lunedì 31 dicembre 2012

Consiglio antifurto per villetta a 3 piani

Ciao,
ho acquistato una villetta a schiera (non angolare) sviluppata su tre livelli e vorrei un consiglio su quale possa essere un sistema d’allarme utile alle esigenze che sto per esporti.
Ho chiesto un preventivo a tre tecnici installatori,ma ognuno ha portato acqua al suo mulino e non ho un metro univoco di giudizio.
In pratica mi servono 9 sensori da mettere su ogni porta d’accesso alla casa che siano recettivi al cambiamento d’impedenza,che abbiano dei tamper contro l’apertura,che siano ricettivi alle vibrazioni.
Poi mi servono 4 o 5 (decideremo a seconda di quali mi consiglierai) rilevatori esterni per impedire che i ladri arrivino a fare danni o che comunque entrino in casa in mia presenza.
La centralina deve essere predisposta per almeno 32 ingressi (in futuro vorrò aggiungere il sensore anti allagamento ed antifumo) e deve essere interrogabile e programmabile via telefonino (android),deve avere anche un commutatore GSM e deve prevedere un dispositivo anti JAMMER.Ovviamente preferirei avere anche la possibilità dell’antirapina.
Il tutto backuppato con batterie che mantengano l’autonomia per almeno 4 giorni.
Per realizzare il tutto devo sostituire i cavi a due fili che il costruttore mi ha installato che, ahimè, passano attraverso delle porte schiumate.Per fare ciò ho studiato la possibilità attraverso delle brevi canaline d’inserirmi nei corrugati già esistenti.
Vorrei integrare il tutto con delle telecamere interne,magari con un DVR predisposto per 8 ingressi al quale collegare inizialmente solo 4 telecamere che mi permettono di controllare tutti e 3 i piani.
Sarebbe gradito un commento sul materiale da utilizzare e (se possibile) un link per reperirli.
Ti ringrazio per l’attenzione.
Ciao
- Salvatore

Buongiorno Salvatore
Per alcune richieste mi sembra che non ci siano grossi problemi: i contatti di apertura e vibrazione sono abbastanza comuni e facili da reperire e sono generalmente dotati di tamper anti-manomissione contro l’apertura dell’involucro e la rimozione: unica nota è che dovrai collegare 4 fili (i due del circuito di allarme + i due del tamper).
Per la parte di rilevazione esterna, ti consiglio di valutare tra le barriere, le barrierine a stilo e i sensori da esterno a tenda quale si adatti meglio alle tue necessità: tutti questi tipi hanno pregi e difetti, gran parte della scelta è fatta soprattutto valutando la posizione di installazione, la copertura richiesta e la configurazione di porte e finestre. Le barriere vanno meglio per la protezione di lati senza ostacoli o di terrazzi e sono più semplici da installare (ma tx e rx devono essere in portata ottica); le barrierine proteggono meglio la singola finestra o porta finestra e sono esteticamente meno visibili (ma ne devi installare una per punto); i sensori sono più flessibili in quanto possono puntare ad aree specifiche (ma ne servono di più per coprire una facciata, ad esempio, rispetto ad una barriera). Tutti comunque ti garantiscono protezione notturna, parzializzando l’impianto quando sei in casa.
Per la centrale, 32 zone con GSM non è un problema – ma non mi è chiaro se la necessità del dispositivo anti-jamming è perchè hai già deciso che sarà via radio (più avanti nel post parli di collegamento filare) o se ti riferisci al GSM. L’anti-rapina invece è un semplice ingresso configurato come tale, quindi lo puoi fare con qualunque centrale collegandola ad un pulsante, radio-comando o quant’altro.
Sulla possibilità di interrogare la centrale via smartphone android dipende dalla disponibilità della app (e questo te lo può dire solo l’installatore/costruttore), mentre sulla programmazione ho dei dubbi che esistano centrali programmabili da smartphone. Se ci sono, almeno, io non ne conosco (e se me ne volete segnalare qualcuna sarò felice di saperlo). Le centrali in genere scaricano la configurazione via seriale da PC o tastiera: per motivi di sicurezza, i costruttori sono abbastanza allergici al trasferimento di questi dati attraverso un collegamento non fisico e non locale perché significherebbe mettere potenzialmente a rischio l’impianto – immagina se qualcuno riuscisse ad accedere e cambiare i codici chiave, ad esempio, o anche solo disabilitare dei sensori. Ci sono situazioni di controllo remoto – tipo gli impianti controllati dagli Istituti di Vigilanza, ma le operazioni sono ridotte all’essenziale e necessitano di convalida dell’utente.
Per l’alimentazione secondaria per 4 giorni basta fare una moltiplicazione del consumo dell’impianto per 96 e mettere un gruppo di alimentazione (alimentatore + batterie) dimensionato per tale consumo. Anche qui, non penso che nessuna centrale offra di serie un’alimentazione tale da fornire corrente sufficiente per 96 ore a tutte le periferiche, ma il problema è presto risolto con un gruppo esterno.
Per quanto riguarda il TVCC, credo che l’unica integrazione possibile (e logica) sia l’utilizzo di telecamere allarmate che riportino la segnalazione in centrale antifurto. Per fare ciò servono delle telecamere con motion-detection, che potrai poi quindi utilizzare come ulteriori sensori (magari collegate solo in pre-allarme o parzializzate) in modo da poterle sfruttare anche quando sei in casa. Se sfrutti il DVR per registrare in caso di allarme quando non ci sei, puoi anche collegare il televisore come monitor in modo da vedere cosa succede quando hai un allarme e sei presente. Consiglio di usare modelli night+day per non avere problemi di mancanza di luce e rendere quindi il tutto inutile.
Per quanto riguarda il materiale, visto che hai già chiesto tre preventivi, quali sono le cose che non ti convincono?

