mercoledì 26 gennaio 2011

Mettere in sicurezza la casa con inferriate

Riceviamo da una gentile lettrice questa domanda:
Buongiorno, sto pensando di mettere in sicurezza la mia casa, in quanto recentemente nella zona ci sono stati vari furti. Il mio appartamente è situato a piano terra di una casa singola, non isolata, abitata anche da un’altra famiglia. Ha solo 4 finestre e il portone d’ingresso da difendere. Gradirei un parere circa la scelta del sistema di sicurezza, inferriate fisse o un sistema di allarme. Mi hanno consigliato un sistema d’allarme perchè la casa non è isolata e del tipo filiare perchè più sicuro di uno via radio. Quindi mi hanno escluso le inferriate. Io non sono convinta. Opterei per le inferriate fisse + un sistema di allarme via radio alle persiane di alluminio. Ho considerato il fatto che anche se dovesse suonare l’allarme, non sarebbe comunque un ostacolo fisico per un ladro più audace che potrebbe ugualmente intrufolarsi per qualche minuto, mentre invece se oltre alla sirena di allarme si trovasse davanti anche un’inferriata da smontare, forse gli passerebbe la voglia! E’ esagerata la mia scelta?
Grazie in anticipo per i suoi consigli.
Sono d’accordo con Lei che le inferriate possono sia funzionare da deterrente, sia comunque ritardare o impedire l’ingresso ‘facile’ di un eventuale ladro — e, se fossi in lei, le monterei assolutamente. Per altro, questo le permette anche di avere un minimo di sicurezza quando è in casa e vuole tenere le finestre aperte ed anche la notte, poiché il rumore generato ed il tempo necessario per manomettere le inferriate sicuramente non giocano a favore dei malintenzionati.
Per quanto riguarda la parte antifurto il mio consiglio è di installare i contatti tapparella (via cavo se ha la predisposizione o via radio) eventualmente con l’aggiunta di un sensore volumetrico per l’interno (non si sa mai!) ed un combinatore telefonico per avvisarla in caso di intrusione.
La scelta del filare o del senza fili, se sono prodotti di qualità, non varia il grado di sicurezza ma solo il tempo di installazione ed i costi — come potrà approfondire anche in questo post.

domenica 23 gennaio 2011

Sensori subsonici per antifurto casa


Riceviamo da un lettore:

Buongiorno
dopo aver subito un furto in casa, per fortuna di lieve entità e con pochi danni, il giorno successivo si è presentato un rappresentate di antifurti chiedendo un appuntamento per una dimostrazione del suo “esclusivo” antifurto, unico al mondo. Visto che era senza impegno, io e la mia compagna, abbiamo accettato e pochi giorni dopo è venuto a casa nostra.
Dopo circa un’ora dove ha parlato, tramite uso di ritagli di giornale, di tutti i tipi di furti (giocando sulla paura del cliente) ha iniziato a parlare del suo antifurto che funziona solo installando una centrale al muro ma senza sensori alle porte o finestre. E’ sufficiente lasciare socchiuse le porte interne che riesce a memorizzare il perimetro dell’appartamento e si attiva anche se qualcuno prova a forzare l’ingresso. All’interno poi, anche se attivo, possiamo muoverci liberamente. Poichè siamo a piano terra e circondati da giardino ci ha proposto in alternativa di installare dei “radar” intorno casa, pilotati da una centralina interna che si attivano quando qualcuno si avvicina a casa (si accorgono solo degli esseri umani ma non si attivano se si avvicinano degli animali. Alla fine di tutto abbiamo chiesto più volte il costo ma non ce l’ha dato (!!!) a meno che non gli avessimo fatto capire che avremmo scelto il suo prodotto! Magari il loro prodotto sarà pure all’avanguardia, ma per principio credo che sceglierò un’altro tipo dopo aver contattato più ditte e fatte le mie valutazioni. Che cosa ne pansa di questo comportamento? E’ normale?
il sistema a cui si riferisce è basato su sensori subsonici o infrasuono, sensibili alla variazione di pressione. In particolare, l’infrasuono è un’onda sonora con frequenza di vibrazione inferiore alla soglia di udibilità dell’orecchio umano che però può essere facilmente percepito da un ricevitore tarato su quella frequenza. Il sensore “sente” le frequenze prodotte dall’apertura di una porta o di una finestra e genera un allarme. I sensori subsonici invece ‘memorizzano’ la pressione presente in un ambiente chiuso e ne rilevano la variazione, sempre in caso di apertura di una porta o di una finestra.
Introdotta negli anni ’80 sul mercato, ormai da diversi anni questo tipo di tecnologia non viene più molto utilizzata nei sistemi di allarme in quanto, benché semplice da installare ed abbastanza economica, l’affidabilità dei sensori è molto ridotta e la taratura per evitare i falsi allarmi non è così immediata da effettuare. Inoltre il funzionamento è legato alla definizione dell’area da proteggere ed alla stabilità della pressione all’interno — e questo non è sempre il caso: una finestra lasciata socchiusa, una presa d’aria dall’esterno (camino, ventola di areazione), il passaggio di camion e autobus, qualunque cosa basta per rendere inefficace il sensore.
L’applicazione ideale per questi prodotti sono locali chiusi particolari (cantine, interrati, garage…) dove non ci sono spostamenti d’aria e gli ingressi sono ridotti, ma ormai le alternative con miglior rapporto qualità/prezzo sono tali e tante (infrarosso, doppia tecnologia, microonda planare, barriere – giusto per dirne qualcuna) che non hanno più una grande applicazione commerciale.
Per essere costruttivi, Le dico che può trovare degli ottimi sistemi di allarme, omologati ed affidabili, per lo stesso prezzo (o forse inferiore, visto che non le hanno fatto il preventivo!) con tanto di installazione e garanzia. E sfruttando la parzializzazione giorno/notte potrà muoversi liberamente in casa anche con l’impianto perimetrale inserito.
Per quanto riguarda il comportamento del venditore, credo che questi atteggiamenti di terrorismo psicologico (i ritagli di giornale, le narrazioni di furti clamorosi subiti nelle vicinanze, etc.) siano quanto di più squalificante ci sia nel settore. La sicurezza della propria casa è importante e purtroppo – come per altre cose – spesso lo si capisce quando ormai è tardi. Ma la sua scelta di contattare altre ditte e fare le opportune valutazioni in merito è ineccepibile.

