venerdì 30 dicembre 2011

Batterie e pile per antifurto: manutenzione e durata.

Ho un antifurto senza fili a cui è mancata la corrente per un po’ di tempo, la centralina mi ha dato un errore di batteria scarica, poi è tornata la corrente, e ora tutto sembra normale. Devo cambiare le pile lo stesso o si ricaricano? ringrazio, saluti.
Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare prima una precisazione: in genere, per “batteria” si intende la batteria (alimentazione secondaria) della centrale o della sirena, di tipo ricaricabile al piombo — utilizzate sia negli impianti via cavo che senza fili.
La durata media varia dalla condizione di utilizzo, come per tutte le batterie, temperatura, umidità, etc. e varia dai due/tre anni minimo fino a cinque/sei (ma anche oltre se la batteria è di buona qualità). Sicuramente comunque è meglio farle controllare una volta l’anno, quando si effettua la manutenzione ordinaria dell’impianto, così si verifica anche se il circuito di ricarica funziona correttamente.
Negli impianti via radio, invece, i sensori e le periferiche (ad es. contatti, telecomandi) sono alimentati a “pile“. In genere sono pile alcaline o al Litio non ricaricabili la cui durata, anche qui, varia dall’utilizzo e dalla condizione: mediamente non meno di un anno, ma raramente oltre i due/tre per le alcaline fino a cinque per quelle al Litio.
Se durante una mancanza di corrente la centrale segnale un’anomalia di batteria bassa significa che la batteria è quasi scarica e che è già sotto la soglia minima di carica necessaria per alimentare correttamente l’impianto. Se la corrente è mancata per molte ore è abbastanza normale che ci sia questa segnalazione ma comunque consigliamo di farla verificare (potrebbe non essere necessaria la sostituzione se risulta ricaricata, ma è meglio controllare…). Se invece la segnalazione avviene dopo poco tempo, allora la sostituzione è necessaria in quanto la batteria non si ricarica più al 100% e deve essere sostituita.

giovedì 29 dicembre 2011

Il problema della certificazione negli impianti di allarme

Scusate volevo porVi una domanda siccome sto per aprire una sala giochi e dovrei fare l’impianto di videosorveglianza, impianto ethernet e anche allarme e visto che lavoro in una ditta privata e mi occupo di impianti di questo genere posso installarmi tutto da solo o devo per forza chiamare un installatore e farmi rilasciare tutte le certificazioni? La certificazione dell’impianto elettrico ce l’ho già datami dal proprietario del locale. Cioè se uno ci sa fare deve per forza ricorrere all’installatore e farsi svenare? Grazie dell’interessamento. 
Il problema della certificazione negli impianti di allarme è legato al collegamento elettrico della centrale che, normalmente, viene fatto all’interno della centrale a mezzo di morsetti. La Legge prevede che qualunque modifica fatta all’impianto elettrico debba essere certificata da un installatore che, oltre ad effettuare l’operazione secondo la norma, se ne assume la responsabilità rilasciando l’opportuna documentazione.
Se lei, sotto la sua responsabilità, collega la centrale con una spina come per qualunque apparecchio utilizzatore (un televisore, un frigorifero, etc.) non modifica l’impianto e quindi non necessita di dichiarazione. Tutti gli altri collegamenti sono in bassissima tensione (corrente alternata, inferiore a 50 volt) — ciò non toglie, comunque, che debbano essere effettuati seguendo sempre la norma (o la Regola dell’Arte), quindi in tubazioni indipendenti, con la corretta sezione del cavo, etc.
Trattandosi di un locale pubblico, le consiglierei di verificare con l’autorità che le rilascia i permessi per evitare brutte sorprese al momento dell’apertura.

domenica 25 dicembre 2011

Attivatori per antifurto: il nostro consiglio

Per inserire e disinserire il vostro allarme avete bisogno di un dispositivo di attivazione: ce ne sono di diversi tipi, ognuno con i propri pregi e difetti: tastiera, chiave elettronica, transponder e radiocomando. Vediamo quali sono i fattori da valutare per fare una buona scelta e cosa vi consigliamo.

venerdì 23 dicembre 2011

[OT] Segui la Guida ai Sistemi Antifurto su Google+

Nell’ottica di migliorare sempre più la fruibilità di questo sito e per integrare al massimo tutti i vostri commenti e le domande, dopo aver integrato gli aggiornamenti degli articoli via Twitter in perfetto stile 2.0 :-) , ho creato un profilo ed una pagina Google+ (il link alla pagina è nella colonna a destra).
Come sempre, se avete altri suggerimenti che ritenete utili per migliorare il blog o facilitarne la lettura e la diffusione dei contenuti, il vostro commento sarà oltremodo gradito.
Grazie !

giovedì 22 dicembre 2011

mercoledì 21 dicembre 2011

Sensori antifurto esterni anti-avvicinamento

Esistono sul mercato rilevatori esterni antiavvicinamento, che significa che se anche arrivo da dietro il sensore è in grado di rilevarmi? O devono comunque più sensori coprirsi a vicenda? Grazie 
Confesso che questa domanda mi ha messo un po' in difficoltà... sì, esistono dei sensori che si possono montare sia a parete che a soffitto con lente a 360 gradi e quindi con una copertura più ampia ma, a parte questi, al momento non mi viene in mente nessun altro tipo di sensore che abbia una protezione totale, se è questo che intende.
Probabilmente, esisteranno anche -- ma non sono di sicuro molto comuni (a memoria non ricordo di averne mai provato uno, almeno). Credo che la ragione sia da trovare nel fatto che in genere si installano a parete o, nel caso di protezioni esterne, si tende a coprire con un fascio lungo un perimetro e quindi la loro applicazione sarebbe comunque limitata.
Bisogna anche dire che esistono diversi sensori con protezione anti-avvicinamento (soprattutto IR con lente che protegge la parte inferiore in modo che non si possa 'strisciare' lungo il muro per manomettere il sensore), ma, ripeto, oltre a questo non mi sovviene nulla.

martedì 20 dicembre 2011

Quanto costa installare un antifurto?

Salve vorrei sapere gentilmente quanto costa installare un impianto di antifurto. 
I costi di installazione sono difficilmente stimabili senza sapere dove e cosa bisogna installare.
In alcune situazioni il costo del materiale può essere contenuto (per esempio nel caso si installino parecchi contatti magnetici su porte e finestre), ma l'installazione un po' più onerosa; in altri casi il contrario (ad esempio, nel caso di sistemi via radio il cui costo è più elevato ma l'installazione richiede meno tempo).
Lei si riferisce a qualcosa di specifico?

sabato 17 dicembre 2011

Mosche, insetti e falsi allarmi.

Buona sera. Vorrei sapere se posso impiantare un sistema di allarme anti intrusione a porte e finestra sistemato all’interno dell’appartamento. Nel caso in cui fosse possibile chiedo: la presenza di un,eventuale mosca all'interno dell’appartamento causerebbe l’inserimento dell’allarme?. Grazie anticipatamente.
Qualunque sistema che utilizzi sia contatti magnetici su porte e finestre, sia sensori volumetrici non scatterebbe in caso di mosche (o insetti in genere) presenti all’interno dell’area protetta.
I contatti magnetici sui serramenti e sulle porte sono semplici contatti di apertura (aprendo la porta, apre una linea che è normalmente chiusa ed il sistema va in allarme – e quindi gli insetti o le mosche non interferiscono in alcun modo.
I sensori volumetrici invece non rilevano volumi così piccoli — anche se bisogna fare un minimo attenzione, soprattutto in abitazioni di campagna, che gli insetti non vadano proprio ad annidarsi sopra la lente (ipotesi remota, ma possibile).

domenica 11 dicembre 2011

Sensori da esterno a tripla tecnologia o barriere ad infrarossi attivi?

