giovedì 25 dicembre 2008

Come è fatto un sistema antifurto ?

Molto schematicamente, un sistema antifurto è composto di una centrale, delle periferiche di ingresso (i sensori), delle periferiche di uscita (la sirena ed il combinatore telefonico) e di uno o più dispositivi di comando (tastiera, chiave elettronica o telecomando).

La centrale

La centrale è il cervello del sistema e, come la scheda madre per un computer, è la parte che elabora tutti i segnali in ingresso ed in uscita: analizzando quanto viene comunicato dai vari sensori, elabora le informazioni e - se necessario - genera gli allarmi. La centrale raccoglie quindi fisicamente tutti i collegamenti (nel caso del filare i cavi, nel caso del senza fili è la parte di ricezione del segnale radio), esegue la validazione del codice di accesso e controlla i programmi di attivazione (totale, parziale, esclusione zone, etc.) e controlla l'alimentazione dell'impianto, se filare. L'alimentazione di un impianto antifurto è divisa in principale e secondaria: la prima prende corrente dalla rete e la trasforma in bassa tensione per distribuirla alle periferiche collegate; la seconda è una batteria (ricaricata dalla primaria) che alimenta l'impianto in caso di assenza di rete e permette all'impianto di funzionare anche quando manca corrente per parecchie ore.

Le periferiche di ingresso

Le periferiche di ingresso sono gli occhi del sistema. Vi sono diversi tipi di sensore, a seconda del tipo di protezione richiesta (volumetrica o di superficie). I più comuni (ma sono solo alcuni, l'elenco sarebbe molto più lungo) sono: sensori infrarosso passivo, sensori a microonda, sensori a doppia tecnologia (infrarosso+microonda), contatti magnetici, barriere perimetrali ad infrarosso attivo ed a microonda. A loro volta, le diverse tecnologie elencate si dividono in sensori volumetrici a corta, media e lunga portata, sensori per interno, sensori per esterno, sensori a soffitto, etc.

Le periferiche di uscita

Le periferiche di uscita sono la voce del Vostro antifurto. Possono urlare quando si verifica un allarme, come nel caso di una sirena da interno o da esterno, o chiamarVi al telefono per avvertirVi, come nel caso di un combinatore telefonico che compone il numero del Vostro cellulare e riproduce un messaggio registrato in sintesi vocale simile a quello di una segreteria telefonica. Oppure inviare un messaggio digitale ad una centrale di vigilanza privata per l'invio di una pattuglia di ricognizione. In Italia, a differenza di quanto avviene in diversi paesi Europei, il collegamento diretto con la Polizia od i Carabinieri non è consentito - se non in alcuni casi particolari e, comunque, soggetto ad autorizzazione.

I dispositivi di comando

I dispositivi di comando servono per attivare e disattivare l'impianto. Si parla di attivazione (e non di accensione) perchè un impianto antifurto è sempre acceso (nel senso di alimentato): quando è disattivato si auto-protegge da eventuali manomissioni impedendo che vengano interrotti collegamenti o disattivate delle funzioni senza il necessario consenso del proprietario dell'impianto. Tipicamente i dispositivi di comando sono tastiere, chiavi elettroniche e radiocomandi. Per le funzioni di base (attivazione e disattivazione parziale o totale) questi tre tipi di dispositivo si equivalgono - dipende un po' da Voi se preferite un codice in più da ricordare od una chiavetta/radiocomando da aggiungere alle chiavi di casa...

9 commenti:

  1. in linea di massima, come si interfacciano sensori radio e sirena con una centrale?
    C'è una sigla presente sul sensore o sulla centrale che indica che il sistema controla eventuali manomissioni?
    Grazie! e buona serata

    RispondiElimina
  2. In linea di massima, i sensori e le sirene via radio scambiano con la centrale messaggi relativi allo stato della periferiche, al livello di carica delle batterie ed agli eventuali allarmi in corso. Le trasmissioni sono regolamentate da un protocollo - vale a dire da una modalità di 'codifica' digitale del messaggio che, in genere, è diverso per ogni marca di prodotto (protocollo proprietario o privato).
    Le singole periferiche sono poi registrate dalla centrale in fase di installazione in una procedura simile all'accoppiamento che si fa con gli accessori bluetooth: il sistema registra nella propria memoria un numero univoco identificativo della periferica in modo da sapere con certezza che tutti i messaggi provenienti da quel sensore, telecomando o sirena devono essere gestiti da quella centrale. La procedura normalmente avviene attraverso un'auto-apprendimento del codice (si mette la centrale in modalità di ascolto e si genera manualmente una trasmissione in modo che il codice venga memorizzato).
    Non esiste una vera e propria sigla per identificare la manomissione (anche nota come tamper o circuito 24h), ma la funzione è presente su tutte le centrali in commercio. Con i sistemi senza filo bisogna però vedere quale tipo di manomissione si intende: alcune segnalano la saturazione del canale radio, altre controllano periodicamente che tutte le periferiche siano regolarmente in funzione a mezzo di un messaggio di stato in vita -- ma credo che l'unico modo per vedere nel dettaglio quale di queste modalità venga utilizzata sia di leggere le caratteristiche tecniche del sistema.
    Speriamo di aver risposto al suo quesito e ci faccia sapere se non siamo stati abbastanza esaustivi.
    Grazie.

