Visualizzazione post con etichetta senza fili. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta senza fili. Mostra tutti i post

domenica 24 marzo 2013

Interferenza su sensori wireless

Salve ,ho un problema con i sensori magneteci wirelles,di notte dalle 2.40 alle 3.00 variando di alcuni minuti,il sensore finestra, sono 2 collegati con la stessa frequenza,si attivafacendo scattare l’allarme,ma quando vado a controllare non succede nulla,le finestre,le persiane e le grate sono intatte e chiuse!!!Non riesco a capire il problema.
Grazie in anticipo. -Simona
Buongiorno Simona
tipicamente la situazione da lei descritta è generata da un’interferenza: la regolarità dell’orario e la ripetitività dell’evento sono indici abbastanza frequenti di falsi allarmi di questo tipo.
Detto questo, si tratta però di situazioni difficili da identificare perché bisognerebbe capire che cosa è che esattamente a quell’ora causa l’interferenza… e alle 3 del mattino non è proprio la cosa più comoda da fare!
Provi, provvisoriamente, ad escludere per un paio di notti quel sensore finestra che causa l’allarme – giusto per essere sicuri che sia proprio quello il problema, togliendo la batteria. Se i falsi allarmi cessano e poi, re-installando la batteria, tornano a presentarsi alla stessa ora, provi a spostare il sensore o a schermarlo dall’esterno.
Si tratta di tentativi empirici che in qualche caso, ma non sempre, risolvono il problema ma, nel caso non dovesse funzionare, sarà necessario contattare l’installatore per un’analisi più accurata o, eventualmente, il posizionamento di un’antenna esterna in posizione diversa.

lunedì 4 febbraio 2013

Interferenze radio


salve io ho installato a casa un impianto di allarme via radio, con sensori volumetrici e non applicati nelle stanze e sulle porte.successivamente ho attivato un contratto adsl con il router wifi, il mio problema è che se mi sposto con il pc nel soggiorno non riesco a collegarmi ad internet, può essere che in soggiorno essendoci il ripetitore wifi dell’allarme vada in contrasto con il router dell’adsl. se invece, mi sposto in cucina quindi esco dal soggiorno navigo in tranquillità.come posso risolvere il problema? - Marco

Buongiorno Marco

in teoria i due sistemi dovrebbero viaggiare su frequenze diverse: l’allarme sui 433 o 866 MHz, il router wi-fi sui 2.4GHz (alcuni 5GHz). Esistono anche dei sistemi allarme su quella frequenza, soprattutto video – provi a vedere il suo su che frequenza opera.

Sono abbastanza scettico che si tratti comunque di un problema di interferenza (anche se nel campo wireless non si può escludere mai nulla): se peró perde il segnale wi-fi in cucina mentre é fermo seduto al tavolo risulta difficile pensare che l’allarme, che in quel momento sicuramente non trasmette, possa in qualche modo interferire.

Probabilmente si tratta di qualcosa di diverso (un ostacolo, una riflessione) che impedisce al segnale di giungere quella zona del suo appartamento. Se ha un telefono Android, scarichi questa applicazione gratuita così potrà vedere se é il campo che si riduce o se magari si sovrappone sullo stesso canale il wi-fi del vicino. Oppure, provi a cambiare canale sul router wi-fi (vada verso il 14 che di solito é più libero) e verifichi la nuova copertura del segnale.


martedì 4 dicembre 2012

Il ladro di polli

Buona sera,
vorrei dotarmi di un sistema antifurto wireless e curiosando su internet ho raccolto una serie di informazioni utili a fare alcune considerazioni che volevo condividere, così da cogliere anche le sue osservazioni.
Premetto che non rientro nella categoria di quelli che, se non comprano “quello che costa di più” non si sentono tranquilli, ma neppure nella categoria di quelli che vanno a caccia del prodotto extremly low cost nello scaffale del negozio cinese.
Osservo che i sistemi delle marche più rinomate nello specifico campo dell’antintrusione, offrono prodotti a doppia frequenza con tutte le peculiarità tecniche all’ultimo grido con prezzi davvero alti per l’utente medio. D’accordo, la sicurezza non ha prezzo,…. ma non sempre!
Un mio amico che da poco ha fatto installare un impianto, mi ha detto: ” guarda se vuoi un impianto buono e stare tranquillo quei 2000-4000€ li devi spendere” e mi ha consigliato alcune marche.
Con un po’ di ansia, ho preso tre di queste marche e ho provato a fare due conti per la mia casa (abitazione indipendente medio-grande): kit entry level + modulo GSM + una sirena esterna + qualche sensore aggiuntivo + qualche telecomando = oltre 2500€, senza installazione e passa la paura.
In seguito, ho voluto approfondire le mie ricerche e ho trovato altre marche che, a livello mondiale nell’elettronica e sensoristica hanno una reputazione più che eccellente, che offrono sistemi ad una sola frequenza a prezzi decisamente più contenuti.
Quello che ora mi chiedo è: “ma se spendo tanto,…ma proprio tanto di più, sono ugualmente tanto, ma proprio tanto più al sicuro?” il forte dubbio serpeggia!
Per esempio, cosa mi offre la tanto costosa doppia frequenza? A meno di improbabili fastidiose interferenze mi sembra di capire che offre al sistema una possibilità in più di funzionare, nel caso in cui il male intenzionato vuole entrarmi in casa attrezzato con un trasmettitore che genera una portante su una delle due frequenze; ma se il ladro è così “professionale” da preoccuparsi di oscurare una frequenza, significa che è un ladro tecnologico, se è così allora è anche aggiornato e sa che una sola portante non è sufficiente per mettere fuori uso un sistema a doppia frequenza,…ergo, un ladro veramente attrezzatto, viene con due trasmettitori,…uno per ognuna delle due frequenze, diversamente sarebbe un “ladro di polli”, cioè di quei ladri che non cercano di certo l’istituto di credito o la villa di Berlusconi, per cui una, due o tre frequenze,….sempre ladro di polli è!
A questo punto penso che, per la mia abitazione che tra l’altro è anche un po’ isolata dal centro abitato, lontana da qualsiasi genere di ripetitore radio ed ha come servizi wireless solo il modem wi-fi e il cancello elettrico, un buon impianto ad una sola frequenza potrebbe essere sufficiente;… Allora, impianto a 433 o 868Mhz?
Vedo pubblicità che esaltano l’ultima banda di moda (868Mhz) come l’ultimo ritrovato per prestazioni eccezionali, immunità ai disturbi e azzeramento dei falsi allarmi e, guarda caso, costa di più dei sistemi a 433Mhz considerati praticamente obsoleti; ho come il sospetto che, a meno di situazioni particolarmente affollate di servizi wireless a 433Mhz o particolari necessità di penetrazione strutture murarie, in tutta questa euforia sull’ultima banda radio, ci sia molto fumo e poco arrosto; in altre parole, i costruttori devono seguire la liberalizzazione della nuova banda dedicata ai sistemi antintrusione, tanto vale cogliere l’attimo e pubblicizzare a oltranza l’ultimo ritrovato.
Non vorrei sembrare irriverente verso chi sostiene con entusiasmo gli ultimi ritrovati tecnologici, ma vorrei evitare, per principio, di spendere soldi per qualcosa che non mi serve,…abbiamo comprato tutti negli anni ottanta un videoregistratore con mille funzioni di modifica immagine, queste funzioni le abbiamo pagate tutte, compresa la famosa funzione mosaico,….gallina beccami se qualcuno l’ha mai usata.
In sostanza restando nel mono banda mi verrebbe da dire, estremizzando, meglio un sistema a 433Mhz di qualità (le buone marche le conosco per motivi di lavoro, non vado certo in base alla simpatia), che un sistema a 868Mhz comprato per due soldi sul motore cinese Alibaba,… e il ladro di polli è servito!
Cordiali saluti, Paolo

