domenica 27 marzo 2011

Antifurto alimentato da sola batteria??

Un lettore ci chiede:
Approfitto della Sua competenza per porle un quesito. Posseggo da svariati anni una centrale Tervis Domus 2 che ha sempre funzionato egregiamente, ultimamente pur essendo presente la rete (led verde acceso) mi scarica la batteria in tre giorni. Quando si accende il Led di batteria scarica l’impianto (tranne le segnalazioni in centrale) si spegne completamente, fotocellule e chiavi elettroniche, ma le sirene non suonano (le batterie sono cariche). L’installatore mi dice che probabilmente la centrale non ricarica la batteria (non ha ancora controllato) e alla mia domanda se l’impianto non debba funzionare ugualmente in presenza di rete mi ha risposto che l’impianto funziona con la batteria e la rete serve solo a ricaricarla. Quindi niente batteria niente antifurto. Io non sono del settore ma mi sembra strano che in presenza d rete e con batteria scarica l’antifurto si annulli. RingraziandoLa in anticipo per i chiarimenti che potrà darmi Le invio cordiali saluti.
L’impianto funziona con la batteria e la rete serve solo a ricaricarla“? Non credo proprio.
La centrale deve avere 2 fonti di alimentazione — la primaria (la rete) e la secondaria (la batteria) e deve funzionare anche se una sola delle due è presente. La primaria alimenta regolarmente l’impianto e, in parte, provvede alla ricarica della batteria, mentre la secondaria entra in funzione quando manca la primaria. Nelle istruzioni del suo prodotto, al punto 3.Batteria può leggere chiaramente che il costruttore suggerisce, come è buona norma, di verificare il corretto funzionamento con la sola rete e la sola batteria (http://www.tervis.it/riservata/pagine/allegati/14_156_appr_Domus2.pdf).
La periferica che funziona alimentandosi dalla batteria può essere la sirena esterna la quale, normalmente, usa l’alimentazione per la funzione di blocco e per ricaricare la batteria, ma in caso di allarme attinge dalla sua sola batteria per non drenare l’impianto in un momento critico come, appunto, quello dell’allarme. Infatti le sirene operano in logica cosiddetta ‘inversa’, vale a dire sono normalmente in allarme e tenute ‘a riposo’ dal segnale di blocco della centrale. Questo è il motivo per cui tagliando il filo di una sirena, questa suona senza problemi.
Detto questo, credo che il suo problema sia di facile soluzione ed il suo installatore lo risolverà semplicemente verificando l’alimentatore che, a quanto sembra, non funziona più correttamente.
Grazie.

sabato 19 marzo 2011

Preventivi diversi per sistema antifurto

Riceviamo da una lettrice:
Salve, in primo luogo grazie per aver risposto al mio post (che purtroppo non trovo più) precedente in cui chiedevo consigli per un sistema di antifurto. Vorrei chiedere un'ulteriore informazione. Ma l’OMOLOGAZIONE IMQ II LIV. Sistemi di sicurezza si paga? In uno dei preventivi è inserita questa voce a ben 126,00 euri! Poi in alcuni preventivi alcuni inseriscono la voce cavi altri no…ma questi cavi ci vogliono o no? Insomma come è possibile che presentino preventivi cosi diversi? Grazie di cuore per l’aiuto.
No, l’omologazione IMQ dei prodotti è a carico del costruttore ed è inclusa nel costo del prodotto; quella d’impianto dovrebbe essere compresa nel costo dell’impianto (a meno che la voce si riferisca esplicitamente ad un costo esposto in dettaglio – tipo i costi amministrativi del rilascio del certificato IMQ o simili). Forse nel preventivo non è descritto correttamente a cosa si riferiscono i 126 euro, ma sicuramente non possono essere un costo addizionale.
Per quanto riguarda i costi dei cavi dipende da come è stato redatto il preventivo: alcune aziende inseriscono la voce ‘cavi’ separatamente, altri utilizzano ‘materiale di consumo’ o simili, altri lo annegano nel costo di installazione — dipende da chi fa il preventivo.
Una cosa è certa: se il suo impianto è filare, cioè utilizza cavi, da qualche parte glieli dovranno addebitare… :-)