Abito in appartamento al piano terra all’interno del quale ho gia provveduto a montare un impianto antifurto con protezione perimetrale su finestre/persiane e interna con i volumetrici. Il tutto funziona bene ma volevo implementare l’impianto all’esterno dove ho un portico di 15mq circa ed un giardino, per far si che l’impianto vada in allarme ancor prima che un intruso arrivi alle persiane per far danni. Sto valutando sensori da esterno a tripla tecnologia e barriere ad infrarossi attivi, le prime non mi convincono molto per la casistica legata ai falsi allarmi, per quanto riguarda le barriere ad infrarosso il mio dubbio è legato al fatto che se l’intruso supera la barriera e si nasconde, una volta cessato l’allarme è “libero” di scassinare la persiana. Alcuni installatori consigliano i sensori, altri consigliano le barriere ed io sono confuso sul da farsi…ha qualche suggerimento o consiglio da darmi? Grazie. 
Sia le barriere che i sensori sono soluzioni valide.
Come sempre nel caso di protezione perimetrale esterna, il fattore più importante da considerare è quello installativo: dipende da come il suo installatore decide di proteggere l’area e da quali problematiche vede sul campo — da qui poi la scelta di propendere per una o per l’altra soluzione. Trattandosi di un portico, ci troviamo già in una situazione più favorevole (rispetto al campo aperto, ad esempio), quindi credo che non ci siano sostanziali differenze se non quelle di posizionamento. Ogni installatore sceglie il prodotto / la tecnologia che conosce meglio e che ritiene che in quella particolare situazione possa performare al massimo: si affidi tranquillamente alla loro valutazione, entrambe le soluzioni sono valide.
Sulla questione dello scavalcamento, invece, vale la pena spendere due parole. La protezione esterna serve, come giustamente ha scritto lei, “per far si che l’impianto vada in allarme ancor prima che un intruso arrivi alle persiane per far danni”. Ma se dopo che l’allarme è scattato nessuno interviene, serve a poco. Per questo motivo consigliamo sempre di abbinare al pre-allarme esterno anche l’accensione di luci che permettano sia di vedere se effettivamente c’è un intruso, sia di impedire che possa fare danni indisturbato.

giovedì 8 dicembre 2011

Collegamento dalla centrale ai sensori allarme

Essendo un principiante e avendo letto molti commenti avrei bisogno delle spiegazioni su un impianto filare partendo dalla centrale ai vari componenti porte e finestre: si può fare un collegamento in parallelo sui vari sensori avendo due fili in uscita? ringrazio tutti vivamente 
Il collegamento dalla centrale ai sensori in genere è in parallelo, quindi con un cavo a più conduttori che unisce il singolo sensore alla centrale stessa.
Si può fare un collegamento in serie con i contatti magnetici (su porte e finestre) collegando due conduttori in entrata ed in uscita da contatto a contatto, chiudendo la serie in centrale: in questo caso ‘risparmia’ in cablaggio ma perde la segnalazione di quale sensore è andato in allarme — la centrale potrà solo segnalare che la linea dei contatti ha generato un allarme, ma non indicare esattamente quale contatto.
Inoltre, i contatti sono collegati con due conduttori, mentre per i sensori avrà bisogno di un cavo con almeno 4 conduttori perché deve portare anche l’alimentazione.

mercoledì 7 dicembre 2011

Consigli sul posizionamento dei sensori antifurto


Buongiorno a tutti, intanto mi complimento con l’autore di questo blog, nel contempo sono a chiedere alcuni consigli sul posizionamento dei PIR: Premetto che: vagliando l’ipotesi di installare un impianto d’allarme, chiamo una ditta che manda il tecnico in “avanscoperta”, che oltre a riempirmi la testa di inutili chiacchiere, mi sconsigliava vivamente di installare i sensori pir, poiche come il buon Mauro, anche io posseggo un gatto, taglia piccola (5 kg circa) pelo corto/medio. Non volendo assolutamente confinare il gatto in una qualsivoglia camera, valuterei l’ipotesi di installare pir pet-immune, sottolineo che il tecnico mi ha detto che sono al 100% inefficaci, non e’ assolutamente vero che riescono a distinguere le differenze fra amico a 4 zampe e uomo, pertanto, in caso di animali domestici lui non installa pir. Io invece li voglio e a tal proposito chiedevo converma del corretto funzionamento: A)veramente riconoscono gli animali oppure scatta l’allarme ogni minuto? B) posso posizionare i pir in qualsiasi angolo della casa? Il tecnico mi sconsigliava (trascurando il discorso gatto) di installarli a ridosso di un calorifero (calorifero alto 40 cm e sensore nell’angolo con il soffitto) C)Bisogna pulirli spesso? A detta del mitico tecnico, bisogna regolarmente spolverarli e preservarli da ragnatele (non vivo in campagna ne ho una negligenza tale da far crescere le ragnatele), altrimenti basta anche un ragnetto per far scattare l’allarme. D) Esistono delle regole di base da seguire per il posizionamento dei pir? Condivido pienamente l’omissione di marche e qualt’altro possa fare pubblicita’, ma avendo in linea di massima identificato l’allarme da acquistare, chiedo a te, Mauro, la cortesia di un tuo personale parere in privato. Ringrazio vivamente tutti. 
…più che un preventivo sembra una disavventura la tua !
Battute a parte, credo che lo scenario dipinto dal ‘tecnico in avanscoperta’ sia un po’ di parte, almeno per quanto riguarda alcune sue affermazioni che ci riporti nel tuo post.
A) La tecnologia PET-immune è ormai sul mercato da diversi anni ed è assolutamente affidabile. Si tratta semplicemente di una variante dell’infrarosso (con meno fasci nella parte bassa ed un’analisi a microprocessore del volume rilevato) che ormai ha raggiunto livelli prestazionali pari agli altri sensori.
B) Qui il tecnico ha ragione: i PIR non vanno installati sopra fonti di calore in quanto la corrente d’aria che si genera verso l’alto a seguito dell’aria riscaldata infastidisce il sensore (e potrebbe generare falsi allarmi). A parte questo, il PIR si può installare ovunque senza grosse contro-indicazioni.
C) Guarda, credo che nessuno pulisca i sensori antifurto… ma non regolarmente, intendo proprio in assoluto. Nel limite del buon senso (come dici tu, se non ti crescono le ragnatele in casa), non è necessario.
D) Sì, e sono contenute nel foglio di istruzioni che accompagna il prodotto. In genere si installano ad un’altezza di circa 2,00 – 2.20 metri, non sopra fonti di calore o forti spifferi d’aria. Possono essere posizionati nell’angolo o su una parete (dipende dal tipo di lente e dalla copertura che offre) e non ‘attraversano’ vetri o muri. Al netto di ciò esistono altre piccole accortezze, ma se si rispettano questi pochi principi il tuo PIR funzionerà in modo adeguato.
Per quanto riguarda il parere in privato, ti ho inviato una mail.
Grazie

domenica 4 dicembre 2011

[OT] Segui la Guida ai Sistemi Antifurto su Twitter

Alcuni lettori, sicuramente più tecnologici e al passo con i tempi di quanto lo sia io, mi hanno chiesto di poter seguire gli aggiornamenti del blog via Twitter — un metodo sicuramente più immediato e conciso dell’email o del lettore di feed RSS.
Sperando quindi di fare cosa gradita, ho creato un profilo ed inserito un link nella barra laterale destra per l’iscrizione: se avete altri suggerimenti che ritenete utili per migliorare questo blog o facilitarne la lettura e la diffusione dei contenuti, il vostro commento sarà oltremodo gradito.
Grazie !

venerdì 2 dicembre 2011

Dove acquistare un semplice impianto perimetrale per la casa?

Salve, da giorni sto “spulciando” il blog per farmi una cultura in quanto vorrei farmi un semplice impianto perimetrale per cautelarci più che altro quando siamo in casa.  
Vorrei fare-da-me, ma parto da zero con gli allarmi. La casa è già predisposta (canaline) e si tratta solo di installare una centralina e i vari sensori (a contatto per le persiane e a filo per gli abbaini). Ma dove si comprano gli allarmi? Sono funzionali quelli del Leroy/Brico/etc..? Se vado da un installatore vorrà anche installarmelo.. e mi narrano che per programmarli servono tool particolari. Quanto lavoro di programmazione potrà mai richiedere una centrale? E al limite non lo si può fare via seriale? Neanche pretendessi un’interfaccia web.. 
Ho letto che non da consigli per gli acquisti, ma chi sceglie il fai-da-te, dove va a comprare? 
Il materiale per i sistemi di allarme si possono acquistare dai distributori di materiale elettrico o da quelli specializzati (che in genere trattano solo sicurezza ed automazione, due settori affini per distribuzione commerciale).
Sicuramente se ha bisogno magari anche di qualche consiglio e di un aiuto nell’acquisto di materiale la indirizzerei verso un distributore specializzato in quanto, trattando solo questa tipologia di prodotto, è già più preparato e disponibile verso un cliente a cui serve qualcosa di più che il semplice commento tecnico su questa o quella marca — e potrà anche darle suggerimenti relativi all’installazione.
Per la programmazione delle centrali più semplici (come mi sembra di capire sarà nel suo caso) non servono tools particolari – basta leggere bene le istruzioni, utilizzare l’interfaccia a bordo o remota (tipicamente, una tastiera con un display) e sapere cosa si sta facendo. Alcune centrali non necessitano proprio di programmazione, se non di quelle basilari facilmente realizzabili quali impostare i codici, i tempi di ritardo, etc. Certamente ci sono modelli che possono essere programmati utilizzando un PC, dipende dalla centrale (alcune anche con l’interfaccia web), ma credo che il gioco non valga la candela visto che il suo impianto mi sembra molto semplice.
L’unico aspetto un po’ sensibile, se posso usare questo termine, del fai-da-te è la parte di collegamento alla rete elettrica che dovrà fare con molta attenzione ed in modo opportuno dal momento che, in teoria, questa sua operazione andrebbe ad invalidare la certificazione sull’impianto e potenzialmente, oltre che ad essere un problema dal punto di vista della normativa, è anche pericoloso se non si hanno le opportune conoscenze.

