, una centrale vicino alla porta o al balcone è, oltre che mal posizionata, più esposta a rischio di manomissione.
La centrale è più o meno protetta a seconda del numero di sensori che coprono sia l’area dove è situata che i percorsi necessari per potervi accedere. Quindi, per fare un esempio, collocare una centrale vicino ad un ingresso (porta o finestra) protetto da un solo sensore / contatto è potenzialmente più rischioso in quanto un ladro che voglia accedere alla centrale per manometterla dovrà eludere solo quel sensore e poi avrà via libera. Se la centrale si trova invece più lontano da porte e finestre, diciamo, per esempio, in un ripostiglio alla fine di un corridoio, è probabile che i sensori da eludere siano più di uno: sicuramente uno nel corridoio, uno a protezione dell’ingresso e magari anche uno che rilevi l’apertura della porta del ripostiglio — e quindi la manomissione diventa più difficile.

La doppia frequenza degli allarmi senza filo / wireless / via radio

Ricevo parecchie domande dai lettori sui sistemi antifurto senza fili (detti anche wireless, via radio) e sulla cosiddetta doppia frequenza. 

Per riassumere, in alcuni casi sul mercato si trovano centrali ‘a doppia frequenza‘ che in realtà utilizzano due canali molto vicini della stessa banda (la 433MHz, ad esempio). Questo è tecnicamente possibile perché la banda è sufficientemente ampia per l’allocazione di più canali di trasmissione (in effetti la banda reale specificata dall’ETSI come valida per l’utilizzo è quella compresa tra due frequenze ‘centrate’ sulla 433MHz — vado a memoria, mi sembra: 433,050MHz e 434,790MHz). Quindi, un sistema cosiddetto a doppia frequenza che utilizza due canali, per esempio, della 433MHz è soggetto a rischi di jamming. 

Il jamming, vale a dire l'oscuramento della frequenza a mezzo di una portante che impedisce l'ascolto della segnalazione di allarme proveniente da una periferica, è spesso usato più dai detrattori dei sistemi via radio che dai ladri: intanto bisogna avere una minima capacità tecnica di trasmissioni in radio frequenza e fare un investimento in tecnologia (la radiotrasmittente per la portante coprente) e non tutte le tipologie di ladri hanno questi requisiti. Poi bisogna avere un po’ di fortuna nell’orientamento del TX, sperando che in effetti la portante copra la ricezione della centrale (e non è così semplice, ve lo garantisco) e non si può “vedere ad occhio” se il jamming sia riuscito o meno; non ultimo, se la centrale rileva la saturazione della banda in ascolto va in allarme manomissione. 

Con questo non voglio dire che il jamming sia una leggenda metropolitana — esistono diversi casi di furti eseguiti con questa tecnica — ma da qui a pensare che tutti i ladri viaggino armati di radiotrasmittenti per oscurare la portante del vostro allarme senza fili, la strada è davvero lunga… :-)