Buongiorno Paolo

Grazie per il suo contributo: e’ un ottimo esempio per tutti i lettori che la prima cosa da fare quando si vuole affrontare il problema antifurto non e’ il solo confronto dei prezzi, ma l’analisi del rischio e della propria necessita’ di sicurezza. Abbiamo più volte scritto in questo blog che un sistema di allarme realizzato con materiale scadente o installato male equivale ad uno spreco di soldi, pochi o tanti che siano. Parimenti, cercare di trasformare la vostra casa in una specie di caveau di banca da film di spionaggio, oltre che una missione impossibile sarà una spesa eccessiva e sovradimensionata (= uno spreco).

Sulla doppia frequenza: da un punto di vista tecnico, il punto debole dei sistemi via radio e’ quello di non poter verificare in tempo reale, come fanno i sistemi via cavo, il tentativo di sabotaggio (il cosiddetto taglio cavi). La doppia frequenza e’ la risposta, sia tecnica che commerciale, per ovviare a questo ostacolo e rappresenta un grado di sicurezza maggiore, soprattutto rispetto a quei prodotti che non hanno elevate prestazioni e che purtroppo hanno un po’ scalfito la fiducia nei sistemi wireless sia da parte dei professionisti che degli utenti. Un buon sistema radio con rilevazione della saturazione della banda (anti-jamming) funziona bene anche con una singola frequenza.

Sulla 868MHz: non e’ solo una moda, ma essendo l’ultima arrivata e’ sicuramente meglio in termini di prestazioni. Non tanto per la frequenza, quanto perché, come in tutti i prodotti di elettronica, l’evoluzione e’ rapida e gli ultimi arrivati hanno in genere meno problemi e maggiori prestazioni. In genere, ma non sempre….
Pensi ai telefoni cellulari: prendiamo come esempio due modelli di successo – il vecchio Nokia N95 e uno smartphone . Lo smartphone e’ iperperformante e grazie alle sue app fa un mucchio di cose. La batteria di ultima generazione e’ avanti anni luce rispetto a quella dell’N95, ma e’ cresciuto il consumo da parte del display; la trasmissione dati, la velocità  di trasmissione, il processore… tutto migliorato (e di molto) e singolarmente meno caro (mi riferisco al costo industriale). Ma se le serve un telefono con una batteria che duri una settimana e non un giorno, fa meglio a comprarsi un N95!

Quindi, come lei, nemmeno io sono un detrattore delle nuove tecnologie, anzi. Ma concordo pienamente con lei sulle conclusioni: meglio un buon sistema di qualità (433 o 868, non e’ qui la differenza) per le sue necessita’ di sicurezza che un prodotto alla moda con mille funzioni che a lei non servono.

domenica 11 novembre 2012

Differenze di prezzo nei contatti via radio antifurto


Ciao e complimenti per il sito.Mi sto accingendo all’acqusito di un impianto di allarme e mi sto addentrando nel labirinto dei preventivi.Ho sentito due aziende ed entrambi mi hanno consigliato un impianto con i sensori a contatto sulle finestre.Al di la dei preventivi che ancora non ho in mano (se poi potrò chiderti qualche consglio una volta che li avrò in mano te ne sarei grato)la cosa che mi stupisce è la differenza di prezzo che hanno gli apparecchi da sistemare sui battenti delle finestre.Un’azienda mi propone un apparecchio a 90€ (iva escl.) cadauno (marca A) l’altra esattamente la metà (marca B).Ora io mi chiedo, in un elemento che mi pare piuttosto semplice cosa può giustificare una differenza di prezzo di questo tipo?Fra i due che ti ho evidenziato, in particolare, quali sono le motivazioni che mi dovrebbero far propendere per il più costoso?Grazie mille. Luca

Buongiorno Luca

Sicuramente la parte meccanica del contatto e’ equivalente – ed infatti nella versione via cavo dello stesso prodotto sarebbe difficile riscontrate una differenza di prezzo cosi’ sostanziale.

Trattandosi pero’ di sistemi via radio, come forse avrai avuto modo di leggere anche in altri post del blog, la qualità  della trasmittente, la selettività  della radio e la scelta di componentistica adeguata per il basso consumo (e quindi risparmio di costo nelle batterie per la maggiore durata) portano il prodotto finale ad avere prezzi diversi.

La scelta ovviamente tiene conto del costo, ma deve anche essere valutata in termini di affidabilità del prodotto e prestazione: ammesso che i prodotti siano di livello minimo equivalente e garantito, un sistema con una radio migliore e più performante si giustifica in condizioni di maggiore copertura e/o difficoltà  di trasmissione, vuoi per distanza nella portata dei sensori, vuoi per interferenze ambientali presenti sul luogo dell’installazione.

A questo si aggiungono valutazioni di tipo più tecnico che in genere sono affidate all’installatore e, da qui, la difficoltà oggettiva da parte dell’utente di poter giudicare ‘a priori‘ la bontà di un prodotto rispetto ad un altro. Ma credo che questo discorso non valga solo per la sicurezza ma per tutte quelle applicazioni professionali dove l’installazione e la buona esecuzione del progetto incidono particolarmente e dove e’ necessario fare un atto di fede se non si hanno le competenze specifiche in materia.


giovedì 11 ottobre 2012

Sistema perimetrale per balconi

salve,
vorrei per un sistema perimetrale per i tre balconi, possibilmente, sensori da applicare ai balconi che sovrastano i miei.
mi servono principalmente per dormire tranquillo, quindi li terrei accesi di notte, ho un gatto che spesso si serve dei balconi.
l’impianto sarebbe senza fili. gradirei indicazioni circa il tipo di sensore verso cui orientarmi.
grazie per tutti i preziosi consigli.

Roberto

Buongiorno Roberto

Ci sono diverse soluzioni disponibili senza fili, dipende un po’ da quali sono le esigenze installative.