lunedì 28 novembre 2011

Risparmio batteria nei sensori allarme via radio

Salve, avrei un quesito da sottoporre riguardo al problema degli allarmi persi;come saprà,molti sensori via radio,hanno una funzione salvabatterie che se attivata,impedisce al sensore di trasmettere allarmi a ripetizione,quando passiamo più volte davanti al rilevatore.é evidente però che nel caso un intruso vero venga rilevato e il segnale radio non giunga alla centrale per interferenze esterne;null’altro verrà trasmesso prima che siano trascorsi circa due minuti,e non entrerà in funzione neppure la protezione anti-jamming qualora l’interferenza sia di breve durata.Dunque che fare? meglio escludere il salvabatterie e rassegnarci a cambiare le pile molto più spesso? 
La funzione di energy-saving (salva-batterie) è ottimizzata per far risparmiare energia (e quindi soldi!) e non per ridurre la sicurezza.
Nella realtà, i sistemi via radio inviano più di un messaggio di allarme, ripetuto in un arco di tempo breve, prima di attivare l’energy saving. Diventa quindi statisticamente molto improbabile che tutto il cosiddetto ‘treno’ di allarmi venga perso per interferenza accidentale. Se l’interferenza è volontaria e prolungata allora la centrale dovrebbe rilevare il tentativo di jamming per saturazione — ma la sostanza è la stessa: se l’interferenza è sempre presente può continuare a trasmettere tutti gli allarmi che vuole dal sensore, ma la centrale non sentirà mai niente…
Inoltre, nei casi in cui si ipotizzi un sabotaggio di questo tipo si utilizza la logica inversa, facendo inviare dal sensore un messaggio di stato in vita — una sorta di “ok tutto bene” che conferma alla centrale la corretta ricezione delle trasmissioni.
La funzione energy-saving è molto utile nei sensori volumetrici perché ad impianto non inserito, in genere, si farebbero molte trasmissioni ‘a vuoto’. Lo è un po’ meno nei contatti in quanto normalmente non si apre e chiude una finestra o una porta 50 volte al giorno, ma anche qui è consigliato utilizzarla per maggiore durata della batteria.
Quindi stia tranquillo che il suo allarme via radio è efficace anche con l’energy-saving e… risparmi energia! :-)

sabato 26 novembre 2011

La classifica dei Prodotti Antifurto

salve e complimenti per le risposte molto esaustive nel suo sito.volevo chiederle perche’ non si puo’ parlare nel particolare delle marche di produzione od almeno perche’ non puo’ stilare una classifica dei prodotti? magari suddivisi in qualita’/prezzo od altro… in fin dei conti io qndo ho installato il mio allarme dopo essermi un po’ consultato con questo sito ed essermi confrontato con amici che hanno gia’ un antifurto ho deciso di scegliere il prodotto in base alla fiducia che ho con l’installatore,poi per il resto ho fatto giusto qualche ricerca nei forum per avere notizie del mio prodotto ma non ho cavato nulla di interessante e cmq sia alcuni forum lasciano il tempo che trovano. La ringrazio per l’attenzione… arrivederci 
Buongiorno
Grazie per il suo interessante contributo e per aver sollevato una questione che è un po’ quella da cui sono partito quando ho deciso di creare questo blog. Le considerazioni da fare in merito sono diverse.
La prima, è che vorrei cercare di dare dei consigli – come dico nel sottotitolo e nell’introduzione – a chi si avvicina per la prima volta al problema di installare un antifurto o, comunque, a coloro che hanno un antifurto e non essendo tecnici giustamente si stanno documentando nel web. Purtroppo ho riscontrato che tantissimi siti (quasi tutti, forse, ma vi invito a segnalarmi casi diversi se non siete a conoscenza) si spacciano per blog scritti da utenti ma in realtà non lo sono – pubblicizzando questa o quella marca specifica. Al di là della pura considerazione che si tratta di pubblicità ingannevole, di consigli non ne danno proprio e quando affrontano una problematica (spesso con domande finte auto-generate dagli autori) finisce sempre con un bel ‘comprate questo prodotto’ o con un link al sito.
Detto questo, la seconda considerazione riguarda proprio quello che ha scritto lei: la strada giusta per la scelta di un buon sistema è capire la propria necessità di sicurezza (cosa devo proteggere? a quale rischio vado incontro? che tipo di furto posso subire?), poi identificare un installatore di fiducia confrontandosi anche con esperienze di parenti, conoscenti e amici, e – infine, eventualmente, scegliere questa o quella marca. Un buon prodotto installato male è solo uno spreco di soldi che non risolve il vostro bisogno di sicurezza e che vi porterà inevitabilmente a non avere fiducia nell’impianto e, per paura dei falsi allarmi, a non inserire più il sistema.
Infine, una piccola considerazione personale: come si fa a dire che un prodotto va bene o va male? Sarebbe, glielo garantisco, presuntuoso anche per il maggior esperto di sicurezza al mondo. Io ho lavorato nel settore per molti anni, ho visto centinaia, forse migliaia di prodotti diversi e non credo che si possa dire. Ci sono prodotti fatti bene, altri meno bene, alcuni con più prestazioni, altri con meno, alcuni cari, altri a buon prezzo per quello che fanno. Ci sono prodotti molto affidabili (e questo è un feedback che può dare solo un installatore che ne monta parecchi), altri che in alcune condizioni vanno benissimo ma in particolari ambienti non si dovrebbero installare, altri ancora che analizzati al banco non sembrano dei capolavori ma che in realtà poi sul campo performano bene… Gli installatori professionisti (quelli bravi) selezionano un numero ristretto di prodotti con cui lavorare, per ovvi motivi (maggiore conoscenza del prodotto, riduzione al minimo del magazzino dei ricambi, considerazioni commerciali, etc.) e quindi anche loro hanno una visione ‘ristretta’ del mercato. Forse l’unica risposta vera sarebbero proprio le vostre esperienze, quelle degli utenti, quelli veri – gli unici a cui su questo blog è permesso citare una marca specifica.
Grazie ancora per il suo post e spero di essere riuscito a rispondere — ora aspetto i vostri commenti !

lunedì 21 novembre 2011

Batteria bassa in sensore antifurto

Avendo avuto problemi con il mio allarme che è impazzito 2 volte, forse per sbalzi di tensione, vivo nell’incubo che suoni improvvisamente. Adesso, a distanza di 2 gg dalla visita del tecnico annuale, vedo che nella centrale interna si è accesa una spia rossa e mi dice “batteria sala”, credo sia da sostituire e richiamerò ancora il tecnico, ma suonerà l’allarme impazzito? Funzionerà se lo inserisco? grazie, sono preoccupatissima. 
No Panic: sicuramente deve contattare l’assistenza e riportare quanto ha visto segnalato sulla centrale, ma credo che il problema non sia grave.
E’ un peccato che il tecnico non abbia verificato lo stato di tutte le batterie mentre effettuava l’intervento di manutenzione ordinaria oppure, come sembrerebbe più logico, forse si tratta di una batteria effettivamente nuova e sostituita ma che presenta un difetto (può succedere).
Funzionerà l’impianto se lo inserisce? Difficile dirlo senza sapere esattamente di cosa si tratta ma, se come sembra, è una semplice segnalazione di batteria bassa di un sensore non dovrebbero esserci problemi. In genere questa segnalazione viene data molto prima che l’effettivo livello della batteria crei dei problemi quindi, visto l’imminente (nuovo) intervento del tecnico – che comunque le suggerisco di chiamare al più presto, inserisca pure l’allarme senza grandi timori.

domenica 20 novembre 2011

Sensori a tenda o barriera ad infrarossi?