sabato 29 dicembre 2012

Collegamento Vodafone Station 2 e antifurto

Ho un problema con una Vodafone station 2 che non mi sembra rientri nei problemi da lei analizzati. La Vodafone station funziona correttamente e per fare un test sul funzionamento del combinatore dell’antifurto, ho inserito il cavo nell’uscita line 1 della vs. All’inserimento la vs ha smesso di funzionare. Cioè la linea voce e dati è sparita. Nel momento in cui ho staccato il doppino ha ripreso a funzionare. Può aiutarmi?
- Fabri
Buongiorno Fabri
La Vodafone Station 2 ha un funzionamento ed una configurazione un po’ particolare quindi posso fare con lei delle considerazioni di massima ma poi dovrebbe verificare con il Servizio Clienti Vodafone. Provo a fare delle ipotesi, eventualmente può rispondere alle domande che seguono per cercare insieme di isolare ed identificare meglio il problema.
Parto dal presupposto che la sua VS2 sia già attivata e correttamente funzionante, come da lei indicato, quindi immagino che il telefono voce tradizionale collegato al morsetto TEL1 funzioni regolarmente. Ha fatto questa prova con un telefono voce normale? Riesce a chiamare? C’è il tono di libero? Ora, supponendo che la risposta sia sì, scollegando il cavo grigio RJ dalla parte del telefono e collegandolo al combinatore anche questo dovrebbe riuscire a chiamare.
Come fa a sapere che la linea voce non c’è più quando collega il combinatore? L’unico modo dovrebbe essere quello di fare una chiamata di prova col combinatore stesso: ha verificato che sia escluso il controllo del tono di linea (opzione anche nota come BLIND DIAL su alcuni combinatori)?
Quando dice che staccando il doppino (il cavo grigio?) la VS2 riprende a funzionare, intende che ri-collegando il telefono voce a TEL1 torna la linea?
Quale cavo inserisce nella porta TEL1? Il collegamento è unico e diretto e fatto col cavetto grigio? Credo che la VS2 sia configurata per usare un solo telefono voce di default (per più di uno deve chiamare il tecnico Vodafone se non ricordo male).
La soluzione al suo problema dovrebbe essere in una delle ipotesi di cui sopra. Provi a verificare e poi ci faccia sapere cosa succede – anche se ha risolto!

mercoledì 26 dicembre 2012

Problemi con la SIM del combinatore GSM

Ho avuto in dicembre 2012 un problema con un combinatore GSM per attivazione di un impianto di riscaldamento. Dopo circa 3 anni di onorato servizio (tramite scambio di SMS per chiedere dati e mandare comandi) con una sim di TIM ricaricabile, improvvisamente ha smesso di rispondere, oppure risponde dopo ore, oppure risponde per un po’ solo se l’apparecchio viene spento e riacceso. Cambiata la sim con una ricaricabile di Wind, adesso funziona benissimo.
Non me ne intendo, ma secondo me TIM si è messa a fare del mobbing verso gli utenti di questi tipi di apparecchi forse perchè nel corso di 12 mesi si consuma pochissimo credito….
Mi piacerebbe che qualcuno del mestiere ci spiegasse il mistero.
Dario
Buongiorno Dario
Non ho informazioni certe per validare o smentire la sua tesi, anche se si tratta di un comportamento abbastanza anomalo che in qualche modo mi farebbe pensare in prima battuta ad un difetto della SIM o alla memoria piena.
Ho avuto esperienze di SIM ‘vecchie’ (molto più di 3 anni, comunque) che davano problemi – anche nei telefoni, non solo nei combinatori GSM, ma in genere per cause di memoria piena, che potrebbe essere anche il suo caso (ha controllato, vero?). Gli SMS in alcuni modelli sono salvati sulla SIM che, dopo 3 anni, potrebbe essersi riempita.
Ora, lei l’ha già sostituita (quindi ha risolto), ma ha provato a metterla in un cellulare e vedere cosa succede? Per chi dovesse avere lo stesso problema, in genere questa è la prima (e unica, forse) prova da fare: se ci sono blocchi o messaggi di sistema (tipo la memoria piena, appunto), il display del cellulare vi aiuterà a visualizzarli e a risolverli.
Se non funziona nemmeno nel telefono, allora è da cambiare.

domenica 16 dicembre 2012

Collegamento combinatore telefonico a linea ADSL


ciao mauro, ho intenzione di collegare il sistema di allarme di casa alla linea adsl tramite un combinatore telefonico via cavo, sapresti indicarmi la procedura corretta da attuare senza incorrere in errori…grazie marcello

Buongiorno Marcello

il combinatore telefonico si collega come un normale telefono, a monte di tutte le utenze (quindi, deve essere il primo apparecchio in cui entra la linea telefonica – per evitare che un altro apparecchio volontariamente o involontariamente gli tolga la linea). Per collegarlo dovrai utilizzare un normale cavo telefonico (RJ o tripolare a seconda della tua presa) che in genere viene fornito con il combinatore.