Per una copertura più capillare del volume del balcone può orientarsi sulle barriere infrarosso o sui sensori da esterno. Le barriere le forniscono una protezione più lineare e, a condizione che possano essere installate senza interferire con il passaggio degli animali, coprono bene l’attraversamento. I sensori invece generano una serie di fasci, quindi sempre una copertura volumetrica, ed esistono in modalità PET (adatti per la presenza di animali di piccola taglia), con la possibilità di avere una lente a tenda adatta per una protezione della superficie radente il muro.

Volendo, potrebbe anche considerare le barrierine ad infrarosso attivo – anche questa soluzione offre una protezione più lineare che volumetrica, ma bisogna vedere se è possibile installarle (sono più adatte alla protezione del singolo ingresso tipo finestra / porta-finestra).


domenica 7 ottobre 2012

Anti-jamming o rolling code?

buongiorno Mauro

puo’ aiutarmi a capire quale fra questi due sistemi è migliore 1) modulo anti-jamming, 2) sistema a rolling code

grazie ,se mi da una risposta mi puo spiegare anche come funzionano
- Pasquale
Buongiorno Pasquale
L’anti-jamming è un dispositivo della centrale che rileva la saturazione della frequenza: in pratica, se con un trasmettitore esterno si cerca di impedire la trasmissione dei sensori alla centrale oscurando il campo radio con una forte portante, scatta un allarme manomissione in quanto viene rilevato un tentativo di sabotaggio.

Il rolling-code è una modalità di trasmissione tipica dei radio-comandi che, invece di inviare lo stesso codice ogni volta, sono sincronizzati a mezzo di un algoritmo con la centrale, in modo da inviare codici sempre diversi ma sempre validi. In questo modo, anche se intercetto un codice trasmesso via radio per una attivazione o disattivazione dell’impianto non lo posso usare perché la volta successiva il codice valido sarà un altro.

Sono due prestazioni diverse e non è che una sia migliore dell’altra: per un buon sistema via radio sarebbe necessario averle entrambe.

Codifica o doppia frequenza?

Salve,
vorrei chiederle se conosce questo prodotto: ***
Stiamo scegliendo quale antifurto installare.
Questo che le ho mostrato è quello al momento più economico e che ha i contatti alle porte finestre con 3 funzioni (finestra, persiana e anti-shock), l’unica cosa è che la centrale lavora in monofrequenza, a quanto mi sembra di capire, ma con una codifica a 48 bit. Ne ha mai sentito parlare? Come si potrebbe comparare questa codifica a 48 bit e un sistema a doppia frequenza in termini di sicurezza?

Grazie Mille.
Saluti
Alberto

Buongiorno Alberto

senza entrare nel merito del prodotto specifico (come avrà letto non esprimo giudizi sulle singole marche), la codifica e la mono/doppia frequenza sono due aspetti abbastanza diversi di un sistema via radio.

La codifica è come un codice segreto: più è lunga, maggiori sono le informazioni trasmesse, maggiore è la difficoltà di duplicazione (volontaria o involontaria), quindi maggiore è la sicurezza. Questo si applica in pratica alla trasmissione dei codici da parte di sensori e di periferiche e comporta una più elevata garanzia che non ci siano sovrapposizioni indesiderate di messaggi.

La doppia frequenza invece è garanzia che i vettori di trasmissione non possano essere oscurati (anche qui volontariamente o involontariamente) con una portante radio che rende sorda la centrale. I sensori trasmettono su due frequenze diverse e, nel caso una non sia disponibile, viene utilizzata l’altra.

Se dovessimo fare una comparazione a grandi linee delle due prestazioni, entrambe valide in termini di maggiore sicurezza, la prima mi garantisce che la trasmissione sia più ‘pulita’ ed univoca, la seconda che sia più affidabile e meno attaccabile da agenti esterni.

Dal punto di vista strettamente pratico, dovessi scegliere tra una e l’altra, sceglierei comunque la doppia frequenza perché l’oscuramento della frequenza rappresenta un fenomeno più rischioso per gli impianti via radio.

Piccolo impianto di allarme senza filo

Salve Mauro,
dovrei realizzare un piccolo impianto di allarme nel mio appartamento.
Prima di chiamare un installatore volevo documentarmi sulle varie soluzioni.
Googlelando su Internet ho visto diverse soluzione (proposte come professionali) con dei kit con sensori senza filo e con telecomando per l’inserimento/disinserimento.
A tal proposito vorrei porle un quesito.
Ma se perdo le chiavi complete di telecomando non fornisco una soluzione ‘chiavi in mano’ per l’accesso a casa?
Questi sensori senza filo necessitano di una batteria? e sono soggetti a manutenzione?

Grazie anticipatamente
Giuseppe

Buongiorno Giuseppe

Sì, senza dubbio, se perde le chiavi di casa (con chiave antifurto o radiocomando) è evidente che chi le trova, se sa dove abita, può entrare liberamente.

Se pensa di avere questo problema può seguire due strade: la prima è usare una chiave elettronica, se ha piacere di mantenere la praticità d’uso della chiave, e cambiare il codice ri-programmando le altre chiavi: un’operazione non da tutti i giorni ma mi auguro (per lei) che non perda le chiavi regolarmente. Comunque non è un costo aggiuntivo e le fornisce un minimo di garanzia se non altro fino a che cambia anche la serratura (quella, purtroppo, la deve cambiare). La seconda è usare una tastiera come dispositivo di attivazione, nel qual caso il problema non si pone perché il codice non viaggia con il mazzo di chiavi.

I sensori senza filo necessitano di batteria, normalmente al litio, della durata variabile dai due ai quattro anni. In genere un sensore non ha bisogno di manutenzione ordinaria, al netto come dicevamo della sostituzione della batteria, e, nel caso in cui si guasti, viene sostituito. E’ buona regola fare comunque una volta all’anno un controllo della batteria in centrale e nella sirena e verificare che sia tutto in ordine.

domenica 23 settembre 2012

Antifurto via radio mono-frequenza e qualità


Gentile Mauro,

ho visto che hai già trattato questo argomento sul tuo blog ma non ho trovato risposta ai miei dubbi… ne approfitto allora per chiedere un consiglio e una opinione più precisi.

Recentemente sono venuto in possesso di un sistema di allarme *** e mi sono cimentato nel testare il cosiddetto antijamming o antiaccecamento che dir si voglia. Con un comunissimo trasmettitore da radioamatore a 433/434Mhz sono riuscito agevolmente ad accecate i sensori, nel senso che ho tenuto occupata la banda radio e i segnali inviati dai sensori non venivano ricevuti dalla centrale. Risultato: se un ladro avesse adottato questa tecnica, sarebbe potuto entrare in casa senza problemi.

Ho allora chiesto spiegazioni al venditore che mi ha risposto che il loro sistema antijamming si attiva solo se l’interferenza dura per piu’ di 30 secondi e solo se l’interferenza è di una data natura. In sintesi, a mio avviso, è un sistema praticamente inutile. Ho provveduto a restituire il prodotto e sono stato rimborsato.