Salve, cosa consiglierebbe tra sensori a tenda e barriera ad infrarossi? Grazie. 
Personalmente non è che abbia delle preferenze — dipende dal tipo di installazione.
Le barrierine a stilo sono esteticamente più gradevoli, installate all’esterno dell’infisso offrono una protezione ‘preventiva’ allo scasso proteggendo bene anche in caso di impianto parzializzato con finestra aperta.
I sensori a tenda si prestano meglio all’installazione qualora lo spazio all’esterno dell’infisso non sia sufficiente (o non sia libero da ostacoli) e per impianti con parecchie porte e porte/finestre risultano più economici.
Come le dicevo, si tratta più di valutazioni legate a cosa e come installare che mi portano a preferire una soluzione piuttosto che un’altra.

sabato 19 novembre 2011

Installare combinatore telefonico su allarme esistente

salve, sono”inespertissima” di allarmi mi hanno installato un allarme dove dicono che non c’è il combinatore telefonico, vorrei sapere se si può mettere a parte e quanto costa…  grazie
Sì, certamente. Il combinatore telefonico può essere installato anche separatamente: basta collegare l’uscita d’allarme della centrale all’ingresso — in genere questi segnali sono tutti compatibili anche tra marchi diversi perché sono semplici segnali elettrici analogici.
Per il prezzo dipende dal modello e dalle prestazioni ovviamente ma si parte da una cinquantina di euro per i modelli PSTN (collegati alla linea fissa) a salire per quelli cellulari GSM o misti (linea fissa + cellulare) che si aggirano tra i 250 – 400 euro.

giovedì 17 novembre 2011

Lunghezza dell'antenna in antifurto wireless

ho un antifurto via radio fai da te istallato nella mia casa di campagna ma l’infra-rosso più lontano non capta il segnale. cosa posso fare? posso cambiare la lunghezza dell’antenna per avere maggiore potenza radio? grazie 
Buongiorno
No, l’antenna è ‘accordata’ sulla frequenza su cui deve trasmettere o ricevere e questo parametro è generato proprio dalla lunghezza fisica dell’antenna stessa — tipicamente, in un’antenna a dipolo, un semplice pezzo di cavo elettrico. Variare la lunghezza dell’antenna è come ruotare il selettore della sintonia sulle vecchie radio FM per alzare il volume: otterrebbe solo il risultato di cambiare la frequenza (sulla radio cambia canale), ma in termini di potenza di segnale radio non cambia nulla.
L’operazione corretta sarebbe installare un’antenna supplementare, collegata con la centrale, in posizione più vicina al sensore che adesso non riesce a raggiungere — oppure provare a posizionare il sensore diversamente (non è detto che sia un problema di copertura radio dato dall’elevata distanza, potrebbe semplicemente essere schermato o inibito per via di qualche ostacolo/interferenza e ri-posizionandolo forse il problema si risolverebbe).

lunedì 7 novembre 2011

Sensori infrasonici per protezione antifurto perimetrale

Un lettore ci scrive:
Salve a tutti….
Tecnologie come infrarossi o microonde da esterno non sono affidabili al 100%, oltre che ormai vetuste e ben conosciute dai ladri. Peggio ancora sono le barriere all’infrarosso attivo, che oltre che ben visibili e quindi facilmente eludibili, risentono anch’esse di fattori estremamente negativi se installate in aree esterne.
Oggi si stanno affermando nuove tecnologie, basate su sensori infrasonici in grado di rilevare onde subsoniche a basse frequenze, indotte per esempio dal camminamento di una persona al di sopra una stringa di sensori posizionata sotto il terreno a 60/80 cm di profondità. In questo modo non avremo mai un falso allarme dato che i sensori reagiscono emettendo un segnale in maniera autonoma solo se disturbati da pressioni del terreno. Questi sensori non hanno elettronica a bordo e non sono alimentati per cui totalmente esenti da guasti e da manutenzione.
Con la stessa tipologia di sensori si possono proteggere in maniera invisibile recinzioni rigide, soglie di porte e finestre, gradini e vialetti in cemento, ma anche tubazioni, pavimenti flottanti... 
Grazie per il suo prezioso contributo.
Abbiamo spesso trattato l’argomento delle protezioni perimetrali in questo blog, che come forse avrà potuto leggere in altre post, è sicuramente uno degli argomenti più delicati e richiesti dai lettori. Come lei giustamente ha sottolineato le tecnologie a disposizione sul mercato peccano ancora un po’ di affidabilità. Il suo suggerimento è una delle valide alternative, con annessi pregi e difetti come le altre, e da valutare per rapporto qualità /prezzo.
Certamente le protezioni infrarosso non garantiscono il massimo della sicurezza ma, come il mercato ci insegna, per ragioni commerciali l’infrarosso passivo negli ultimi anni ha ampiamente dominato e preso il sopravvento, grazie proprio al ridotto costo legato alla prestazione fornita. Per non parlare della doppia tecnologia (AND) che, in pratica, è meno sicura anche del solo infrarosso – ma meno soggetto a falsi allarmi. Quindi spesso non è la sola qualità tecnica che fa un buon prodotto, ma anche la praticità di installazione, l’affidabilità ed il costo in rapporto alla prestazione fornita — come ci insegna la scomparsa del buon vecchio radar a cavità ad effetto Doppler: un sensore fantastico e difficile da ingannare, ma che necessita di un’installazione complessa, è molto suscettibile (forse anche troppo!) e costa caro se lo confrontiamo con l’equivalente planare.
Le barriere infrarosso attivo, se di qualità accettabile (microprocessore, raggio incrociato, etc.) non sono facilmente eludibili e la loro installazione a stilo a fianco dell’infisso (quindi anche esteticamente meno sgradevole) le rendono una valida proposta per la protezione perimetrale – al netto dei problemi che in alcune installazioni si hanno per via dell’irraggiamento solare diretto.
Le barriere a microonda o a doppia/tripla tecnologia, ormai corredate di analisi a microprocessore, non saranno affidabili al 100%, ma lo sono al 90-95% e quindi, nell’ottica di tentare di prevenire l’intrusione e in abbinamento alla protezione volumetrica interna, sono anche loro una buona soluzione.
Sicuramente anche gli infrasonici avranno uno sviluppo importante nella protezione perimetrale, soprattutto in applicazioni dove è possibile interrarli o installarli senza grandi compromessi.

domenica 6 novembre 2011

Collegamento tra telefono e centrale di allarme per IPhone

A proposito del collegamento tra Telefono e la propria centrale di allarme, leggevo un articolo di un app per IPhone che permetterebbe di comunicare con una speciale centrale di allarme. Mi sembrate esperti. Ne sapete qualcosa?
Ci sono molte applicazioni per la videosorveglianza remota che collegano uno smartphone ad una o più telecamere. Con l’arrivo della connessione a banda larga sia per le case (ADSL, fibra…) sia per i cellulari e, soprattutto, con la disponibilità di collegamenti a prezzi accessibili, questo tipo di applicazione è divenuto molto comune negli impianti di sicurezza.
Le modalità sono diverse: ci si può collegare direttamente con una app per iPhone, con un software proprietario o accedendo ad una pagina dal browser del proprio telefono attraverso un server video che fa il cosiddetto relay dell’immagine — come detto, le modalità tecniche sono diverse ma la sostanza non cambia: si vede lo streaming del video in diretta sul proprio display.
In genere queste applicazioni funzionano bene e permettono in modo automatico o semi-automatico di vedere l’immagine a seguito di un allarme o su interrogazione remota. Alcune centrali hanno dei semplici moduli supplementari che possono essere integrati, altre necessitano di hardware separato — con la possibilità di avere sistemi semplici (una telecamera) o complessi (più telecamere selezionabili). Il software di interrogazione di per sè è abbastanza semplice anche se il costo della parte video rimane ancora un po’ alto, soprattutto per i sistemi con più telecamere e con possibilità di videoregistrare.
Ovviamente le funzioni non si fermano solo alla trasmissione video (la più complessa in termini di capacità e di banda) ma possono estendersi anche alle altre funzioni del sistema (accensione, spegnimento, parzializzazione etc.). Queste funzioni in realtà erano già da tempo disponibili sul mercato ma l'assenza di una valida, semplice ed intuitiva interfaccia utente (come lo è un display di uno smartphone) ne hanno fortemente limitato lo sviluppo.

