Buongiorno Mauro,sto controllando il consumo del mio impianto antifurto. Tra centrale, espansore, trasmettitore telefonico, tastiere di programmazione(6), sensori interni di movimento (10), barriere alle finestre (13) ecc. ecc. ho scoperto di consumare 66 watt/ora (misurati) che moltiplicati per 24 ore e per 365 giorni all’anno fanno un bel numero di Kw.Il conteggio è stato eseguito ad allarme disattivato. Ti chiedo se è possibile spegnere completamente l’antifurto quando la casa è abitata senza danneggiare le batterie o l’impianto. Diciamo dalle 8 di mattina alle 20 di sera. L’impianto è un Rokonet serie ProSYS a 6 zone.Di solito quanto durano le batterie senza alimentazione?E quale parte dell’impianto è alimentata con batterie (centrale, espansore, tastiere, sirena,…)
Grazie per una risposta
Mauro
Buongiorno Mauro
Diciamo che togliere completamente l’alimentazione in maniera regolare e sistematica ad un impianto di allarme non è proprio un’operazione consigliabile… Onestamente non mi sono mai posto il problema (e credo che come me nessun progettista di prodotti lo abbia fatto) di lasciare la centrale ed il resto dell’impianto totalmente senza alimentazione in quanto, per definizione, un impianto dovrebbe sempre essere acceso (per mantenere vivo il circuito di anti-manomissione).
Detto questo, la prima considerazione che viene spontanea è che le sirene, togliendo il segnale di blocco, si mettono a suonare. Se disalimenti solo l’alimentazione primaria, togliendo corrente, la batteria tiene attivo l’impianto ma – quando rimetti corrente, l’alimentatore ricarica le batterie quindi nel computo del consumo non credo cambi molto.
Per quanto riguarda l’autonomia, in genere si dovrebbe garantire un funzionamento almeno per 48 ore: nel tuo caso, sapendo il consumo, il conto è presto fatto – basta che guardi la capacità della tua batteria e vedrai subito quale autonomia ti garantisce. Considera che le batterie in centrale alimentano tutte le periferiche dell’impianto, mentre quelle delle sirene servono solo per far suonare in caso di allarme.
Ci sono poi altre considerazioni secondarie: i dati di programmazione sono salvati su memorie permanenti, ma alcuni potrebbero non esserlo (tipo: lo storico degli eventi); ora non saprei nello specifico della tua centrale, ma alcune volte si usano memorie meno costose e più capienti che vengono tenute vive da una piccola batteria tipo quella degli orologi o dei computer (sulla cui effettiva durata e affidabilità non metterei la mano sul fuoco…), batterie che vanno bene in un caso estremo ma che non sono fatte per sostenere regolari cicli di scarica come quello da te ipotizzato. Anche l’orologio di sistema ha bisogno di essere costantemente alimentato – un dettaglio, ma comunque significativo per lo storico degli eventi.
La situazione è anomala e queste sono le prime riflessioni a caldo che mi sono venute in mente, ma non escludo che possano esserci altri problemi. Capisco il problema e la tua giustificata preoccupazione, ma non credo che questa possa essere una soluzione percorribile.