Se il collegamento e’ passante, come in fax ad esempio, la linea entra prima nel combinatore ed esce verso il telefono. Dipende in ogni caso dall’impianto (in una configurazione a stella dove ogni telefono ha la sua presa evidentemente questo requisito non si applica).

inoltre, se la tua linea ADSL prevede l’utilizzo di un filtro, questo va messo tra la spina e la presa – se non e’ già fornito con il combinatore, lo puoi acquistare separatamente.


Prolungamento dei cavi allarme e isolamento


salve,
innanzitutto complimenti x il forum, sono un installatore di impianti civili e non pratico di sistemi di sicurezza.
Ecco il mio problema: ho dovuto eseguire dei lavori in un appartamento in ristrutturazione dove era montato un allarme a filo, ho dovuto spostare dei rilevatori e ho passato i fili in tubazione mentre prima erano in una canalina.
Su richiesta del cliente ho adoperato gli stessi cavi, è qui nasce il problema, facendo un giro diverso alcuni cavi (quello della sirena esterna e quello della tastiera) non erano sufficientemente lunghi quindi ho dovuto fare dei collegamenti prolungandoli con i cavi che mi erano avanzati dai rilevatori(i cavi erano uguali).
Ecco la mia domanda: aver prolungato i cavi con dei collegamenti può causare dei problemi o malfunzionamenti al sistema dall’allarme?
La ringrazio anticipatamente
Salvo

Buongiorno Salvo

Giuntare i cavi che portano segnale non e’ mai un’operazione consigliabile, ma in alcuni casi purtroppo non e’ possibile farne a meno.

Da un punto di vista funzionale non ci sono in genere problemi, soprattutto se la tubazione e’ indipendente. Il problema a cui si espone e’ una possibile interferenza, visto che la giunta teoricamente non e’ mai isolata come il cavo originale e la schermatura viene interrotta.

Il consiglio quindi che le posso dare e’ di verificare che nelle giunte l’isolamento sia fatto molto bene e che non ci siano punti dove i conduttori possano essere disturbati da segnali parassiti esterni o indotti da altri cavi che passano vicini.



giovedì 13 dicembre 2012

Telecamere allarmate per protezione giardino

buon giorno   
ho una villetta con giardino con molte finestre (con tapparella) e porte.
All’interno ho un sistema volumetrico e i sensori alle tapparelle (con il filo) con sirena. Purtroppo in questi giorni ho subito due tentativi di furto e sto pensando di aggiungere un sistema volumetrico esterno. Avevo inizialmente pensato al sistema di telecamere ma mi sembra meno efficace proprio per la necessità di controllare sempre le immagini.
Lei cosa mi consiglia? La ringrazio 
Rita

Buongiorno Rita

Le telecamere potrebbero essere una soluzione – forse non la più comoda ed economica, nel suo caso. A lei infatti servirebbe un sistema di telecamere allarmate (chiamate in gergo motion detection), vale a dire delle telecamere che memorizzano l’immagine e segnalano una presenza quando le immagini appunto cambiano.

In questo modo non avrebbe la necessità di monitorare in continuo, ma solo nel caso in cui l’allarme sonoro (di solito un fastidioso beep) segnali una presenza – e in genere sul monitor di controllo viene visualizzata l’immagine della telecamera che e’ andata in allarme.
Si tratta comunque come le dicevo di sistemi abbastanza complessi da installare e bisogna utilizzare telecamere professionali con illuminazione adeguata soprattutto di notte.

Potrebbe prendere in considerazione delle barriere o dei sensori da esterno, da integrare con il suo sistema di allarme esistente, che coprano tutto il perimetro in modo da proteggere adeguatamente porte e finestre: non so se nel suo caso specifico possa essere meglio la barriera o il sensore, ma consultandosi con il suo installatore di fiducia sicuramente una delle due soluzioni risulterà valida.

Può sempre e comunque integrare anche con un paio di telecamere (senza motion detection) e soprattutto – visto che deve fare dei lavori – potrebbe approfittarne per far collegare l’eventuale allarme perimetrale all’accensione delle luci esterne della casa e del giardino: si ricordi che la luce e’ sempre un ottimo deterrente perché espone l’intruso ad eventuali avvistamenti da parte di vicini e passanti e comunque previene un temporaneo occultamento. E se ha la telecamera, può verificare facilmente cosa succede fuori casa senza dover uscire e quindi esporsi ad un pericolo anche personale.