Allora mi sono documentato su internet e mi è stato consigliato un sistema a banda stretta FM con frequency hopping supervisionato, sempre a 433Mhz. L’ho comprato e messo in opera ma anche questo impianto, che ho pagato circa 3 volte quello precedente, si è rilevato vulnerabile sia in termini di mancata comunicazione radio sensori-centralina che di mancato avviso della presenza dell’interferenza (almeno considerando un tempo sufficiente per entrare in casa e sfasciare la centralina…). Anche qui ho provveduto a restituire il prodotto e sono stato rimborsato (un grazie a chi ha inventato il diritto di recesso ).

Scoraggiato da queste prove, ho infine provato un sistema a doppia frequenza ovvero 434+868Mhz dotato di antijamming. Per fare una prova decente mi sono procurato anche un secondo trasmettitore da radioamatore settato sugli 868Mhz. Risultato: se oscuro una frequenza, l’altra funziona. E se la centralina si accorge che c’è un’oscuramento contemporaneo di entrambe le frequenze, il sistema si attiva e va in allarme: grande! La cosa buona di questo metodo (che ormai ho montato da circa due mesi) è che non ho mai avuto falsi allarmi dovuti a questa funzione.

Allora io mi chiedo: esistono sistemi monofrequenza che abbiano un sistema di comunicazione decente?

Ed infine una curiosità: la frequenza 2.4Ghz che ha molti piu’ canali dei 433Mhz non può essere usata per i sistemi di allarme?

Grazie infinite!
Sergio

Buongiorno Sergio

grazie per questo interessantissimo post e per aver condiviso la tua esperienza – che sarà sicuramente molto utile anche agli altri lettori.

Sì, esistono dei mono-frequenza validi ma purtroppo sono difficili da distinguere commercialmente dagli altri in quanto il mercato è stato inondato da prodotti (soprattutto di importazione) a basso costo – i cosiddetti entry-level, che però hanno generato più confusione nell’utente che vero vantaggio economico.
L’assenza di una chiara normativa di qualità a riguardo ha ulteriormente reso la situazione più complessa per l’utente finale, soprattutto per chi non ha la capacità tecnica ed analitica che hai dimostrato verificando l’effettiva efficienza del sistema radio acquistato. E, a dirla tutta, aggiungiamo anche il problema della doppia finta frequenza, vale a dire di quei sistemi che utilizzano un doppio canale sulla stessa frequenza, facilmente oscurabile da una sola portante radio.

Non vogliamo entrare nel merito della (solita) polemica della metodologia del test che hai utilizzato – non hai tenuto conto del tempo dello scasso, sapevi il posizionamento e la configurazione del sistema, etc. etc. – ma è fuori di dubbio che il problema evidenziato è quanto mai reale: si tratta di sistemi che offrono un basso livello di sicurezza. In alcuni casi, basso vuol comunque dire sufficiente o, come usa dire, piuttosto che niente, meglio piuttosto.

Per quanto riguarda la frequenza 2.4GHz, in teoria è possibile ma ci sono delle considerazioni sia tecniche che commerciali che hanno (fino ad ora) limitato l’utilizzo di questa banda nella sicurezza. Ho provato brevemente ad illustrarle in questo post.

Grazie ancora per il tuo contributo.

mercoledì 19 settembre 2012

Antenna esterna per allarme wireless senza fili

Buongiorno!

Ho una centralinea di allarme con sensori in parte filari e in parte wireless.
Avendo per ragioni particolari necessità di azzerare il tempo di entrata e di uscita dall’appartamento, sono costretto ad attivare e disattivare il sistema via telecomando (trasmissione a 433,92 MHz con rolling code) dall’esterno.
Purtroppo la centralina non è installata molto vicina alla porta di ingresso e spesso non riesco a disinserirla o a inserirla, né ho la possibilità di installarla in posizione più vicina.
Se fosse possibile basterebbe portare l’antenna nei pressi della porta di ingresso collegandola con un un cavo schermato di circa 4-5 metri ma non so se la cosa possa funzionare (anche in relazione alla trasmissione del segnale dai sensori) né che tipo di cavo ed, eventualmente, di antennina esterna utilizzare (avevo ipotizzato di utilizzare una di quelle da una quindicina di centimetri, come quelle a base magnetica che vengono fornite con i decoder usb o pmci per notebook). Secondo lei potrei spostare solo l’antenna, e in questo caso ha dei consigli per il tipo di cavo e per l’antenna?
Grazie infinite!
- Maurizio

Buongiorno Maurizio

in teoria la situazione non è difficile (basta acquistare una qualunque esterna compatibile con la sua frequenza), in pratica bisogna fare molta attenzione.

Il collegamento in genere si fa con un cavo coassiale (anche questo facilmente reperibile), ma il punto è che se la centrale non ha una predisposizione per un’antenna esterna deve verificare con la casa madre se e dove è possibile collegarla.

Il problema, in sintesi, è che qualunque conduttore elettrico funge da antenna (in effetti basterebbe un pezzo di cavo della lunghezza esatta accordata sulla frequenza desiderata) e quindi è fondamentale che il collegamento al circuito sia schermato in maniera adeguata, altrimenti va ad alterare la lunghezza (e quindi la frequenza) su cui opera l’antenna, rendendola inutile.
In buona sostanza, se la scheda prevede un ingresso per l’antenna esterna non ci sono problemi; se l’antenna originale ha un ingresso intercettabile, si può fare – ma con il supporto della casa madre; se l’antenna è in parte sul circuito l’operazione è abbastanza complessa e solo la casa produttrice la può aiutare.

La buona notizia è che in genere il costruttore dovrebbe avere già previsto (o affrontato) questo tipo di problematica e quindi se lo contatta sarà sicuramente d’aiuto.