giovedì 20 gennaio 2011

Dichiarazione di conformità per impianto di allarme


Riceviamo da un installatore questo quesito:
un installatore che installa un impianto d’allarme/antieffrazione/antifurto o antintrusione con prodotti marcati solo CE e non conformi alle 79xx nella dichiarazione di conformità COSA SI INVENTA cioè cosa scriverà alla voce “seguito la norma tecnica applicabile all’impiego”?
La considerazione fondamentale da fare è che la dichiarazione deve rispettare GLI OBBLIGHI di Legge. Se la norma è volontaria, Lei può benissimo scegliere, sotto la sua responsabilità, di non seguirla — applicando il principio della Regola dell’Arte. E dichiarerà quindi che ha seguito le norme obbligatorie, come previsto dalla Legge in vigore – quindi quelle relative alla parte elettrica ed eventualmente quella telefonica se ha collegato un combinatore.
Se poi vorrà, volontariamente, certificare la conformità anche alla 79-3, lo aggiungerà nella dichiarazione; ma se decide di non farlo non dovrà inventarsi nulla perchè la sua dichiarazione è assolutamente in regola anche così.

giovedì 13 gennaio 2011

Allarme perimetrale: wireless o con i fili?


Riceviamo da un lettore:
Sto pensando di metter su un “perimetrale”, non so ancora se wireless o a filo, perchè mi sembra il migliore. Pensavo a sensori a doppia tecnologia, direi 3 coppie, più ovviamente centralina programmabile e sirena esterna. Quanto potrebbe costare secondo voi? un paio di domande da ignorante del settore: se l’allarme funziona solo la sera/notte, durante il giorno il ladro può manomettere i sensori esterni? se i ladri staccano il contatore enel cosa succede?
Iniziamo con le risposte sul funzionamento di un sistema di allarme: quando un sistema non è inserito – quindi se è attivo solo la notte, ad esempio, la centrale controlla comunque che tutte le periferiche (sensori, sirene, etc.) siano protette da tentativi di manomissione quali l’apertura dell’involucro o il taglio cavi. Questa funzione chiamata anti-manomissione o anti-tampering in inglese, viene comunemente anche identificata come 24 ore (24h) proprio perché è sempre attiva anche quando l’impianto è disinserito. Bisogna però sottolineare che in genere l’impianto è disattivo quando si è in presenza dei legittimi occupanti della casa — ed è perciò difficile che qualcuno riesca a manomettere un sensore ad impianto anche disattivato. Nel caso di sensori da esterno questa premessa potrebbe non essere vera e quindi sarebbe opportuno (qualora l’area fosse totalmente incustodita) lasciarli attivi.
Nel caso invece di assenza di alimentazione primaria (scollegamento del contatore che, purtroppo!, ora viene installato all’esterno delle case senza alcuna protezione), la centrale commuta automaticamente sull’alimentazione secondaria (batteria) e continua a funzionare normalmente. L’assenza dell’alimentazione di rete causa solo una segnalazione tecnica (un led acceso o un messaggio sulla tastiera), che può anche essere trasmessa remotamente a mezzo combinatore telefonico o comunicatore digitale, in modo che si possa provvedere al ripristino. Nel caso in cui non ci sia tensione di rete al momento dell’inserimento dell’allarme, l’impianto non si dovrebbe attivare in quanto inibito dalla centrale, che segnalerà opportunamente il problema.
Veniamo al preventivo: se parliamo di 3 sensori doppia tecnologia da esterno + una centrale + una sirena da esterno + batterie, cavi, etc, tutto filare, l’ordine di grandezza del costo del materiale si dovrebbe aggirare tra i 750 ed i 1000 euro. Per l’installazione dipende dal tempo, ma questa è una valutazione che può farle l’installatore solo in fase di preventivazione e sopralluogo.
Ovviamente la scelta del wireless senza fili fa crescere i costi del materiale e di consumo, ma riduce quella di installazione — credo comunque che in una configurazione di questo tipo sia sempre preferibile a livello economico il sistema filare.