Batteria sirena e temperature polari


Salve,
il mio vecchio impianto antifurto (inizio anni ’90), ha iniziato a far suonare le sirene durante una settimana particolarmente fredda dell’inverno scorso (temperature di -20 in provincia di Milano, in pianura, temperature molto inusuali).
Un installatore di impianti antifurto è venuto a casa nostra, ed ha tolto le batterie alle sirene, in modo che non suonassero più. Siccome questo autunno ci sono entrati i ladri 5 volte, abbiam deciso di realizzare un nuovo impianto antifurto. Sensori nuovi, centrali nuove, ma abbiamo mantenuto una sirena, siccome più rumorosa di quelle moderne. Infatti ora è fuorilegge per le eccessive emissioni rumorose.
L’installatore del nuovo impianto, è lo stesso che ci ha tolto le batterie delle sirene quando queste hanno iniziato a suonare (probabilmente impazzite per il freddo).
Ora mi chiedo se aver mantenuto una vecchia sirena, possa far ripresentare il problema delle sirene impazzite per via del freddo. A dire dell’installatore la cosa è molto improbabile, ma sinceramente ho dei dubbi a riguardo.
- Massimo

Buongiorno Massimo

Direi che in linea di massima sono d’accordo con il suo installatore, nel senso che e’ improbabile.

Il problema sembrerebbe in effetti legato alle batterie che tendono a dare problemi se esposte a temperature particolarmente rigide, soprattutto quando hanno già fatto parecchi cicli di ricarica – alcune volte anche a causa della qualità e delle caratteristiche della batteria stessa.

Improbabile comunque non vuol dire impossibile: se la particolare condizione climatica dovesse ripresentarsi (-20C non e’ una temperatura da tutti i giorni in provincia di Milano…) e la sirena dovesse nuovamente suonare anche con la nuova batteria, allora in effetti sarà necessaria la sostituzione – per altro abbastanza semplice visto che il cablaggio e’ comunque già presente e compatibile con il nuovo sistema. Ma anch’io, personalmente, di fronte alla sua richiesta di mantenere la vecchia sirena avrei fatto la stessa scelta.


lunedì 10 dicembre 2012

Eludere barriere infrarosso attivo


Buongiorno. Le barriere ad infrarossi attivi via filo possono essere messe fuori uso con un jammer? Inoltre, le grate apribili per essere resistenti devono aver euna chiusura particolare?Grazie
- Sonja

Buongiorno Sonja
ricevo spesso domande sulla possibilità di eludere i sensori: in teoria qualunque sensore (e intendo QUALUNQUE, cioè tutti) i sensori possono essere elusi – ma in pratica non e’ cosi facile come sembra.
Bisogna conoscere molto bene il sensore, sapere esattamente come funziona, avere attrezzature speciali e costose e anche un pizzico di fortuna.
Nel caso specifico delle barriere infrarosso attivo, se con jammer intende un trasmettitore radio su frequenze normali, non e’ possibile. L’infrarosso lavora in uno spettro diverso – servirebbe un jammer infrarosso. Ma anche con quello, il lavoro teorico e pratico che servirebbe e’ alla portata degli esperti, certo non del ladro comune. E se la qualità della barriera e’ buona, direi che e’ molto difficile: in genere sono prodotti cosi sensibili che si ha il problema opposto, vale a dire falsi allarmi anche in caso di interferenze involontarie (tipo quelle del sole).
La stessa considerazione vale per le grate: qualunque chiusura si può aprire, qualunque serratura i può’ forzare - e’ solo questione di in quanto tempo e con quali strumenti…

Problemi con la SIM del combinatore GSM


Cosa può essere successo che il mio allarme con combinatore GSM non mi avvisa più con messaggi all’ inserimento o chiamate in caso di eventi.
- Alina

Buongiorno Alina

La cosa più probabile e’ che abbia un problema sulla SIM:  usa una ricaricabile?
Ha controllato se ha ancora del credito sulla scheda o se per caso non e’ per qualche motivo bloccata? Provi a disalimentare il combinatore e ad estrarre la SIM; la metta nel suo cellulare e veda se funziona facendo una chiamata di prova. Oppure, se non vuole aprire il combinatore GSM, verifichi il credito usando il servizio online del suo gestore (ma non e’ sempre facile come operazione, dipende dal gestore…)

Probabilmente la causa e’ quella: non dovesse essere cosi, forse e’ il caso di sentire l’assistenza tecnica del suo impianto di allarme.