lunedì 14 marzo 2011

Sensori a raggi infrarosso all’esterno delle finestre

Vorrei installare dei sensori a raggi infrarosso passivi filari, di quelli che fanno l’effetto barriera (tendina) all’esterno delle finestre in alto, solo che dopo la finestra non c’è ne una tapparella ne una persiana, ma soltanto le sbarre. Ritieni che, seppur installandoli subito a ridosso della finestra quindi un po più riparati, possano dare eventuali problemi di falsi allarmi in caso di vento e/o giornate particolarmente calde o fredde? Nel ringraziarti sia nello specifico, che per il tuo blog dal quale traggo sempre utilissime informazioni, ti saluto cordialmente. Andrea
Ciao Andrea
è difficile prevedere se ci saranno falsi allarmi su un’installazione di questo tipo, ma credo che in linea di massima dovrebbero funzionare. Il punto più critico potrebbe essere la finestra esposta a sud (o con forte irraggiamento solare). Se il terreno sottostante si scalda, in una giornata ventosa potresti avere correnti di aria calda attraverso l’area protetta e quindi possibili falsi allarmi. In condizioni normali invece i sensori non dovrebbero darti problemi (ovviamente parliamo di sensori adatti all’uso esterno, quindi con adeguata protezione dell’involucro — soprattutto contro umidità e condensa).
Eventualmente, se ci dovessero essere problemi, una soluzione efficace è l’ombreggiatura della finestra, a mezzo di una piccola tenda da sole o una semplice tettoia che eviti la formazione del muro di aria calda davanti all’apertura ed impedisca alle correnti di cui abbiamo parlato sopra di attraversare la zona protetta dal sensore.
Nel caso di giornate fredde, invece, non credo ci siano problemi.

lunedì 7 marzo 2011

Norme applicabili per impianti antifurto

Un lettore commenta:
In rifermento al suo post “principio della Regola dell’Arte” dove alla fine scrive :
"ma, in caso di contenzioso, dovrà dimostrare ad un giudice (e credo non sia facile) che la SUA regola dell’arte – cioè i princìpi che Lei ha seguito – sono equivalenti o migliori della norma." 
E proprio qui “o migliori della norma” in questo caso io aggiungo “applicabile” e cioè 79-2/3, 50231, ecc.
In sostanza chi mi chiede l’installazione di un’impianto di allarme si aspetta che questo sia a regola d’arte e quindi alla fin fine rispondente alle norme applicabili.
Se ad esmpio installo solo prodoti marcati (CE) posso certamente dichiarare in conformità 37/08 che ho seguito ad esempio le 64/8 per l’alimentazione elettrica della centralina,ma non potrò indicare nessuna altra norma se non le ho applicate/seguite.
A questo punto con cosa mi trovo ???? non ho fatto un impianto di allarme ma ho installato prodotti elettronici che non hanno nessun livello di prestazione,ecc.
Pertanto nella dichiarazione di conformità alla voce “Esecutrice dell’impianto” come posso scrivere ” impianto antintrusione e/o antifurto” cioè quello che mi ha richiesto il cliente se so gia in partenza che i prodotti marcati solo CE non sono equivalenti e/o migliori della norma ???????
In tutta questo caos normativo purtroppo ci sono molte aziende che installano impianti di allarme a 1000 euro e anche meno ma se poi andiamo a vedere non hanno seguito nessuna norma e di conseguenza nessun principio della regola dell’arte e quindi queste aziende quando fanno la conformità dovrebbero scrivere ” installazione impianto cattura zanzare esterno” che per quanto mi risulta non vi è una normativa a parte quella inerente all’alimentazione eletrica.
Un’ultima cosa, i rivenditori di prodotti per la sicurezza dal mio punto di vista dovrebbero vendere solo prodotti certificati alla norma di impiego dei prodotti stessi, cosa diversa è se io persona fisica e “non ditta” compro un sensore al supermercato dietro casa e lo installo a casa mia a mio rischio e pericolo.
Chissa forse il 10% degli impianti è a norma????
ma forse ho esagerato!!!!!
Dura lex, sed Lex.


