mercoledì 19 settembre 2012

Telecamere allarmate per videosorveglianza

Salve.
Approfitto di questo ottimo blog per chiedere lumi.
Attualmente utilizzo un sistema di videosorveglianza con videocamere analogiche e un dvr avermedia.
Vorrei aumentare il livello di sicurezza, ma non vorrei utilizzare i sistemi “tradizionali” per varie ragioni:
– cavi interrati: costoso
– microonde: spazio insufficiente
– infrarossi attivi: difficoltà di impianto e facilità di aggiramento (per quelli su colonnine)
– doppia tecnologia: rischio significativo di falsi allarmi

E allora, girando in rete, ho trovato i sistemi di video analisi (ce ne sono tanti: aimetis, axis, tecnoaware, ecc.) che esaminano le immagini delle telecamere (analogiche o ip) e individuano le intrusioni all’interno di un perimetro.
Su youtube ci sono dozzine di video che mostrano come funzionano.
Si tratta però di sistemi piuttosto costosi e prima di avventurarmi nell’acquisto, mi piacerebbe sapere se qualcuno ha fatto esperienza in materia e se c’è qualcosa da tenere presente.
Insomma, ogni consiglio è bene accetto.
Grazie. Enrico

Buongiorno Enrico

si potrebbe scrivere un blog intero sulla questione ma, per cercare di dare una risposta anche se sintetica comunque utile alla sua domanda, direi che le considerazioni da fare sono soprattutto sulla buona illuminazione e sulla stabilità dell’area da controllare.

L’illuminazione è fondamentale in quanto la zona da proteggere dovrebbe essere il più omogenea possibile: avere forti sbalzi di luce comporta problemi in termini di analisi dell’immagine. Questo significa che deve fare attenzione alla regolazione (se presente) sulla telecamera – se è una day/night, ad esempio, o se ha una compensazione automatica – che le renda sempre il campo ben visibile. In assenza di regolazione automatica, dovrebbe compensare con illuminazione esterna, tradizionale o infrarosso a seconda delle necessità.

Legato a quanto sopra c’è anche la questione dell’ottica che monta la telecamera, in quanto il parametro influisce sulla sensibilità necessaria per una nitidezza sufficiente dell’immagine che dovrà essere analizzata. Più il campo è aperto, minore è il dettaglio dell’oggetto e viceversa.

Per quanto riguarda la stabilità, è un discorso soprattutto legato alla taratura che andrà a fare sulle zone allarmate. In genere è possibile selezionare solo alcune aree attive, o aree di maggiore sensibilità dove viene fatta l’analisi dei pixel. Cerchi di evitare, se possibile, situazioni dove ci possono essere interferenze ambientali (piante o oggetti che si muovono se c’è vento, ad esempio, o zone dove si possono creare improvvise luci od ombre). In un primo tempo, può collegare l’allarme solo ad una segnalazione acustica in modo da verificare che l’installazione non crei problemi ed eventualmente regolare le zone con l’esperienza acquisita.

Spero di esserle stato d’aiuto perché mi rendo conto che la materia è molto vasta… ma se ha altri dubbi non esiti a chiedere!

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