Codifica sensori allagamento


Ciao Mauro, Buongiorno e ben ritrovato.
Tempo fa ti ho chiesto per i sensori acqua via radio. Ora sono riuscito a trovare un fornitore che li vende con codifica a 24bit.
Le domande che ti pongo: 1) possono essere interfacciate a centrali 48 bit. ?
2) Mi chiarisci il concetto tecnico della codifica.
Tu mi avevi consigliato sensori ad onde convogliate per il controllo condominiale per risparmiare sulle centraline. Ora il problema è variato in quanto il progetto per Condomino prevede una centralina singola per appartamento con controllo d’allarme con sensore a contatto e sei sensori controllo allagamento.
Mauro grazie mille, so di chiederti una cosa un po assurda ma questa sera alle 20 ho la riunione condominiale, se riesci, altrimenti pazienza ne parleremo.
Vorrei cogliere l’occasione per ringraziarti ancora una volta ed inviare a Te e ai Tuoi Cari un Buon Natale e sereno anno Nuovo.
Cordialmente
Ivo

Buongiorno Ivo

scusa il ritardo nella risposta ma solo ora ho trovato il tempo per sedermi con calma e scrivere…

La codifica di solito e’ la lunghezza della stringa che contiene i messaggi dati: in pratica e’ il numero di bit (0/1) che trasportano informazioni quindi una codifica a 24 bit significa che un messaggio (una stringa) ha una lunghezza appunto di 24 bit (in teoria quindi potrebbe trasportare 2 elevato alla 23 codici, in pratica non e’ proprio cosi perché i codici in genere vanno a gruppi di bit significativi, ma la sostanza e’ questa).

La codifica perciò deve essere uguale (24 e 48 non si parlano), quindi non e’ possibile avere un sensore che trasmette a 24 e una centrale che ascolta a 48 (o viceversa) in quanto non saprebbero interpretare correttamente i messaggi.

Per quanto riguarda la nuova configurazione del progetto, credo che non ci siano problemi a fare tutto via radio con una comune centrale via radio e dei tx: collega il sensore di allagamento all’ingresso aux (come si fa con un normale sensore di apertura) e il gioco e’ fatto!

Grazie per gli auguri, che ricambio, e scusa ancora il ritardo.


martedì 4 dicembre 2012

Il ladro di polli

Buona sera,
vorrei dotarmi di un sistema antifurto wireless e curiosando su internet ho raccolto una serie di informazioni utili a fare alcune considerazioni che volevo condividere, così da cogliere anche le sue osservazioni.
Premetto che non rientro nella categoria di quelli che, se non comprano “quello che costa di più” non si sentono tranquilli, ma neppure nella categoria di quelli che vanno a caccia del prodotto extremly low cost nello scaffale del negozio cinese.
Osservo che i sistemi delle marche più rinomate nello specifico campo dell’antintrusione, offrono prodotti a doppia frequenza con tutte le peculiarità tecniche all’ultimo grido con prezzi davvero alti per l’utente medio. D’accordo, la sicurezza non ha prezzo,…. ma non sempre!
Un mio amico che da poco ha fatto installare un impianto, mi ha detto: ” guarda se vuoi un impianto buono e stare tranquillo quei 2000-4000€ li devi spendere” e mi ha consigliato alcune marche.
Con un po’ di ansia, ho preso tre di queste marche e ho provato a fare due conti per la mia casa (abitazione indipendente medio-grande): kit entry level + modulo GSM + una sirena esterna + qualche sensore aggiuntivo + qualche telecomando = oltre 2500€, senza installazione e passa la paura.
In seguito, ho voluto approfondire le mie ricerche e ho trovato altre marche che, a livello mondiale nell’elettronica e sensoristica hanno una reputazione più che eccellente, che offrono sistemi ad una sola frequenza a prezzi decisamente più contenuti.
Quello che ora mi chiedo è: “ma se spendo tanto,…ma proprio tanto di più, sono ugualmente tanto, ma proprio tanto più al sicuro?” il forte dubbio serpeggia!
Per esempio, cosa mi offre la tanto costosa doppia frequenza? A meno di improbabili fastidiose interferenze mi sembra di capire che offre al sistema una possibilità in più di funzionare, nel caso in cui il male intenzionato vuole entrarmi in casa attrezzato con un trasmettitore che genera una portante su una delle due frequenze; ma se il ladro è così “professionale” da preoccuparsi di oscurare una frequenza, significa che è un ladro tecnologico, se è così allora è anche aggiornato e sa che una sola portante non è sufficiente per mettere fuori uso un sistema a doppia frequenza,…ergo, un ladro veramente attrezzatto, viene con due trasmettitori,…uno per ognuna delle due frequenze, diversamente sarebbe un “ladro di polli”, cioè di quei ladri che non cercano di certo l’istituto di credito o la villa di Berlusconi, per cui una, due o tre frequenze,….sempre ladro di polli è!
A questo punto penso che, per la mia abitazione che tra l’altro è anche un po’ isolata dal centro abitato, lontana da qualsiasi genere di ripetitore radio ed ha come servizi wireless solo il modem wi-fi e il cancello elettrico, un buon impianto ad una sola frequenza potrebbe essere sufficiente;… Allora, impianto a 433 o 868Mhz?
Vedo pubblicità che esaltano l’ultima banda di moda (868Mhz) come l’ultimo ritrovato per prestazioni eccezionali, immunità ai disturbi e azzeramento dei falsi allarmi e, guarda caso, costa di più dei sistemi a 433Mhz considerati praticamente obsoleti; ho come il sospetto che, a meno di situazioni particolarmente affollate di servizi wireless a 433Mhz o particolari necessità di penetrazione strutture murarie, in tutta questa euforia sull’ultima banda radio, ci sia molto fumo e poco arrosto; in altre parole, i costruttori devono seguire la liberalizzazione della nuova banda dedicata ai sistemi antintrusione, tanto vale cogliere l’attimo e pubblicizzare a oltranza l’ultimo ritrovato.
Non vorrei sembrare irriverente verso chi sostiene con entusiasmo gli ultimi ritrovati tecnologici, ma vorrei evitare, per principio, di spendere soldi per qualcosa che non mi serve,…abbiamo comprato tutti negli anni ottanta un videoregistratore con mille funzioni di modifica immagine, queste funzioni le abbiamo pagate tutte, compresa la famosa funzione mosaico,….gallina beccami se qualcuno l’ha mai usata.
In sostanza restando nel mono banda mi verrebbe da dire, estremizzando, meglio un sistema a 433Mhz di qualità (le buone marche le conosco per motivi di lavoro, non vado certo in base alla simpatia), che un sistema a 868Mhz comprato per due soldi sul motore cinese Alibaba,… e il ladro di polli è servito!
Cordiali saluti, Paolo