martedì 1 novembre 2011

Installare contatti magnetici su porte in alluminio

Salve, volevo porre una domanda. Devo installare dei sensori porte vicino alle porte in alluminio che ho a casa. Voglio evitare di bucare l’alluminio. Quale collante mi suggerite? Oppure quale biadesivo posso utilizzare per impedire che i contatti cadano? Una curiosità, ci può essere uno spessore tra il magnete ed il sensore anche se pur piccolo ? Devo capire questo solo per far si che la porta/finestra si possa aprire e chiudere senza problemi. Grazie anticipatamente ! 
Il bi-adesivo è di solito la soluzione più pratica (ed economica).
Ci sono bi-adesivi realizzati appositamente per l’alluminio – ricordo di averne utilizzato uno della 3M particolarmente efficace, ma credo che visto l’esigua superficie (e peso) da incollare non ci siano problemi con qualunque buon bi-adesivo.
Per quanto riguarda lo spessore, dovrebbe essere specificato nelle istruzioni a seconda del modello, ma in generale la risposta è sì — il magnete (la parte sulla porta) ed il reed (la parte collegata ai fili sul serramento) devono essere molto vicini ma non a contatto. In pratica, in effetti, è realisticamente impossibile montarli perfettamente a contatto vista la tipologia di installazione.
Comunque la distanza indicata consente sempre di aprire agevolmente la porta / finestra senza problemi.

venerdì 28 ottobre 2011

Portata radio dei sensori antifurto wireless

Ho una villetta che deve essere protetta nel garage, piano terra, primo piano e mansarda. Quanto è valido il wireless su più piani, nel senso che il segnale dei sensori arriva alla centrale passando da un piano all’altro?  
In genere, ma ovviamente dipende da prodotto a prodotto, i trasmettitori radio dei sensori antifurto hanno una portata radio nominale di un centinaio di metri, in campo aperto — dove per campo aperto si definisce un ambiente privo di ostacoli alla trasmissione. Maggiori gli ostacoli da attraversare, maggiore la riduzione della portata radio, anche se normalmente non si dovrebbe scendere sotto i 30 metri.
Bisogna però verificare questa informazione ‘teorica’ con delle prove sul campo: in presenza di ostacoli particolarmente difficili da superare la copertura radio potrebbe non essere garantita: come sappiamo, il metallo è un nemico della trasmissione radio – più difficile da superare che una normale parete da appartamento – quindi bisogna vedere di quali ostacoli stiamo parlando. In una condizione standard, con le premesse di cui sopra, una buona radio non ha problemi a fare tre piani (personalmente le posso garantire di avere visto diverse installazioni wireless in villette con sensori nel garage interrato e centrali in mansarda funzionare senza problemi). Allo stesso modo, però, le posso dire di avere avuto problemi con stabili che avevano un ascensore con cabina metallica che la trasmissione radio non riusciva ad attraversare, ma anche in capannoni con scaffalature molto alte o tubazioni murate…
L’unica soluzione è provare sul campo.

mercoledì 26 ottobre 2011

Sistema antifurto eccessivo?

La scelta da me fatta per proteggere il mio appartamento è composta da: 
  • un contatto magnetico wireless per ogni portafinestra o finestra; 
  • un sensore ad infrarosso wireless per ogni stanza; 
  • un radar DT nel corridoio (filare); 
  • un radar DT nello studio (filare); (so che ad oggi non esistono sistemi DT wireless, ma volevo precisare dicendo che sono cablati); 
  • inseritore a tastiera (filare); 
  • sirena esterna antischiuma e anti perforazione (filare); 
  • centrale telegestibile gsm con interfaccia wireless; 
  • una sirena interna. 
Io non so se può sembrare eccessivo come sistema antifurto, tuttavia la zona dov’è situato l’appartamento non è delle più sicure e si ha la necessità di una buona protezione. Poiché ho l’hobby della sicurezza, ho montato vari antifurto nella mia vita, ma saltuariamente poiché di professione faccio l’ingegnere. Di conseguenza è possibile che mi sfugga un metodo migliore per mettere in sicurezza l’appartamento, quindi accetto consigli!!! 

Buongiorno
il suo sistema mi sembra assolutamente adeguato — almeno per quanto descritto nel suo post. Visto che accetta consigli :-) le pongo due piccole annotazioni.
La prima, veniale ma spesso sottovalutata: il bagno è protetto come tutte le altra stanze, vero? Qualche volta si dimentica che la finestra del bagno è un potenziale ingresso, pensando che “tanto in bagno non c’è nulla da rubare…”. Probabilmente, vista la sua meticolosità ed esperienza, ci avrà già pensato – ma ho aggiunto questo argomento anche per gli altri lettori del blog.
La seconda, un po’ meno veniale: non intende parzializzare l’impianto, per esempio giorno/notte, attivando solo i sensori del perimetro e collegando l’allarme alla sola sirena interna in modo da proteggersi anche quando è in casa? Se così fosse, basterebbe aggiungere una tastiera interna per praticità di utilizzo — a meno che lei con utilizzi la stessa anche per attivare l’impianto in modalità giorno (totale) con un sensore ritardato a protezione dell’ingresso (ma è una soluzione meno elegante e anche meno pratica).

lunedì 24 ottobre 2011

Falsi allarmi antifurto via radio: codifica e disturbi

Riprendiamo l’argomento dei sistemi antifurto via radio per chiarire la differenza tra falsi allarmi e allarmi (validi) ‘non pervenuti‘ alla centrale. Facciamo riferimento a quanto già discusso in questo post — che vi invito a leggere prima di proseguire se non lo avete già fatto – a riguardo di doppia frequenza e dispositivi anti-jamming (anche detti anti-accecamento).
Nel funzionamento dei sistemi antifurto wireless si possono verificare due problematiche, diverse e distinte per cause ed effetto:

  1. Allarme Perso: un messaggio di allarme valido trasmesso da un sensore alla centrale viene perso perché un disturbo ambientale (interferenza radio) oppure un sabotaggio volontario (jamming / saturazione) impedisce alla centrale di riceverlo e di dare origine quindi alla corretta segnalazione di allarme. 
  2. Falso Allarme da Interferenza: un segnale radio esterno, non appartenente al sistema di allarme, genera un disturbo che viene (erroneamente) interpretato come un messaggio di allarme proveniente da un sensore e quindi la centrale genera un (falso) allarme. 
Ribadiamo che sia la doppia frequenza che l’anti-jamming non hanno nulla a che fare con i falsi allarmi da interferenza: proteggono il sistema dai tentativi di sabotaggio o dalle interferenze radio ambientali ma non influiscono in alcun modo sugli allarmi da interferenza. Se il vostro antifurto via radio scatta a causa di un disturbo generato da dispositivi ‘esterni’ (altri radio-comandi, apri-cancelli e simili) significa che la qualità della vostra centrale è scarsa.
La causa del falso allarme è legata all’incapacità della ricevente radio di distinguere la trasmissione del codice valido da quello non valido, oppure da una codifica del messaggio inadeguata. Senza entrare troppo nel dettaglio tecnico, i sistemi senza filo inviano codici dai sensori alla centrale (così come tutti gli altri prodotti via radio): se un disturbo viene erroneamente letto come un codice valido o se la centrale ha un numero di codici possibili molto basso tale da poter accidentalmente coincidere con quello di un radiocomando auto o un apri-cancello, allora si verificano i problemi di cui sopra.
Quanto è frequente questo problema? In passato, i primi sistemi via radio non erano così sofisticati e tecnicamente avanzati come quelli di oggi ed in effetti il problema della codifica e delle interferenze era possibile. Ora i sistemi presenti sul mercato, sia per evoluzione dei componenti sia per esigenze normative, non sono più affetti da questi disturbi, ma in alcuni casi si trovano ancora prodotti di scarsa qualità che soffrono di questo male: la differenza di costo tra un sistema wireless omologato di qualità ed uno scarso è spesso proprio nella qualità della radio che, soprattutto nelle periferiche, è il componente più costoso.

domenica 23 ottobre 2011

Antifurto via radio: doppia frequenza e jamming

Diversi lettori hanno posto domande sui sistemi antifurto via radio chiedendo di approfondire un aspetto tecnico (ma anche commerciale) che spesso viene presentato in abbinamento a questi prodotti, vale a dire le prestazioni di anti-jamming (anti-accecamento) e la doppia frequenza. Abbiamo già discusso in precedenza la questione doppia frequenza, ma cerchiamo di riassumere per chiarezza in un unico post cosa si intende e quale funzione svolgono queste caratteristiche.
La doppia frequenza significa che il sistema radio di trasmissione e ricezione degli allarmi avviene utilizzando due frequenze separate, ad esempio 433MHz e 866MHz. Vale a dire – semplificando al massimo – che nel caso in cui una delle frequenze non sia disponibile per la trasmissione (a causa di un’interferenza ambientale o deliberata), il sistema utilizza l’altra per comunicare allarmi tra i sensori e la centrale. La funzione di doppia frequenza serve a prevenire un tentativo di ‘jamming’, cioè di oscuramento della frequenza radio a mezzo di una portante più forte che impedisce la ricezione da parte della centrale.
Il jamming, spiegato banalmente, è come se un sensore per comunicare l’allarme parlasse con voce normale e qualcuno vicino alla centrale mettesse una musica a tutto volume, impedendo alla centrale di sentirlo.
Detto questo, le considerazioni in merito da fare sono due:

  1. le due frequenze sono sufficientemente distanti tra loro? Alcuni prodotti propongono sistemi con due frequenze molto vicine – che si oscurano facilmente con una sola portante generata da una singola apparecchiatura e quindi non sono molto utili… In questo caso più che di doppia frequenza si dovrebbe parlare di doppio canale perché la frequenza è la stessa (433MHz o 866MHz), ma si utilizzano due canali radio a distanza di qualche KHz per sdoppiare la trasmissione/ricezione. Il doppio canale in genere è utile ad evitare l’interferenza ambientale accidentale e quindi previene la mancata trasmissione dell’allarme causato da una momentanea indisponibilità radio, ma è abbastanza inutile contro i tentativi di jamming volontari.
  2. Una buona centrale via radio, posizionata in modo da essere difficilmente oscurabile, deve fare il suo dovere anche se ha una sola frequenza. La qualità e la corretta codifica della trasmissione sono sufficienti a garantire un perfetto funzionamento in singola frequenza — ma questo dipende dalla qualità del prodotto, non dal tipo di tecnologia utilizzata. 
La doppia frequenza è una ridondanza, per aggiungere sicurezza ove necessario (alto rischio, ambienti particolarmente perturbati da trasmissioni radio) ma è una modalità tecnica di funzionamento del sistema, una semplice caratteristica di come viene effettuata la trasmissione e niente di più.
 
Il dispositivo anti-jamming, detto anche anti-saturazione, è una funzione della centrale che rileva appunto la saturazione del canale radio e quindi genera un allarme manomissione. In pratica la radio che riceve, accorgendosi che la frequenza su cui sta ricevendo è totalmente indisponibile da una certa durata di tempo e valutando quindi l’impossibilità di ricevere allarmi dai sensori, interpreta la situazione come un tentativo di sabotaggio (il cosiddetto taglio cavi via etere, mutuando il concetto dagli impianti via filo) e segnala un allarme.
Per ulteriore chiarezza, sia la doppia frequenza che l’anti-jamming non hanno nulla a che fare con i falsi allarmi: proteggono il sistema dai tentativi di sabotaggio o dalle interferenze radio ambientali ma non influiscono in alcun modo sugli allarmi generati da dispositivi ‘esterni’ (altri radio-comandi, apri-cancelli e simili) che fanno scattare il vostro allarme. Di questi ne parliamo qui: falsi allarmi via radio codifica e disturbi.

sabato 22 ottobre 2011

Collegare in serie due o più sensori a doppia tecnologia

Buongiorno,
vorrei sapere se è possibile collegare in serie due o più sensori a doppia tecnologia. So che nel caso sia possibile farlo un eventuale allarme non indicherà con certezza il sensore che è scattato. Il problema è che dovrei passare i cavi in un impianto elettrico con tubi veramente piccoli e pieni di altri cavi. Userò anche sensori ad infrarosso senza filo, tuttavia mi voglio affidare a più tecnologie creando un sistema misto ed inserendo i sensori filari nei punti strategici come ad esempio il corridoio e lo studio.
Che ne pensate? 
Certo, come dice lei è possibile collegare due sensori in serie, con la conseguente contro-indicazione che non avrà in centrale la segnalazione di quale dei due ha generato eventualmente l’allarme. Sarebbe opportuno, però, utilizzando un cavo con un conduttore in più, portare l’alimentazione separata – in considerazione del fatto che si tratta di sensori doppia tecnologia che hanno un consumo più alto.
Per quanto riguarda la soluzione mista, mi trova assolutamente d’accordo: l’integrazione di più tecnologie aumenta sempre la sicurezza del sistema.

mercoledì 19 ottobre 2011

Basso costo, bassa sicurezza

Buongiorno, dovendo installare un antifurto senza fili in casa mia, dopo diversi confronti, sono giunto alla conclusione o meglio alla indecisione, avendo un baget limitato di € 500/600, fra due aziende che operano su internet. La prima mi offre una centralina a doppia frequenza ad un prezzo finale, con vari accessori a € 810, la seconda invece, con una centralina a 433 Mhz ma con un modulo interno antijamming, (descritto come Modulo anti accecamento radio 433 mhz con doppia tecnologia di sensibilità, controllo durata tentativo di efrazione via radio piu secondo controllo potenza segnale. Rileva i tentativi di blocco radio delle frequenze utilizzate dai sensori e dai telecomandi. Puo accadere che malintenzionati particolarmente esperti utilizzino onde radio (“jamming”) per bloccare il funzionamento dei sistemi di allarmi: con questo modulo aggiuntivo, dall’installazione facile e veloce, anche questo rischio viene meno) kit che ha più o meno gli stessi accessori del precedente, ad un costo però decisamente inferiore (sarà perchè il primo è a doppia frequenza) e cioè di €440, quindi quasi a metà prezzo. Essendo incompetente del settore, anche se alcune nozioni le ho apprese grazie al presente interessante blog e come ripeto non disponendo di grandi risorse economiche, mi chiedevo cosa preferire. Daltraparte non vorrei avere brutte sorprese acquistando il prodotto a € 440, anche se come ho letto qua, non sempre il prezzo fa la differenza!!. Vi chiedo quindi, un cortese consiglio grazie, nell’attesa cordiali saluti.
Buongiorno
è difficile, se non impossibile, valutare un prodotto a priori ma credo che, se la sua esigenza è quella di un sistema basso costo per una minima esigenza di sicurezza, la prestazione della doppia frequenza non sia indispensabile.
Come spesso ripetiamo, la garanzia di una buona protezione è data dalla qualità del prodotto, dall’adeguatezza all’esigenza di sicurezza (analisi del rischio), e da una buona installazione e manutenzione. Sotto questo livello ‘minimo’ quello che si ha è un prodotto, più o meno buono, che protegge, più o meno bene, una certa area: se questo è sufficiente, perché il suo rischio è minimo, ogni spesa aggiuntiva prestazionale è superflua.

domenica 16 ottobre 2011

Frasi da registrare nel combinatore telefonico antifurto

Buongiorno, chiedo gentilmente se è possibile pubblicare in questo utile blog una serie di frasi “efficaci” da registrare nel combinatore telefonico di un antifurto. 
In attesa di risposte, porgo cordiali saluti.

In genere nel combinatore telefonico vocale è importante che ci siano le informazioni necessarie all’identificazione della tipologia di allarme e del luogo.
Ad esempio: “Allarme furto” / “Allarme Perimetrale” / “Anomalia di sistema” / “Allarme Batteria bassa” / “Allarme Mancanza Rete Elettrica”
+
“presso abitazione Mario Rossi, corso Italia 3, Roma” / “presso Azienda s.r.l., zona industriale Pavese, via Po 10, Piacenza”.
In alcuni casi potrebbe essere necessario aggiungere altre informazioni (avvisare un responsabile, un servizio di portierato o guardianato, etc.) ma dipende dai casi.

lunedì 10 ottobre 2011

Sensori per piccoli nottambuli

Abito a piano terra in un appartamento su unico piano. Devo acquistare un antifurto senza fili che però permetta ai bimbi nottambuli di “girovagare per casa”. Ho sentito parlare di antifurti che scattano solo in caso di apertura degli infissi per variazione della pressione interno – esterno. Sono affidabili? Vorrei evitare di piazzare sensori su tutti gli infissi di casa… Grazie per l’aiuto. 
I sistemi a cui lei fa riferimento sono basati su sensori ad ultrasuono, una tecnologia abbastanza datata e non più molto utilizzata in quanto ritenuta poco affidabile (sia per i numerosi falsi allarmi che per gli altrettanto numerosi non-allarmi). Se vuole può approfondire l’argomento leggendo questo post in cui abbiamo trattato l’argomento sensori ad ultrasuoni.
Considerato però che vuole acquistare un sistema senza fili, l’installazione di contatti sulle finestre non è così onerosa (sia in termini di costo che di lavoro) — o, comunque, può utilizzarla solo nelle aree più frequentate durante la notte dai suoi piccoli nottambuli e utilizzare una normale parzializzazione per il resto della casa.
Ci sono diverse soluzioni alternative valide ed efficaci: ci faccia avere qualche dettaglio in più se vuole e proveremo a trovare insieme una risposta alla sua necessità di sicurezza. Grazie.

mercoledì 5 ottobre 2011

Divorziare in... sicurezza.