Sono assolutamente d’accordo con Lei: la fotografia fatta della situazione rispecchia in effetti la realtà. Quello che volevo sottolineare nei diversi commenti a questo ed altri post sull’argomento è la differenza tra quello che può dichiarare e quello che DEVE dichiarare. La stessa marcatura CE dei prodotti ne è un esempio: il costruttore è tenuto a certificare esclusivamente la conformità alle norme OBBLIGATORIE della parte elettrica, radio, etc. per poter apporre la marcatura. Se poi vuole conformarsi alla 79-2 lo può (volontariamente) fare, ma questo non aggiunge o non toglie niente alla marcatura CE.
Giustamente, come Lei ha scritto, un installatore non dovrebbe utilizzare prodotti solo CE — o meglio, se lo fa, lo fa a suo rischio e pericolo perché implicitamente si assume la responsabilità della qualità prestazionale del prodotto. Non dovrebbe ma, a stretti termini di legge, può farlo. E se sceglie di farlo ricadiamo nel caso in cui dovrà dimostrare di averne certezza in caso di contenzioso (mentre sarebbe più ‘facile’, se possiamo utilizzare questo termine, invocare la conformità del prodotto alla norma come prova certa, scaricando la responsabilità sul costruttore).
Stesso discorso vale per i distributori: un prodotto marcato CE è a tutti gli effetti un “prodotto certificato alla norma di impiego”, perché la norma prestazionale è volontaria.
La soluzione al problema, a tutela della qualità del consumatore, sarebbe l’introduzione di una norma OBBLIGATORIA, ma qui entriamo in un discorso normativo complesso, che provo a riassumere: l’unica possibilità (e sottolineo UNICA) sarebbe quella di armonizzare la norma Europea (in questo caso la serie EN5013x per i prodotti) in quanto le norme nazionali di prodotto sono vietate dagli accordi UE perché limitano la libera circolazione delle merci. Personalmente Le posso dire, avendo lavorato per oltre dieci anni come rappresentante Italiano al CENELEC per la sicurezza anti-intrusione, che si tratta di un lavoro lungo ed estenuante che sta vedendo la luce solo adesso con la pubblicazione delle ultime norme EN della serie e che deve ancora superare l’ostacolo dell’armonizzazione (ovvero il passo necessario per l’obbligatorietà secondo una Direttiva Comunitaria). E parliamo solo di prodotti: pensare di riuscire a fare la stessa cosa per gli impianti è ancora più arduo. I colleghi dell’antincendio – dove la sensibilità del legislatore è molto più alta in quanto parliamo di rischio vita – combattono questa battaglia da anni (decenni, a fare bene i conti…) e solo da poco con la UNI 9795 sono riusciti ad ottenere dei risultati concreti.

giovedì 3 marzo 2011

Aumentare la sicurezza esterna ed evitare falsi allarmi

Ci chiede un lettore:

Ho una casa singola a due piani con con grandi vetrate fisse, balconi e finestre.Sulle vetrate fisse è presente un sistema sensibile alle vibrazioni, sui balconi e sulle finestre è attivo un sistema perimetrale a tendina interno.Il tutto è abbinato ad un sistema volumetrico interno.All’esterno la casa è circondata su 4 lati da porticati che danno poi sul giardino.Come posso aumentare la sicurezza esterna(proteggendo ad esempio il porticato) ed evitare falsi allarmi considerando che il mio cane gira tranquillamente all’esterno?

La prima soluzione che mi viene in mente è quella di installare delle barriere da esterno a fasci sulle colonne del porticato, diciamo ad altezza uomo per evitare che il suo cane causi dei falsi allarmi. Ci sono diversi modelli disponibili sul mercato – si faccia consigliare dal suo installatore di fiducia – a seconda della distanza da coprire e dalle esigenze estetiche di cui vorrà tenere conto.
Alternativamente, può provare a valutare la soluzione di sensori da esterno con lente a tenda o orientati in modo da non interferire con il passaggio del cane, oppure con logica PET fatti apposta per questo problema.
Visto che lei ha già una protezione perimetrale, le consiglierei di collegare queste barriere (o quello che sceglierà per la protezione del porticato) ad un buzzer / sirena interna ad intermittenza in modo che, in modalità parzializzata, l’eventuale allarme non faccia scattare la sirena di potenza ma avvisi del tentativo di intrusione quando lei è in casa. Inoltre, molto semplice da fare e poco costoso, colleghi anche una o più luci esterne che si accendano in caso di allarme: l’insieme dell’avviso acustico proveniente dall’interno e l’accensione improvvisa delle luci nel porticato scoraggeranno immediatamente qualunque tentativo di intrusione.