Buongiorno Paolo

Grazie per il suo contributo: e’ un ottimo esempio per tutti i lettori che la prima cosa da fare quando si vuole affrontare il problema antifurto non e’ il solo confronto dei prezzi, ma l’analisi del rischio e della propria necessita’ di sicurezza. Abbiamo più volte scritto in questo blog che un sistema di allarme realizzato con materiale scadente o installato male equivale ad uno spreco di soldi, pochi o tanti che siano. Parimenti, cercare di trasformare la vostra casa in una specie di caveau di banca da film di spionaggio, oltre che una missione impossibile sarà una spesa eccessiva e sovradimensionata (= uno spreco).

Sulla doppia frequenza: da un punto di vista tecnico, il punto debole dei sistemi via radio e’ quello di non poter verificare in tempo reale, come fanno i sistemi via cavo, il tentativo di sabotaggio (il cosiddetto taglio cavi). La doppia frequenza e’ la risposta, sia tecnica che commerciale, per ovviare a questo ostacolo e rappresenta un grado di sicurezza maggiore, soprattutto rispetto a quei prodotti che non hanno elevate prestazioni e che purtroppo hanno un po’ scalfito la fiducia nei sistemi wireless sia da parte dei professionisti che degli utenti. Un buon sistema radio con rilevazione della saturazione della banda (anti-jamming) funziona bene anche con una singola frequenza.

Sulla 868MHz: non e’ solo una moda, ma essendo l’ultima arrivata e’ sicuramente meglio in termini di prestazioni. Non tanto per la frequenza, quanto perché, come in tutti i prodotti di elettronica, l’evoluzione e’ rapida e gli ultimi arrivati hanno in genere meno problemi e maggiori prestazioni. In genere, ma non sempre….
Pensi ai telefoni cellulari: prendiamo come esempio due modelli di successo – il vecchio Nokia N95 e uno smartphone . Lo smartphone e’ iperperformante e grazie alle sue app fa un mucchio di cose. La batteria di ultima generazione e’ avanti anni luce rispetto a quella dell’N95, ma e’ cresciuto il consumo da parte del display; la trasmissione dati, la velocità  di trasmissione, il processore… tutto migliorato (e di molto) e singolarmente meno caro (mi riferisco al costo industriale). Ma se le serve un telefono con una batteria che duri una settimana e non un giorno, fa meglio a comprarsi un N95!

Quindi, come lei, nemmeno io sono un detrattore delle nuove tecnologie, anzi. Ma concordo pienamente con lei sulle conclusioni: meglio un buon sistema di qualità (433 o 868, non e’ qui la differenza) per le sue necessita’ di sicurezza che un prodotto alla moda con mille funzioni che a lei non servono.