Ci faccia sapere !

sabato 18 agosto 2012

L’accecamento dei sistemi senza filo

Salve,

Io ho un antifurto misto filare wireless abbastanza recente e di una marca conosciuta. Ho voluto sperimentare di mia persona se era possibile accecare l’impianto con un semplice apricancello. Inizialmente non ci credevo ma e’ proprio cosi’ e’ bastato tenere premuto il pulsane del telecomando e l’impianto era completamente accecato. Credo sia inutile sprecare troppe parole e’ una prova molto semplice che chiunque puo’ fare. Non sono cosi’ convinto che queste protezioni varie anti accecamento, saturazione, jamming funzionino. Altrimenti come utilizzo il telecomando del cancello mi dovrebbe partire l’allarme mi pare un po’ assurdo… O comunque entrano un funzione dopo un certo tempo ovvero il ladro e’ gia’ bello tranquillo in casa a fare il suo lavoro, oppure potrebbe interrompere il disturbo dopo un certo tempo tempo prima che entri in funzione la protezione.
Invito chinque abbia un impianto con componenti wireless a procurarsi un semplice telecomando e a fare questa prova…..
- Alessio

Buongiorno Alessio
Grazie per il suo contributo e per la sincerità del suo commento.
Come dicevamo nel post originale, “l’accecamento dei sistemi senza filo non è una leggenda metropolitana. Ma, ribadisco, da qui a dire che TUTTI i sistemi wireless possano essere accecati con un radiocomando da cancello mi sembra molto estremizzante.”
Purtroppo a fare la differenza è la qualità dei prodotti e spesso non è facile districarsi nella complessa matassa tecnica – specie per l’utente finale che acquista un sistema antifurto.
La sua è un’esperienza drammaticamente vera e tristemente condivisa da altri utenti che ci scrivono aver acquistato (magari su internet, magari credendo di aver risparmiato) dei sistemi via radio rivelatisi poi inefficaci.
In questo blog cerchiamo di fare con molta umiltà e tanta praticità, un po’ di cultura della sicurezza. Spesso consigliamo ai nostri lettori di rivolgersi ad un installatore professionista, a cercare materiale di qualità, a verificare le certificazioni: non sponsorizziamo nessuno, vogliamo solo dare un senso al vostro investimento.
La Sicurezza, quella con la S maiuscola, che protegge la sua famiglia, i suoi valori e la sua privacy è una cosa importante. Comprerebbe da solo una medicina per i suoi figli senza aver consultato prima un dottore? Io no, perché non sono un medico e non ho studiato medicina; non ho la presunzione di pensare che perché so leggere un foglio (tristemente noto con il soprannome di bugiardino, tra l’altro) questo faccia di me un medico.
Questo è il VERO valore aggiunto di un installatore professionista di sicurezza: la scelta dei materiali, la garanzia della qualità, l’analisi del rischio. Non è la sua capacità di saper tirare dei fili o avvitare un sensore sul muro, ma la sua professionalità nel trovare la giusta soluzione alla vostra esigenza di Sicurezza.
E – giusto per essere chiari – se lei ha acquistato il suo sistema da un installatore di sicurezza lo chiami subito e gli faccia vedere la sua prova col radiocomando apri-cancello!
Grazie ancora, Alessio. Spero che questa sua testimonianza sia di aiuto per tutti i nostri lettori.

mercoledì 15 agosto 2012

Dove acquistare contatto magnetico con buzzer

Ho preso visione con grandissimo interesse di questo blog e delle risposte che con professionalità e massima competenza elargisce.
E’ proprio come rivolgersi ad un caro e disinteressato amico sapendo che non ci deluderà.
Grazie Mauro!
Il mio problema avrebbe già trovato soluzione nella risposta al quesito di Fabio, ma cercando in rete non ho trovato l’”allarme per finestre con contatto Reed”che pure sembra così comune. Dove potrei trovarlo? (eletticisti,ferramenta,prodotti tecnologici?)
Ringrazio per una risposta che sono certa non mi deluderà.
Buona giornata
gabriella

Buongiorno Gabriella

Credo che la cosa più semplice per reperire un oggetto simile sia una semplice ricerca su ebay. Io ho provato cercando ‘antifurto casa’ e ordinando i risultati per prezzo dal minore al maggiore ne sono comparsi subito una dozzina verso la metà della prima pagina.

Sono abbastanza certo che si trovino anche nei negozi tipo BricoCenter, Self e simili nel reparto elettricità e probabilmente anche in ferramenta (magari non in tutte…) ma probabilmente, visto il valore, vale la pena comprarlo online e risparmiare la benzina del viaggio!

Grazie a lei,
- m.

mercoledì 18 luglio 2012

Impianto senza fili per casa al mare

Buongiorno Mauro e grazie per questo sito.

Le pongo la mia questione: ho un appartamento al mare che utilizzo per qualche fine settimana all’anno e per qualche settimana nelle vacanze estive.
Vorrei installare un impianto perimetrale con contatti sulla porta di accesso, sulle 4 porte finestre e sulla finestra del bagno.
Mi sono rivolto alla persona che normalmente mi realizza gli impianti antifurto ma la spesa è eccessiva per l’uso che intendo farne per cui volevo valutare un impianto fai da te wi fi.

Preciso che:
– vorrei attivare l’impianto solo quando sono al mare e che quando non ci sono per lunghi periodi disattivo la corrente elettrica e non vorrei aver l’impianto attivo
– non ho particolare dimestichezza nell’installazione ma se la cosa non è particolarmente complessa potrei applicarmi
– vorrei, se possibile, dividere il perimetro in due zone

Secondo lei è una cosa fattibile e potrebbe consigliarmi qualche tipologia di impianto fai da te acquistabile in internet?

Grazie,
marco
Buongiorno Marco

Sicuramente è fattibile e in rete credo che non avrà difficoltà a trovare diversi rivenditori che le possono offrire il materiale che cerca. Per correttezza, come saprà se ha letto altre pagine di questo blog, saprà che preferisco non consigliare marche specifiche, ma ci sono diverse sezioni nel blog dove può trovare su come scegliere il suo impianto.

Per quanto riguarda la parzializzazione, non avrà sicuramente problemi: ormai tutti offrono almeno il giorno/notte (2 zone di attivazione) quindi da questo punto di vista sarà sufficiente una piccola verifica delle caratteristiche tecniche.

Anche per quanto riguarda l’installazione, un piccolo sistema via radio di questo tipo si installa facilmente seguendo le istruzioni – acquisti tranquillo e ci faccia sapere se dovesse avere problemi!

Grazie.

giovedì 12 luglio 2012

Compatibilità sensori allarme senza fili

Salve, ho una centrale e relativi sensori wireless che lavorano a 433mhz. Volevo acquistare dei nuovi sensori, non della stessa marca che ho, per la compatibilità con la mia centrale basta che lavorino alla stessa frequenza o questo è solo un aspetto e quindi anche se a 433 non è detto che siano compatibili?

Grazie, Marco

Buongiorno Marco

I sensori via radio devono essere della stessa marca della centrale.

Il problema non è la frequenza ma il protocollo di trasmissione che nei sistemi wireless non è standard, bensì proprietario per ogni costruttore. Quindi sensori che operano sulla stessa frequenza (433 MHz, nel suo caso) verranno visti dalla radio della centrale, ma non potranno scambiare informazioni ed inviare allarmi – per cui non sono purtroppo compatibili.

venerdì 1 giugno 2012

Consiglio per sensori antifurto sul perimetro


Io vorrei installare un sistema senza fili.
Avrei due domande ho abbastanza le idee chiare per quanto riguarda i sensori volumetrici (sensori a doppia tecnologia ), ma mi interesserebbe un consiglio per quanto riguarda i sensori da mettere sul perimetro.
Volendo per esempio tenere aperti i vasistas e abbassando le saracinesche della casa quale sensore è meglio utilizzare?
Inoltre mi saprebbe indicare dei costruttori di antifurto con un buon rapporto qualità prezzo purtroppo sul mercato per prodotti simili si passa dal molto caro al molto convenienete ed io non riesco a valutare bene la bontà dei diversi prodotti.
La ringrazio per la sua disponibilità
Saluti
Emanuele

Buongiorno Emanuele

Le soluzioni più comuni per proteggere le finestre quando sono aperte, anche con vasistas, sono in genere di due tipi: sensori con lente a tenda o barrierine infrarosso a stilo.
Entrambi i tipi di prodotto sono disponibili senza fili ma, visto che le periferiche nei sistemi wireless non sono compatibili, se desidera utilizzare questi prodotti le consiglio di verificare prima dell’acquisto che sia disponibile per il suo modello di centrale.