Ho l’impressione che quello tra l’installatore e me sia, di fatto, un matrimonio nel quale io sono la parte debole. Dipendo per gli interventi dai tempi suoi, dell’istallatore, e chi si azzarda ad alzare la voce? Dipiù, lui detiene la chiave d’accesso e di manovra alla centralina alla quale si connette con un pc a casa mia o da remoto. Io conosco nulla nè delle procedure nè di eventuali password. Ho l’impressione di aver pagato una cosa ma, di fatto, di non detenerne il possesso. Se volessi passare ad un altro installatore per, eventualmente, modificare od ampliare l’impianto come potrei trasferire a questo nuovo il controllo della centralina ed escludere il precedente? L’unica cosa che so fare sull’impianto è mettere e togliere l’allarme tramite la tastierina. Grazie, saluti.
Credo che nulla potesse esprimere meglio la sua situazione se non, per usare le sue stesse parole, un ‘matrimonio’ nel quale lei è la parte debole.
La soluzione è una sola: il divorzio. Meglio se consensuale. Se lei non è più soddisfatto dei servizi prestati dal suo installatore, ne identifichi un altro che possa fare la manutenzione dell’impianto (eventualmente segnalando il problema alla casa costruttrice per avere nominativi di altri autorizzati in zona) e poi lo cambi. Nelle condizioni per questa separazione non deve dimenticare che lei è il cliente e che paga per questo servizio — e ha assoluto diritto di avere indietro, per passare al nuovo manutentore, tutto ciò che le appartiene: codici di controllo e chiavi di accesso incluse.
Il nuovo installatore provvederà comunque a resettare tutti i codici ed a metterne di nuovi, quindi non si faccia scrupoli e scelga quello che è meglio per la sua sicurezza e per il suo impianto e… non dovrà pagare né avvocati, né alimenti ! :-)

lunedì 3 ottobre 2011

Barriere ad infrarosso attivo e sensori tapparella

Buongiorno.  Vorrei sapere se le barriere ad infrarosso attivo sono le cosiddette barrierine a stilo. Queste, venendo, nel mio caso posizionate tra la tapparella avvolgibile ed il serramento come vengono alimentate? Si possono inserire su un preesistente sistema con centralina Tecnoalarm? Si possono escludere assolutamente falsi allarmi? Dico questo perchè ora su ogni tapparella avvolgibile ho montato un sistema con cavetto avvolgibile con il capo attaccato all’ultima doga verso il basso ed il corpo dell’oggetto nel cassonetto che ogni tanto va in allarme anche se la tapparella è completamente abbassata. Pare che non si riesca a togliere questo problema “…sono tutti così…. ci sono dei dentelli sul tamburo su cui si avvolge il filo che scattano... (non si sa perchè)…”.  Ora, non volendo più svegliarmi di notte con il cuore in gola sono orientato a far disattivare questo sistema di protezione che è incerto e quindi inutile. Mi è capitato anche di essere in viaggio, ricevere un sms di allarme sul telefono e di essere tornato. Se non le citate barrierine esistono sistemi che non mandino falsi allarmi da montare all’esterno del serramento? Grazie.
Sì, le barrierine a stilo sono delle barriere ad infrarosso attivo — di forma sottile ed adatta per l’installazione vicina all’infisso, ed esistono con alimentazione sia via filo che a batteria, a seconda dei diversi modelli presenti sul mercato. La versione a filo può essere collegata a qualsiasi centrale via filo, mentre quella via radio deve essere compatibile con il modello di centrale wireless utilizzata, anche se può sempre interfacciarla con una scheda esterna che trasforma il segnale di allarme in uno compatibile. Tra l’altro anche Tecnoalarm produce una barrierina a stilo quindi se è già dotato di una centrale può chiedere direttamente al suo installatore di fiducia.
Si possono escludere assolutamente falsi allarmi? Non credo che nessun prodotto in assoluto possa darle una certezza simile: un prodotto o una tecnologia sono più o meno affidabili a seconda di quanto è perturbato l’ambiente e di come viene fatta l’installazione. Forse il problema del suo sensore tapparella a corda è legato ad una regolazione imprecisa del conteggio degli impulsi, forse semplicemente ad una eccessiva vibrazione, forse ad un difetto tecnico. Ci sono migliaia, decine di migliaia di roller installati che funzionano perfettamente, non credo che il sistema sia incerto, quanto forse che non sia installato bene o forse adatto al suo caso particolare.
Certamente comunque la sua sfiducia, a seguito dei falsi allarmi, è più che giustificata – ma credo che ne debba discutere con l’installatore: se non è in grado di offrirle una soluzione affidabile con i roller deve almeno proporle una valida alternativa.

lunedì 26 settembre 2011

Problema “irrisolvibile” con sensori per esterni wireless

Buongiorno, le scrivo per un problema “irrisolvibile” che riguarda il mio antifurto che genera falsi allarmi. Nella primavera 2010 ho fatto installare un antifurto da un installatore professionista nella mia abitazione. In particolare la casa, al primo piano, ha due lunghe terrazze, una esposta ad est ed una esposta ad ovest. Quella esposta ad est è larga circa 3 metri e larga 4 ed è assolata nel mattino; quella esposta ad ovest è lunga e stretta (due metri per dodici) ed è assolata nel pomeriggio. Le due terrazze sono protette da due sensori per esterni wireless; questa soluzione è stata scelta in quanto durante le ore notturne posso inserire l’antifurto ed essere protetto da malintenzionati. Nell’estate del 2010 l’antifurto è stato innestato in generale tutte le notti, e durante il mese di agosto, senza dare nessun problema. Nel 2011, invece, per mutate esigenze familiari, l’antifurto è stato inserito praticamente tutti i giorni dalla mattina alla sera, e per alcuni weekend. Tutto è andato bene fino al mese di maggio, quando il sensore della finestra “lunga”, quella assolata nel pomeriggio, ha iniziato a dare falsi allarmi, sempre dopo le 15. L’antifurto è collegato con un ponte radio con la vigilanza che veniva, disinseriva l’allarme, che però riscattava diverse volte. L’installatore ha sostituito il sensore, pensando che fosse difettoso, ma il problema si è ripresentato. Ha regolato il sensore stesso, ma niente da fare. Lo ha infine rimpiazzato con un sensore diverso, collegato a filo, ma il problema si è di nuovo riproposto. A questo punto, visto che eravamo arrivati al 20 luglio ed io dovevo partire per le vacanze, ha staccato i sensori esterni e ne ha installato uno provvisorio interno per proteggere comunque l’abitazione, e l’antifurto non ha dato più problemi. La terrazza è completamente vuota, non ci sono animali domestici o selvatici a visitare la terrazza e non ci sono piante o altro (c’è una unità esterna di un condizionatore, che è ovviamente spenta) ed il sensore stesso è al riparo dal sole (che però ovviamente colpisce la terrazza) (posso anche mandarvi una foto). Il fatto che i falsi allarmi siano avvenuti solo e solamente di pomeriggio (sempre tra le 15 e le 19) mi fa pensare che la colpa possa essere del sole: è possibile? Lo stesso installatore è perplesso Adesso il sistema non da falsi allarmi, ma io temo che il prossimo maggio possa ricominciare. Voi cosa ne dite?? Grazie mille 
La sua precisa e dettagliata descrizione del problema mi porta a fare due ipotesi, ma sarebbe utile sapere che tipo di tecnologia utilizza il suo sensore wireless da esterno: è una barriera infrarosso o microonda?
La prima ipotesi, se sono sensori infrarosso, è che si tratti di un’interferenza della luce solare — ipotesi supportata dal fatto che i falsi allarmi si presentano ad una certa ora del giorno ed in una determinata stagione. Forse nel 2010 c’era un ostacolo, anche lontano, che ‘proteggeva’ il sensore da un particolare angolo di incidenza del sole (un albero, una tenda…) che poi è stato tolto. Se così fosse, basta provare a spostare provvisoriamente, anche di poco, il posizionamento del sensore in modo che non si presenti la medesima condizione di irraggiamento nel pomeriggio e vedere se il problema persiste.
Seconda ipotesi, suggestiva, ma che mi si è presentata più di una volta: interferenza radio. Le porto come esempio un caso di un cliente che aveva un problema simile al suo e che a tutti pareva ‘irrisolvibile’. Dopo innumerevoli sopralluoghi e sostituzioni ci siamo recati presso di lui muniti di oscilloscopio ed abbiamo scoperto che ad una determinata ora del giorno l’intera area era fortemente perturbata da trasmissioni radio che interferivano con il sensore. Abbiamo poi scoperto che si trattava di un ponte radio dislocato nelle vicinanze utilizzato per trasmissioni sperimentali condotte in esatta coincidenza temporale con i falsi allarmi.
Probabilmente si tratta della prima ipotesi: chieda al suo installatore di effettuare un test dislocando altrove il sensore e collegandolo solo al pre-allarme o ad un allarme memorizzato in centrale per vedere se il problema persiste.
Spero di esserle stato di aiuto e ci faccia sapere se ci sono sviluppi o se il tutto è stato risolto.
Grazie.