lunedì 3 dicembre 2012

Interferenze sensori infrarosso


Salve mauro, cercando in rete qualche risposta esauriente mi sono imbattuta nel suo blog, che ho trovato subito molto utile e vorrei approfittare della sua competenza per dissipare qualche dubbio.
Sono in procinto di installare a casa mia un allarme senza fili, premetto che non sono un tecnico e vorrei sapere se i componenti che sto per installare sono veramente validi o lo sono solo per il venditore, non scriverò la marca per rimanere in linea con la direttiva del sito, ma solo alcune specifiche, tra qui il grado di protezione che non saprei come valutare.
Ma quello che mi piacerebbe sapere con certezza, considerando che ho letto e sentito pareri discordanti in materia e se posso installare due rilevatori volumetrici (nello specifico quelli descritti) nella stessa stanza, senza incorrere in falsi allarmi, il locale è molto grande e per ovviare alle zone d’ombra causate da una semi parete e un corridoio con muri alti 160 cn. i due sensori inevitabilmente in alcune zone si sovrapporranno intersecando i loro raggi.
L’impianto e molto semplice i rilevatori a tendina andranno installati sul voltino tra la finestra e le persiane (scuri) che sono in alluminio, così che potò muovermi e avere una sicurezza anche con le finestre aperte,
I rilevatori volumetrici ad infrarossi andranno a protezione dei locali interni e della centrale d’allarme quando in casa non c’è nessuno. ( ovviamente in concomitanza con quelli alle finestre )
Telecomando a 4 pulsanti
Dotato della funzione rolling-code sui comandi,
Trasmettitore radio TwinBand® 800/400 MHz
4 pulsanti programmabili (Spento Totale / Acceso Totale / Acceso Gruppo 1 / Acceso Gruppo 2)
Grado di protezione: IP55 – IK04
Rivelatore a doppio raggio infrarosso ad effetto tenda con una coppia di rivelatori ad infrarossi passivi.
Tecnologia radioTwinBand® 400/800 MHz
Compensazione automatica della temperatura
Auto protezione contro l’apertura e la rimozione
Gradi di protezione: IP54
Zone di rilevazione: 4
Temperatura di funzionamento: da –20 °C a +50 °C
Rivelatore volumetrico ad infrarossi (19 raggi, con copertura 12 m, 90°)
Trasmettitore radio TwinBand® 400/800 MHz
funzione conta impulsi
Gradi di protezione: IP31 – IK04
Rilevazione tramite lente Fresnel. 19 raggi, 12 m, 90°
Temperatura di funzionamento: da – 10 °C a + 55 °C
Allarme termico – 5°
Combinatore telefonico GSM
Grado di protezione IP31: uso interno
Trasmettitore e ricevitore radio TwinBand®
Modo di trasmissione: vocale, digitale, SMS o GPRS
Centrale d’allarme supervisionata con sirena incorporata
Grado di protezione: IP31 – IK04
Protezione antimanomissione alla rimozione e ai disturbi radio
Trasmissione radio TwinBand® 400/800 MHz
20 rivelatori, 10 organi di comando, 10 mezzi di dissuasione
Tastiera di controllo con transponder e
Rolling code dei comandi
Autoprotetta contro l’apertura, il distacco e i tentativi di digitazione dei codici
Gradi di protezione: IP 53 – IK 07
Trasmissione radio TwinBand® 400/800 MHz
Sirena esterna con lampeggiante Livello del suono 105 dB(A) a 1 m
Gradi di protezione: IP 54 – IK 07
Temperatura di funzionamento: da – 25 °C a + 70 °C
- Kriss

Buongiorno Kriss

I sensori infrarosso non emettono, ma rilevano passivamente la presenza all’interno del raggio d’azione e quindi non creano problemi se installati in due parti della stessa stanza, come nel suo caso, separate da una paretina. Sono i sensori doppia tecnologia (infrarosso+microonda) che possono dare problemi di interferenza, ma non e’ il suo caso.

Il grado di protezione si riferisce alla protezione dell’involucro (il contenitore plastico, per capirci) del singolo componente (sensore, centrale, etc.) e quindi non e’ particolarmente determinante per l’analisi della sicurezza dell’impianto: serve solo a capire quanto e’ robusto in caso di attacco e quanto e’ impermeabile alla polvere ed all’acqua. Al netto della sirena esterna, non credo che faccia una sostanziale differenza per gli altri componenti.

Per il resto, dalle specifiche che mi ha inviato, direi che si tratta di materiale buono, adatto per un’installazione in appartamento con livello di rischio medio-basso.


Cavi allarme in tubazioni rete elettrica


Non ho trovato quanto sto per chiedere oppure non ho capito alcune risposte. Ho acquistato casa adesso ma questa era già pronta a luglio. Non era presente nessuna predisposizione e quindi ho potuto fare ben poco. Nei muri ho fatto fare delle tagliole per portare in varie posizioni della casa dei corrugati di 20mm per potere posizionare rilevatori volumetrici. Praticamente dalle varie prese nei vari ambienti partono ora i tubi. Alla fine i vari cavi dell’impianto passerebbero nelle stesse canaline dei cavi elettrici. Mi viene detto che questa cosa non è a norma anche se moltissime installazioni sono fatte in questo modo. Le chiedo se è vero quanto mi viene detto. Le chiedo se l’impianto può funzionare comunque. Le chiedo se in caso di denunce , l’assicurazione potrebbe fare delle storie trovandosi un impianto fuori norma. la ringrazio per l’aiuto. lorenzo

Buongiorno Lorenzo

Nella tubazione dove passa la corrente non possono passare cavi di segnale (come quello dell’antifurto) con isolamento dello stesso grado (tipicamente il grado 2). Quindi, si, e’ vero – ma in parte. Per avere un impianto certificato e a norma basta che richieda al suo installatore di utilizzare cavi con isolamento adeguato (il Grado 4, quello blu, se ricordo bene – ma verifichi con l’installatore).