I sensori infrarosso a tenda si installano nella parte alta della finestra e proteggono l’ingresso grazie alla particolare lente come, appunto, una tenda. Le barrierine a stilo invece si installano sui lati dell’infisso e generano una maglia di raggi infrarosso attivo che segnalano l’attraversamento. Sia sensori a tenda che barrierine si possono utilizzare anche con il vasistas aperto e le saracinesche chiuse senza problemi. Volendo, e con una minima spesa, può aggiungere un sensore tapparella a filo che segnala il tentativo si sollevamento della saracinesca: aumenta la sicurezza e previene l’intrusione prima dell’effettivo scasso.

I costruttori di sistemi wireless sul mercato sono diversi, ma può iniziare a fare la selezione, vista la sua necessità, identificando quelli con una gamma di sensori completa anche dei prodotti (infrarosso a tenda o barrierina a stilo) di cui lei ha bisogno. Il consiglio migliore glielo potrà fornire il suo installatore, anche se in genere una prima regola può essere verificare le certificazioni di qualità del prodotto.

Spesso i lettori del blog mi chiedono di consigliare una marca piuttosto che un’altra, ma credo che non sia ‘eticamente’ giusto – e quindi mi astengo dal farlo. Ogni installatore, come ogni esperto di settore, le dirà che quella che usa lui è la migliore, e probabilmente è vero: un prodotto è valido quando lo si conosce bene e se ne sanno apprezzare pregi e difetti. Ci sono sensori da pochi euro che vanno benissimo e che in ambienti stabili e poco perturbati non le daranno mai un problema, ma che nessun professionista monterebbe in situazioni, diciamo, difficili. Altri il cui prezzo leggermente maggiore è giustificato da particolari prestazioni o grado di affidabilità necessario per un determinato impianto; e altri ancora più cari che sono indispensabili per garantire la giusta sicurezza richiesta. Tutti certificati, tutti di buona marca, tutti più o meno in un range di prezzo contenuto.

Se dovessi darle un consiglio di massima le direi di scartare i prodotti di fascia più bassa (se non li conosce e non sa quali sono i loro limiti potrebbe avere dei problemi) e di identificare un marchio presente sul mercato da tempo e con un buon servizio di assistenza che la possa aiutare anche dopo aver installato l’impianto.

giovedì 17 maggio 2012

Emissioni radio allarmi wireless


Salve,
sto valutando la possibilità di installare un antifurto wi-fi. Per lo stesso motivo per il quale limito al massimo l’uso del modem wi-fi (attivo la funzione solo quando strettamente necessaria9 , mi chiedo e vi chiedo se un impianto totalmente wi-fi sia attivo (quindi con l’invio-ricezione radio attivo) solo quando l’impianto è attivato (durante le assenze, in pratica) o se, invece, anche in uno stato stand-by (impianto alimentato ma antifurto disattivo, ad esempio durante la presenza in casa, le periferiche (installazioni presso porte e finestre) e la centrale dialoghino e, quindi, generino emissioni.
Grazie
- Astolfo

Buongiorno Astolfo

Sì, l’impianto via radio è sempre attivo ma la trasmissione avviene esclusivamente quando la porta o la finestra viene aperta — quindi in pratica, quasi mai (a meno che lei apre e chiuda la finestra con inusuale frequenza).

Recentemente abbiamo discusso dell’argomento con un altro lettore: può trovare le sue domande (simili alle sue) e le mie risposte in questi commenti e nelle pagine a seguire. In sintesi, le emissioni di un impianto antifurto via radio sono deboli e molto brevi nel tempo; considerando la bassa potenza e la distanza dalla sorgente possiamo quindi stare abbastanza tranquilli.

Grazie.

venerdì 27 aprile 2012

Allarme via radio wireless bidirezionale

Ciao..

Faccio una premessa: mi occupo nella vita di progettazione di sistemi radio, ed è forse per questo (conoscendo bene il fenomeno radio), che nella mia abitazione, sebbene sia coscente dell’inquinamento elettromagnetico causato dai modem wireless dei vicini, i cellulari..etc, vorrei evitare in casa mia non contribuire all’emissisoni di ulteriori onde radio.
Volendo installare un sistema di allarme, in fase di costruzione, ho predisposto casa per l’impianto filare (attualmente non ancora installato) che utilizzerebbe sensori infrarosso passivi.
Quello che io però vorrei è anche aggiungere all’impianto filare i sensori magnetici wireless per porte e finestre (che purtropo non sono predisposte per i sensori filari).
Quando sono in casa accenderei solo la parte filare (sensori infrarossi passivi..) e quando sono fuori casa accenderei anche i perimetrali magnetici wireless. fino qui è tutto semplice e fattibile.
Faccio un’altra premessa. nella maggiorparte dei sistemi wireless i sensori hanno a bordo un trasmettitore radio che comunica costantemene ad interavalli di tempo stabiliti, lo stato del sensore alla centrale (aperto chiuso manomesso batteria scarica..etc..).
La centrale (che non può interrogare i sensori perchè i sensori non hanno un ricevitore a bordo) ascolta e memorizza lo stato di ogni sensore. Se il sistema è attivato, ti notifica attraverso la sirena che uno dei sensori ha cambiato di stato, altrimenti, se il sistema non è attivato, semplicemente memorizza lo stato comunicato dal sensore, ma non ti comunica se è cambiato. Va sottolineato che la centrale memorizza lo stato del sensore perchè così qualdo si attiva il sistema, la centrale sa benissimo qualche varco è aperto, quale è chiuso o se un sensore non è funzionamente.
In questi sistemi quando il sistema di allarme è disattivato, i sensori wireless non si spengono fisicamente; semplicemente continuano a comunicare il loro stato, e la centrale memorizza lo stato ma non ti notifica la variaione di stato, nel caso avvenga.
Quello che io cerco è qualcosa di diverso. In commercio esistono sistemi che gestiscono sensori radio “bidirezionali”, ovvero sensori che hanno un Tranceiver a bordo (Trasmettitore+Ricevitore) e che sono in grado di “ascoltare” dei comandi dalla centrale.
In questi sistemi “bidirezionali”, dalla centrale, con comandi radio, io posso decidere la frequenza con cui i sensori mi comunicano il loro stato (ad esempio ogni minuto, ogni due minuti..ogni 6 minuti..etc..). In questomodo limito le emissioni di onde radio, oltre che aumento la durata delle batterie.
Ecco, il problema è che tutti i sistemi di questo tipo (bidirezionali) che ho trovato in commercio (pochi!), sono SOLO WIRELESS e non gestiscono anche sensori in modo filare direttamente dalla centrale.
Altro problema, è che questi sistemi (Bidirezionali), nel momento in cui io voglio disattivare il sistema, non mi è permesso di SPEGNERE i sensori wireless, ma solo di impostare il tempo con cui comunicano lo stato.
Con spegnere i sensori wireless intendo dire spegnere il TRASMETTITORE che comunica l stato dei sensori, ma il ricevitore a bordo dei sensori (che non emette onde radio) rimarrebbe attivo, in attesa del comando di attivazione dalla centrale.
In questa configuraizone, quando attivo il sistema, la centrlae controlla lo stato dei dispositivi (potendoglielo chiedere con un comando) e mi comunica eventualmente se un sensore è non funzionante o se un varco è aperto.
La mia domanda è: esistono in commercio sistemi di allarme basati su sensori wireless bidirezionali che possano essere “SPENTI” con un comando dalla centrale, nel senso che ho spiegato sopra (trasmettitore spento), e che al contempo prevedano il controllo di sensori filari direttamente connessi alla centrale?!
Io personalmente sono due anni che li cerco ma non li trovo.
Nel panorama offerto dal mercato fatico a pensare che qualcuno non abbia implementato in un sistema la flessibilità che sto cercando.
Qualcuno mi sa aiutare?!