mercoledì 5 gennaio 2011

Il perimetro prima di tutto

I sistemi perimetrali sono tra le tecnologie più richieste in materia di sicurezza poiché rappresentano una risposta specifica al bisogno di protezione e, in particolare, di protezione esterna di un'area. 
Riuscire a dare l'allarme e a intervenire prima che l'intruso raggiunga la propria casa, industria o proprietà, significa infatti avere la possibilità di limitare danni a cose e persone in modo significativo...

Leggi tutto l'articolo: Il perimetro prima di tutto

martedì 4 gennaio 2011

Sistema di allarme wireless 'portatile'

Riceviamo da un nostro lettore una richiesta per un sistema di allarme wireless 'portatile':
Vorrei dei semplici sensori anti apertura porte che siano collegati wireless ad una centralina pero’ portatile e che non suonino con sirena ma che facciano un discreto bip nella centralina in oggetto comunicando quale sensore ha suonato… ho provato a chiedere a piu’ installatori ma mi parlano di centraline fisse con sirena da installare con tecnici, cosa che non voglio… grazie.
Credo che il problema stia nella centrale ‘portatile’, perché a livello di sensoristica qualunque contatto di apertura via radio (o anche sensore volumetrico IR a protezione della porta) fa il caso suo.
Esattamente, con ‘portatile’ che cosa intende? Perché le centrali di allarme sono progettate per essere installate in una posizione fissa e quindi ovviamente i tecnici con cui ha parlato avranno avuto problemi a suggerirle qualche prodotto. Dove deve trasportare questa centrale? A che distanza? Ogni quanto tempo? E quante porte deve controllare?
Da queste risposte possiamo capire se esiste una soluzione pratica e conveniente o se bisogna andare più a fondo…
Per esempio, nel caso in cui si tratti di quattro, cinque porte (una più, una meno non fa differenza — ma dieci sì) allora potrebbe semplicemente prendere una qualunque centrale via radio, meglio se alimentata totalmente a batteria, ma anche con alimentazione di rete andrebbe bene, ed alloggiarla in un contenitore che ne agevoli il trasporto: sto pensando a quelle valigie imbottite di gommapiuma sagomabile che si usano per gli strumenti, ad esempio. Portando l’antenna all’esterno della valigetta e collegando un piccolo buzzer (se non già in dotazione per il pre-allarme) ed eventualmente portando l’alimentazione di rete con cavo e spina, avrebbe la segnalazione acustica dal buzzer e quella visiva sul pannello della centrale — informazione che diverse centrali offrono con un semplice LED che si accende in caso di allarme.
Chiaramente il vincolo è la portata radio dei sensori: per questo motivo le chiedevo a che distanza deve trasportarla. Se passa da una stanza all’altra nel raggio di 10 metri non dovrebbero esserci problemi, se la ri-posiziona a 30 metri di distanza, i sensori potrebbero non arrivare a comunicare l’allarme in quanto fuori copertura radio.
Spero di esserle stato di aiuto, ma se ci fornirà qualche dettaglio in più – soprattutto relativo alle domande di cui sopra, sarò lieto di verificare con lei la fattibilità di una piuttosto che un’altra soluzione.