In teoria l’impianto potrebbe anche funzionare bene, ma il problema e’ che se si genera un’interferenza elettrica sulla linea – per via di un carico o di una sovratensione, ad esempio, si porta il disturbo in centrale e questo potrebbe generare un falso allarme. Le confermo anche che in molte installazioni i cavi convivono, ma se e’ per questo ci sono anche case dove le prese della corrente non sono a norma e magari manca anche il salvavita: finché non succede niente va tutto bene, quando ci rimane attaccato nasce il problema…

Per le denunce (furto, immagino) il problema non credo esista: se l’impianto non e’ certificato e a norma l’assicurazione generalmente non lo considera. E se cosi dovesse essere (cioè che lo riconoscono senza richiedere il certificato) e’ SICURO che in caso di furto le fanno la perizia e le dicono che non pagano perché non e’ a norma.


domenica 2 dicembre 2012

Falsi allarmi ripetuti con sensore infrarosso


Salve a tutti,
vi scrivo per chiedervi un consiglio su un falso allarme che si ripete ogni tanto al mio antifurto.
Ho installato una PROTEC4 con sensori IR2 prodotti della CIA, inoltre ho sensori anche sulle finestre e porte di ingresso.
Ogni tanto c’è una zona interna che mi fa scattare l’antifurto, nell’ultimo w-e me lo ha fatto scattare sabato sera e domenica mattina circa ogni 12 ore.
Quando l’antifurto è inserito per meno tempo sembra non dare problemi, ho verificato i vari sensori e sembrano funzionare tutti od almeno sono in grado di rilevare la presenza e mandano l’informazione alla centrale.
Premetto che ogni sera attivo l’antifurto solo sulla zona perimetrale ed ad oggi non ho mai avuto problemi.
Ieri sera ho verificato i sensori e mi sembrava che ognuno di essi avesse una regolazione della sensibilità diversa anche se le stanze erano di medesima dimensione e per evitare problemi l’ho settata al minimo (in questo caso è meno sensibile?).
Come posso provare i vari sensori? Potrebbero surriscaldarsi oppure essere attivati da un lampadario che si muove oppure da uno specchio posto di fronte ad un sensore?
Ultima nota, ogni volta che scatta provo a disinserirlo via combinatore ed a reinserilo e l’antifurto sembra andare bene salvo poi andare in allarme nuovamente come descritto precedentemente basi ogni 12 ore (ma non è un conteggio certo)
Spero in un vostro consiglio sul da farsi.
Grazie
Epez

Buongiorno Epez

Per prima cosa, sarebbe interessante sapere perché lei ha un lampadario che si muove davanti ad un sensore ad impianto inserito… e comunque, no, non credo sia questa la causa visto che si tratta di un sensore infrarosso.

Nemmeno lo specchio mi sembra possa essere causa di falsi allarmi, tanto meno un improbabile surriscaldamento  i sensori sono progettati per essere sempre alimentati e quindi per avere una condizione di deriva termica su un componente si dovrebbero raggiungere temperature molto elevate – sicuramente di origine climatica esterna al sensore.

Trattandosi di un problema sull’IR, che non e’ attivo quando lei ha solo il perimetrale inserito, la cosa più normale che ipotizzerei e’ un semplice guasto del sensore. Potrebbe essere un disturbo sull’alimentazione visto che mi dice che esiste una certa ripetitività nella frequenza dei falsi allarmi, ma in prima battuta sarei più propenso per la prima ipotesi.

Provi ad escludere il sensore in modo da essere sicuro che la fonte degli allarmi e’ quella: se non dovessero più esserci problemi, sostituisca il sensore e con molta probabilità i falsi allarmi non si ripresenteranno.


Antifurto invisibile per edicola


buongiorno, ho un paio di domande: io ho un’edicola e vorrei un antifurto a chiamata per serrande(sa quelle grosse grige dei negozi), vorrei che mi arrivasse la chiamata se la mia serranda viene alzata o manomessa visto che nell’edicola c’è ben poco da rubare e il danno maggiore è prorpio quello alla serranda,poi vorrei farle un’altra domanda,la seconda domanda è se esistono gli antifurti “invisibili” nel senso che il ladro non sa che c’è perchè non si vede e quindi non puo’ manometterlo o staccarlo, poi un’altra cosa che mi fa soppesare l’idea dei professionisti: ho sentito molte e molte voci che dicono che sono proprio loro a far sapere ai ladri chi mette gli antifurti e come disattivarli, io da ignorante in materia non vorrei mai metterlo e poi pentirmi dei professionisti, scusi le domande  grazie in anticipo buona giornata – Serena

Buongiorno Serena

per la serranda non ci sono grossi problemi: basta installare uno o più contatti di apertura (magnetici, meccanici o di vibrazione) e collegarli ad un allarme con combinatore telefonico cellulare per la chiamata telefonica. Si tratta di un impianto abbastanza semplice che qualunque installatore può  effettuare in fretta e con un costo sicuramente contenuto.

Se vuole rendere il sistema ‘invisibile‘ basta non installare la sirena esternamente - può usare una centrale compatta con sirena a bordo ad esempio, attivabile dall’interno con un radiocomando o con un inseritore con ritardo di ingresso/uscita.

Per quanto riguarda la seconda parte, credo che si possa smentire questa leggenda metropolitana abbastanza facilmente pensando che, se così fosse, si farebbe in fretta a collegare gli episodi di furti con i mandanti e tutti gli installatori professionisti sarebbero senza lavoro…