Come si ottiene l’autorizzazione per l'installazione di combinatori telefonici ?

Come si ottiene l’autorizzazione dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni per gli allacciamenti alla linea telefonica di comunicatori telefonici quando comunque sussistono tutti i requisiti tecnico professionali regolarmente documentati alla camera di commercio ? 
 Non sono aggiornatissimo in materia di installazione, ma credo che l’autorizzazione di cui sopra sia ancora quella prevista dal Decreto ministeriale n. 314 del 23 maggio 1992 – Regolamento di attuazione della Legge n. 109 dell’ 8 marzo 1991 – (Direttiva 88/301/CEE del 26 maggio 1988).
Secondo l’art. 5 dell’allegato 13, sono autorizzate all’installazione, al collaudo, all’allacciamento e alla manutenzione degli impianti telefonici interni le imprese iscritte in un apposito albo, suddiviso per classi e per gradi, e tenuto dall’ispettorato generale delle telecomunicazioni, (prima era nel Ministero delle Comunicazioni ora è accorpato al Ministero dello Sviluppo Economico). Nello specifico, il grado richiesto per la tipologia dei combinatori telefonici è il terzo.
Credo quindi che lei si debba rivolgere all’Ispettorato territoriale del Ministero dello Sviluppo Economico di sua competenza.
Le consiglierei comunque di verificare l’esattezza di queste informazioni con la segreteria dell’associazione di categoria ANCISS (www.anciss.it) che si occupa di questa materia quotidianamente ed è sicuramente in grado di darle un’informativa completa.

domenica 25 settembre 2011

sabato 24 settembre 2011

Per creare una protezione sufficiente alla mia abitazione

Buongiorno,
ho un appartamento al piano terra di circa 100 mq. con giardino, predisposto con impianto di allarme filare interno che consiste in sensori in ottone inseriti a porte e finestre.
Ho chiesto all’elettricista di finirmi l’impianto di allarme con tastiere e sirena, e questo è quanto vorrebbe installare, vi chiedo se quanto ha preventivato è sufficiente per creare una protezione alla mia abitazione oppure se occorre prevedere altro (faccio presente che ho 2 gatti che vivono dentro e fuori casa):
n. 1 centrale d’allarme espandibile da 8/16/32 zone; n. 1 sirena esterna con doppia protezione meccanica + batteria tampone; n. 1 lettore chiave di prossimità’ completo di 2 chiavi; n. 1 rilevatore di movimento da mettere in garage doppia tecnologia; n. 1 combinatore telefonico gsm.
inoltre, sensore volumetrico da esterno da mettere in giardino con 2 canali MW, 2 canali PIR, anti-mascheramento e dispositivo anti-avvicinamento, include lenti per copertura a barriera, lunga portata fino a 15 mt., discriminazione animali e snodo standard.
Ringrazio anticipatamente per la Vs. risposta.
In linea di massima sembra una protezione adeguata e credo che sia sufficiente.
L’unico punto su cui eventualmente potrebbe discutere con il suo installatore è la possibilità di installare dei sensori volumetrici anche all’interno: va bene la protezione perimetrale, ma in genere aggiungere dei sensori all’interno aumenta notevolmente il grado di sicurezza e non incide di molto sul costo. Consideri infatti che il contatto sulle finestre protegge dall’apertura dell’infisso ma non, ad esempio, dalla sola rottura del vetro.
Vista la presenza dei gatti potrebbe considerare dei sensori appositi (PET-IMMUNE, ovvero discriminazione animali) oppure l’installazione di normali sensori in aree non accessibili agli animali ad impianto inserito.


sabato 17 settembre 2011

Installare una telecamera di sorveglianza su terreno privato

Gentili Signori, approfitto di questo blog per porre una domanda inerente la Video Sorveglianza. In pratica posso installare una telecamera di sorveglianza su terreno privato, volta a vigilare esclusivamente sulla mia proprietà ? Oppure, essendo adiacenti altre abitazioni, devo comunque chiedere dei permessi ? E se sì qual’è la procedura idonea da intraprendere.
Cordiali Saluti e grazie per l’eventuale interessamento
Daniele
Buongiorno Daniele
se il terreno è privato e non ci sono parti pubbliche (passaggi, etc.) può installare le telecamere per motivi di sicurezza informando a mezzo di appositi cartelli che l’area è videosorvegliata. Anche se ci sono abitazioni adiacenti -- basta che le telecamere non riprendano ovviamente le abitazioni, le aree ed i passaggi che sono al di fuori della sua proprietà privata.
Nel caso intenda fare una registrazione, si ricordi che le immagini registrate possono essere conservate per periodo fino ad un massimo di 24 ore.

sabato 3 settembre 2011

Sensori a infrarosso in zone particolarmente fredde

Buongiorno, nel leggere nel Vs.blog non sono riuscito a trovare notizie in merito all’installazione di sensori a infrarosso sia a filo che radio in zone particolarmente fredde (zone montane) soggette a temperature che arrivano anche a -15/20 gradi sottozero.Volendo installare dei sensori tipo a tenda via radio da collocare tra scuro e finestra non sono riuscito a trovare in commercio sensori che funzionino a queste temperature ( ma partono quasi tutti da 0 gradi). Anche per gli infrarossi di vario tipo per interni la temperatura è sempre da circa -2 a +40.Esiste qualche soluzione per avere certezza del funzionamento degli allarmi quando la casa non è abitata e quindi non`riscaldata? Esiste qualche soluzione?
La risposta è un po’ complessa e spero di riuscire a fornirle una spiegazione chiara — ma se ciò non fosse, non esiti a richiedere chiarimenti ulteriori.
Il problema non è tanto relativo al funzionamento del sensore infrarosso (anzi, più freddo è l’ambiente, meglio è) quanto alla certificazione dei componenti elettronici del circuito di controllo. Mi spiego meglio: i costruttori certificano la temperatura di funzionamento di un prodotto in base alle specifiche tecniche dei singoli componenti. Poiché questi vengono generalmente utilizzati per applicazioni ‘standard’, le temperature certificate (in quanto testate in laboratorio) e garantite dai produttori di componentistica elettronica sono quelle che lei ha trovato sul mercato (-2 + 40C). Di conseguenza, i produttori di sensori sono “obbligati” a seguire la certificazione dei componenti e garantire le medesime temperature operative – se dovessero certificare e garantire temperature differenti sarebbero costretti a ri-testare in laboratorio i loro prodotti (operazione molto costosa e con una valenza commerciale praticamente nulla). Questo è il motivo per cui non troverà mai sul mercato prodotti con temperature operative diverse. Non agli stessi costi, comunque, e non della stessa tipologia.
Ora le domande sono due:
1. Esistono prodotti certificati per temperature tipo -15/20 gradi?
2. Esistono prodotti che funzionano a temperature tipo -15/20 gradi?
La prima risposta è sì, esistono. Sono sensori in genere da esterno, che possono essere usati anche all’interno ovviamente, ma più costosi.
La seconda risposta è un po’ empirica, ma vale la pena di provare: io ho lavorato per anni in Europa e seguivo anche il mercato dei paesi scandinavi. Personalmente le posso garantire che ci sono migliaia di sensori infrarosso installati nelle regioni più a nord della Finlandia di fabbricazione Italiana, Inglese ed Israeliana, certificati per le temperature standard ma perfettamente funzionanti anche a -20C. Il fatto che un componente non sia testato per una temperatura specifica non significa necessariamente che non funzioni a quella temperatura — anzi, in genere nell’elettronica non è così. Si tratta solo di un problema di costo delle prove e la mia personale esperienza mi porta a dire che in genere sono sempre le temperature alte a dare maggiori problemi di deriva termica, piuttosto che le basse…
Quindi? Il mio consiglio è di fare una semplice prova con un buon sensore infrarosso — sono sicuro che non la deluderà.