Un enorme grazie in anticipo per la risposta.
Buona Giornata a tutti.

Modestamente..Max.

Buongiorno Max
ci sono molte domande nel suo post: provo a rispondere per punti solo per facilità — la prego di segnalarmi se mi sfuggirà qualcosa.
1. “Quando sono in casa accenderei solo la parte filare (sensori infrarossi passivi..) e quando sono fuori casa accenderei anche i perimetrali magnetici wireless.“: se i filari sono i sensori volumetrici che ha messo a protezione delle stanze, deve fare il contrario – accendere il perimetrale (wireless) quando è in casa e il totale (perimetrale + PIR) quando è fuori. Se no ogni volta che si muove avrà un allarme.
2. “In questi sistemi “bidirezionali”, dalla centrale, con comandi radio, io posso decidere la frequenza con cui i sensori mi comunicano il loro stato (ad esempio ogni minuto, ogni due minuti..ogni 6 minuti..etc..).” – Qui credo ci sia da chiarire qualcosa: la trasmissione è legata allo stato di allarme ed è immediata. Forse lei si riferisce allo stato in vita, ovvero alla trasmissione che il sensore (mono-direzionale) effettua per comunicare alla centrale che va tutto bene, ma che avviene con frequenza molto più bassa. Inoltre il bi-direzionale non ha bisogno di questa funzione: la centrale può fare un check sui sensori quando ritiene opportuno (basta che li interroghi, hanno RX a bordo). Inoltre, ma lei è un esperto di radio quindi lo saprà meglio di me, i bi-direzionali consumano di più perché invece di avere la sola trasmissione impulsata quando necessario hanno un RX, ovviamente, sempre acceso.
3. “In questo modo limito le emissioni di onde radio.” Sì, ma di nuovo stiamo parlando di una trasmissione di un codice, non di una portante sempre presente. E’ veramente irrelevante questa trasmissione (che dura forse un secondo) in termini di emissioni — emette di più il suo microonde quando scalda per 30 secondi un bicchiere di latte…
4. Non credo che esistano sistemi che spengano il TX, ma il motivo forse è legato al fatto che i sensori trasmettono anche la manomissione. Se spengo il TX ad impianto disattivo posso aprire il sensore e manometterlo senza che la centrale abbia modo di saperlo. Probabilmente ci sono sistemi che inibiscono l’invio dell’allarme a centrale non attiva, ma nella pratica non fa una grande differenza a livello di consumo se parliamo di contatti per la finestra, ad esempio. A meno che lei apra e chiuda la finestra in continuazione quando è in casa (improbabile ma possibile), il numero di trasmissioni è limitato e non incide drammaticamente sulla vita della batteria — sicuramente non quanto lo faccia l’assorbimento dell’RX sempre acceso.
5. “La mia domanda è: esistono in commercio sistemi di allarme basati su sensori wireless bidirezionali e che al contempo prevedano il controllo di sensori filari direttamente connessi alla centrale?!” Beh, se ha trovato il bi-direzionale che la soddisfa, può interfacciarlo con un filare tradizionale senza grossi problemi. La centrale filare alimenta e gestisce i sensori, gli attivatori, la sirena e tutti i device via filo che desidera e dall’uscita d’allarme della centrale wireless porta la segnalazione in uscita verso quella via filo. Ci sono sistemi seriali/bus che hanno anche contatti wireless, magari anche bidirezionali, (nel qual caso può fare tutto con una centrale sola) ma questi sistemi li trova solo dai distributori specializzati di sicurezza.



martedì 27 marzo 2012

Falsi allarmi particolarmente di notte

Buonasera Mauro,
Sono un’istallatore sistemi di sicurezza,recentemente ho un problema su’ un sistema radio causa falsi allarmi particolarmente di notte ad impianto inserito,con contatti a fune su’ tapparelle e con lo stesso tx contatto magnetico su’ finestra si verificano sembra da una sola parte della casa (a destra) abbiamo sostituito TUTTO il materiale installato ma con meno frequenza capitano ancora.
Avrebbe un consiglio per capire l’effettivo disturbo da parte di radiofrequenze e indicarmi un ” TESTER ” non eccessivamente costoso che ne misuri l’intensita’ e la presenza.Spero mi sappia dare indicazioni.
Grazie per l’attenzione. Oscar.