    RispondiElimina
  3. Lei è stato molto esaustivo e gentile oltre che estremamante preciso e ringrazio sinceramente. Un'ultima cosa però: a quanto ho capito ogni sensore e ogni centrale di marca diversa ha un altrettanto diverso protocollo...significa che non posso montare sensori di marca diversa da quella della centrale? o vengono comunque riconosciuti?
    quali sono le migliori marche che devo cercare su internet per il mio antifurto?
    Buona domenica

    RispondiElimina
  4. Sì, per la quasi totalità dei prodotti via radio presenti sul mercato purtroppo il protocollo di comunicazione tra la centrale e le periferiche è proprietario -- e quindi ogni costruttore ha il suo e tra loro non sono compatibili.
    In pratica, questo si traduce nella necessità di acquistare i sistemi via radio 'in blocco', vale a dire che una centrale riconosce solo i propri sensori e non quelli di altre marche.
    Sulle marche specifiche, per ragioni di correttezza, non esprimiamo nessun parere: l'aiuto migliore che Le possiamo offrire è di leggere i consigli partendo da qui http://antifurto.blogspot.com/2008/12/come-scegliere-un-sistema-antifurto.html
    Grazie e buona domenica anche a Lei.

    RispondiElimina
  5. I metodi che i ladri generalmente usano per evitare l'antifurto che conosco sono: schiuma nella sirena, bruciare la sirena, by-passare i contatti dei sensori a contatto. Per fare un buon antifurto secondo me bisogna anche conoscere i metodi che potrebbero essere utilizzati per entrare senza farlo scattare... ci sono altri metodi che da conoscere?

    RispondiElimina
  6. Conosco colleghi che sono o sono stati nel settore della sicurezza per decenni che potrebbero scrivere un libro per rispondere a questa domanda!
    Per non parlare delle esperienze che spesso ci riportano le Forze dell'Ordine o le guardie degli Istituti di Vigilanza privata.
    In sintesi quello che le posso dire è che i progettisti e gli installatori di sistemi antifurto combattono quasi quotidianamente contro l'evoluzione tecnologica dei ladri e la fantasia (e l'ingegno!) utilizzati per sconfiggere le protezioni e gli attacchi. I sistemi, i materiali, le strategie ed anche l'approccio installativo si sono modificati costantemente dagli anni '70, ovvero dagli albori della sicurezza in Italia - ad oggi: sensori con microprocessori in grado di analizzare le informazioni, telecamere che 'vedono' un'intrusione e trasmettono l'allarme, combinatori telefonici che inviano messaggi vocali, audio, video e digitali su più vettori... e molto altro.
    Quello che è importante conoscere e sapere è che il proprio sistema antifurto deve essere ben PROGETTATO e ben INSTALLATO, utilizzando materiale di qualità adatto per le vostre specifiche esigenze di sicurezza: come spesso abbiamo detto, non è necessario spendere un capitale per avere un buon sistema che vi garantisca sonni tranquilli - ci sono ottimi materiali che fanno il loro dovere e sono assolutamente alla portata di tutti. E, come sempre, una buona installazione - meglio se fatta da un professionista - ed una buona manutenzione vi terranno lontani dai problemi... e dai ladri!

    RispondiElimina
  7. Ho acquistato casa ed esiste un sistema d'allarme non funzionante nel senso che non e necessario inserire nessun codice. Ho provato a staccare la spina che fornisce corrente e dopo poche ore la sirena e entrata in funzione , cosa devo fare per eliminarlo completamente?

    RispondiElimina
  8. Deve togliere la batteria dalla sirena e dalla centrale.

    RispondiElimina
  9. Salve. Vorrei un suo parere. Ho acquistato casa dove è presente un sistema di allarme funzionante la cui centrale è montate su una parete. Adesso io devo togliere la carta di quella parete e ripitturare. Come devo procedere. Posso disattivare l'allarme, devo staccare le batterie?? La centrale mi sembra una grossa scatola che credo sia collegata con dei stop al muro.

    RispondiElimina

Tutte i vostri commenti e le vostre richieste di informazioni, chiarimenti o suggerimenti saranno gradite - a condizione che si tratti di domande in linea con quanto trattato in questo blog e NON inerenti ad un marchio di prodotto/costruttore/installatore specifico.