Buongiorno Oscar
la cosa più importante sarebbe riuscire ad isolare il problema per capire l’effettiva sorgente del disturbo. Mi sembra di capire che i falsi allarmi provengano da più sensori, tutti installati dalla medesima parte della casa… ma lo storico della centrale le fornisce l’informazione sull’esatto sensore o solo sulla zona?
La prima analisi da fare è sulla potenziale sorgente di allarme che genera il disturbo: credo che nel suo caso possano essere il roller, il contatto o la centrale. Se non riusciamo con certezza a stabilire quale, sarà difficile trovare una soluzione.
Nel primo caso (il roller), il disturbo esterno causa l’attivazione del tx radio e quindi parte un messaggio di allarme; nel secondo è l’apertura del circuito NC del magnete che causa la trasmissione. A caldo, un segnale EM di questo tipo dovrebbe essere forte, abbastanza per notarsi anche in altre accezioni e, onestamente, non sarebbe il mio più forte indiziato.
Quando dice che ha sostituito tutto il materiale installato, intende anche la centrale? E’ sicuro (molto sicuro) di poter escludere che il disturbo non sia invece sulla RX della centrale che lo interpreta come un allarme ‘incolpando’ una zona o un sensore che in realtà non ha trasmesso? Non so perché, ma a sensazione sarei tentato più di guardare in centrale che altrove per trovare una soluzione. Ha provato a spostare provvisoriamente la centrale (o magari solo a collegare un’antenna esterna dislocata in posizione diversa, lontano da quella attuale) e vedere cosa succede?
L’idea di cercare di intercettare il disturbo ‘in tempo reale’ non è così semplice da implementare: dovrebbe avere un registratore di RF in grado di memorizzare eventuali segnali su uno spettro abbastanza ampio (e soprattutto per molte ore, visto che i falsi allarmi avvengono la notte). A quel punto, in corrispondenza di un falso allarme può andare a vedere cosa dice il log… ma non so quale attrezzatura può ragionevolmente permetterle di farlo.

venerdì 23 marzo 2012

Installazioni sensori perimetrali e attivatore

Buonasera Mauro,
stiamo per installare l’impianto di allarme nella casa nuova, che ha piano terra e 1° piano (è a schiera, esterna). Ha 9 finestre e 1 porta, nessun balcone.
Non c’è la predisposizione quindi l’installatore ha preventivato un allarme wireless con sensori tenda (la nostra richiesta era tenere le finestre aperte in nostra presenza, anche se lui qualche sensore a contatto sugli scuri lo metterebbe per avere più liberta di poter eslcudere qualche finestra se serve).
Abbiamo la predisposizione per le zanzariere praticamente attaccate al vetro, quindi il sensore sarebbe da mettere tra zanzariera e scuro; sarebbe meglio per evitare falsi allarmi tenerlo interno alle zanzariere? In caso si potrebbero fare esterne, ovviamente a scapito dell’estetica perchè si vedrebbero le guide e il cassonetto..

Ultima domanda: all’esterno non abbiamo prese, lui ha proposto di uscire con un cavo bucando dall’interno 40 cm di muro per portare fuori il punto chiave. Non si potrebbe invece fare un’allarme ritardato per sfruttare il punto chiave appena all’interno per non forare il muro? (so che in caso non si vedrebbero le lucine che identificano l’attivazione.. che a mio parere possono essere anche un punto a sfavore nel caso qualche malintenzionato stia tenendo d’occhio la casa.. sa quanto noi se l’allarme è attivo o meno!). O forse dovendo per forza uscire dalla porta che ha il sensore a contatto non è comunque possibile per qualche motivo?
grazie
Laura

Buongiorno Laura
in effetti condivido abbastanza l’idea dell’installatore che qualche contatto di apertura sugli scuri non starebbe male, per aumentare il grado di sicurezza e dare maggiore flessibilità di utilizzo all’impianto. Per quanto riguarda il posizionamento non vedo sostanziali problemi (o differenze) tra le due soluzioni quindi scelga quella più comoda ed esteticamente più gradevole.
Piuttosto, visto che il numero di ingressi sul perimetro è elevato, le consiglierei – come facciamo sempre in questi casi – di mettere almeno un sensore volumetrico all’interno (sempre wireless o via cavo se è comodo da installare) per non lasciare tutto l’onere della protezione al solo perimetrale.
Per quanto riguarda l’attivatore ci sono diverse scuole di pensiero: alcuni, come lei, sostengono che non si debba vedere perché fornisce un’informazione sullo stato dell’impianto. Altri sostengono che funziona da deterrente ed è più pratico (e sicuro) disinserire l’impianto quando si è ancora fuori dell’area protetta. Ad ogni modo può montare senza problemi l’inseritore all’interno, ritardando il sensore sulla porta.

sabato 3 marzo 2012

Interferenze radio su frequenze diverse

ciao,
in una villetta ho installato 3 access point 2.4ghz messi sui i canali 1 – 5 – 13 e con potenza di 21 db . Uno di questi (chiamiamolo A) è vicino al ricevitore wireless dell’allarme e uno (B) invece è vicino a dei sensori wireless .

Questo sistema di antifurto funziona sulle frequenze 315mhz .
Il problema sta nel fatto che dopo poco tempo l’allarme ha cominciato a segnalare problemi nei sensori vicini all’access point A . Il tecnico dell’allarme ha staccato gli access point e tutto è ritornato a funzionare correttamente.

Oggi ho riattaccato gli access point B e C lasciando staccato l’A e abbassando i db della potenza dei singoli access point da 28 db a 21 db

Ora sto aspettando 12 ore per vedere se l’allarme segnala malfunzionamenti . Ma come è possibile che gli access point a 2.4ghz diano noia al sistema d’allarme ?

Lei che soluzione proverebbe ?
Buongiorno
La discussione teorica sarebbe lunghissima e sicuramente ci sono esperti più competenti e preparati di me in materia che potrebbero descrivere il problema in modo analitico e scientifico, ma la sostanza è che le interferenze radio esistono anche su frequenze diverse. Un esempio (uno dei tanti) abbastanza comune sono le cosiddette inter-modulazioni, ovvero la generazione di segnali radio con componenti nelle stesse frequenze utilizzate dalla ricevente che si sovrappongono a quelli trasmessi dai sensori, causando appunto interferenza. Inoltre con un trasmettitore (relativamente) molto vicino alla ricevente bisogna considerare fattori quali la potenza del segnale, eventuali riflessioni, etc.
Tecnicamente il problema si risolve collegando un oscilloscopio ed analizzando il segnale presente. Empiricamente – non è che tutti abbiamo un oscilloscopio in casa a portata di mano… – le consiglierei di provare, oltre a quanto già fatto e descritto nel suo post, a fare delle variazioni della distanza e della posizione relativa tra il ricevitore e l’AP. Dal punto di vista della trasmissione dell’AP non dovrebbe cambiare nulla, mentre per il ricevitore, che opera sui 315MHz, il campo potrebbe essere sostanzialmente diverso anche per spostamenti minimi.
In aggiunta potrebbe provare ad orientare il TX in modo diverso (le antenne esterne, se ci sono, ad esempio) o a ‘schermare’ in qualche modo lo spazio tra i due oggetti.

Poi, visto che stiamo parlando di teoria, se proprio dobbiamo dirla tutta, i sistemi di allarme wireless non dovrebbero operare su quella frequenza. Le frequenze assegnate per gli SRD (a cui i sistemi antifurto appartengono) sono la 433MHz e la 866MHz… I trasmettitori 315MHz in Europa non dovrebbero più esserci (e comunque non sono omologabili per questo tipo di trasmissione) quindi, chissà, il problema potrebbe anche essere nella schermatura del circuito.